Nel panorama dei giochi di ruolo giapponesi, la saga di Atelier ha saputo farsi largo grazie a una formula che ha conquistato i cuori di milioni di giocatori in tutto il mondo. Da oltre venticinque anni, Koei Tecmo e Gust portano avanti questa serie che, pur non godendo della stessa fama delle grandi saghe JRPG, ha sempre avuto il suo pubblico di appassionati. Con un totale di 7,5 milioni di copie vendute e 2 milioni attribuiti alla trilogia di Atelier Ryza, il franchise è arrivato oggi a un capitolo che promette di scuotere un po’ le cose: Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land.
Ci troviamo di fronte a una nuova protagonista, Yumia Liessfeldt, una giovane alchimista che vive in un mondo segnato da rovine e disillusioni. Le terre che un tempo erano il cuore pulsante dell’Aladissian Empire ora giacciono desolate, e l’alchimia, una volta arte di grande potere, è stata bandita, additata come una pratica maledetta. Ma la nostra protagonista non si fa scoraggiare da questo mondo che sembra aver dimenticato ogni speranza, e parte alla ricerca della verità dietro la caduta dell’impero, raccogliendo i frammenti di una memoria perduta che potrebbero rivelare segreti cruciali per il futuro. La trama, quindi, si sviluppa su un doppio piano: quello personale e quello globale, mentre Yumia si sforza di ricostruire la storia di una civiltà distrutta, ma anche di ricomporre il puzzle della propria esistenza e delle proprie radici.
Questo capitolo segna una vera e propria svolta nella saga. Atelier Yumia non si limita ad esplorare il consueto tema della crescita personale, ma pone l’accento su temi più maturi, come la memoria e la riscoperta di ciò che è stato perduto. Le scelte che il giocatore farà lungo il cammino non solo influenzeranno l’immediato, ma plasmeranno il destino del mondo stesso, con finali che si ramificano a seconda delle decisioni prese. La narrazione diventa quindi il cuore pulsante del gioco, con un’intensità emotiva che non era mai stata così forte prima. In un mondo devastato, dove le cicatrici del passato non sono facili da dimenticare, i personaggi si troveranno a fare i conti con ombre personali e sociali, e ogni azione potrebbe avere ripercussioni pesanti sul futuro.
L’aspetto che sicuramente salta agli occhi è la rinnovata enfasi sulla sintesi e sul crafting, che diventano elementi chiave non solo per il gameplay ma anche per lo sviluppo della trama. L’alchimia, che da sempre è il fulcro delle meccaniche di gioco, qui si evolve in qualcosa di molto più profondo. Non si tratta solo di creare oggetti utili o potenziamenti, ma di manipolare una forma di energia mistica chiamata “mana”, che conferisce potere agli oggetti e ne influenza gli effetti in battaglia. Ogni elemento creato diventa quindi non solo uno strumento, ma un vero e proprio veicolo di potere, e la scelta dei materiali gioca un ruolo fondamentale nella strategia.
Il sistema di combattimento, a sua volta, abbandona la tradizione del turn-based per adottare un approccio più dinamico e simile a quello della serie Tales. La possibilità di alternare tra attacchi a distanza ravvicinata e a lungo raggio aggiunge una componente di strategia in tempo reale, facendo delle battaglie momenti di grande intensità. Gli oggetti sintetizzati non sono più solo per la difesa, ma diventano veri e propri strumenti offensivi, trasformandosi in armi che il giocatore può usare contro i nemici. Questo nuovo approccio rende il combattimento più frenetico e coinvolgente, pur mantenendo quella sensazione di scoperta e creatività tipica della serie Atelier.
La componente esplorativa non è da meno. L’ambientazione è vasta e ricca di luoghi da scoprire, ma il design di Atelier Yumia mette al centro l’idea di non dover accumulare ogni singolo oggetto. Il gioco premia la pianificazione strategica: ogni scelta, sia nell’esplorazione che nel crafting, può influire sulla progressione della trama, evitando il fastidioso backtracking e incentivando il giocatore a concentrarsi solo sugli elementi più utili e rilevanti. La narrazione si intreccia perfettamente con l’esplorazione e l’alchimia, dando vita a un mondo che sembra vivo e in continuo mutamento.
Sotto il profilo visivo, Atelier Yumia conserva lo stile inconfondibile della saga, con design dei personaggi che mescolano elementi tradizionali con influenze più moderne, come nel caso della protagonista Yumia, che ricorda molto lo stile K-pop. La grafica non è al livello di altre produzioni AAA, ma riesce comunque a trasmettere un’atmosfera unica, con una resa più dettagliata rispetto ai titoli precedenti della serie. La colonna sonora, firmata da Kohana Lam, è un altro punto forte del gioco: il tema principale, “Remember”, ci accompagna in un viaggio di riflessione e nostalgia, con melodie che variano da momenti più leggeri e spensierati a toni più intensi e drammatici, rendendo ogni scena emotivamente coinvolgente.
Una delle novità più apprezzabili riguarda la possibilità di sintetizzare oggetti in qualsiasi momento durante l’esplorazione, eliminando la necessità di tornare a una postazione fissa. Questo, insieme a un sistema di personalizzazione del laboratorio e a nuovi mezzi di trasporto come la moto o la teleferica, contribuisce a rendere l’avventura più fluida e dinamica. Non manca, poi, la possibilità di affrontare enigmi ambientali, che aggiungono una componente puzzle all’esperienza.
Tuttavia, non tutto è perfetto. Dal punto di vista tecnico, le prestazioni su PC non sono ottimali, con alcune limitazioni nel supporto delle risoluzioni ultrawide e un consumo elevato della batteria su Steam Deck. Inoltre, la grafica, pur migliorata rispetto ai precedenti capitoli, non raggiunge vette particolarmente impressionanti, risultando comunque inferiore a quanto ci si potrebbe aspettare da un gioco attuale. Atelier Yumia: The Alchemist of Memories & the Envisioned Land rappresenta una vera e propria evoluzione per la saga, con una storia più matura, meccaniche di gioco più approfondite e una componente esplorativa che finalmente si fa sentire. Se siete fan della serie Atelier, questo capitolo è un must-play, ma potrebbe anche rappresentare l’occasione perfetta per avvicinarsi a questo affascinante universo, che, con questa nuova incarnazione, sembra pronta ad accogliere nuovi giocatori con un’esperienza fresca e coinvolgente.