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Il Tributo Definitivo all’Arte di Miyazaki: The Complete Collection of Hayao Miyazaki’s Image Board

Il mondo dell’animazione giapponese ha sempre trovato in Hayao Miyazaki una delle sue figure più carismatiche e influenti, capace di trasformare ogni suo film in un capolavoro che supera le barriere culturali e genera un impatto duraturo sulla storia del cinema. Con il suo tocco magico, Miyazaki ha creato universi visivi che vanno ben oltre la semplice animazione, diventando un punto di riferimento assoluto per appassionati e professionisti del settore. Oggi, grazie a un’iniziativa editoriale senza precedenti, i fan del maestro dello Studio Ghibli possono esplorare ancora più a fondo l’arte che ha reso iconici i suoi film.

La Complete Collection of Hayao Miyazaki’s Image Board è una serie di volumi destinata a diventare un tesoro per gli amanti dell’animazione e della creatività. Pubblicata dall’editore giapponese Iwanami Shoten, questa serie offre uno spunto unico sul processo creativo che ha guidato Miyazaki nella realizzazione di alcune delle sue opere più celebri. Il progetto si concentra su ogni film diretto dal maestro, ma non si limita a questi: sono inclusi anche i lavori ai quali ha contribuito in fase di produzione, come I sospiri del mio cuore, I racconti di Terramare, Arrietty e La collina dei papaveri, così come i cortometraggi presentati al Museo Ghibli. Ogni volume di questa raccolta diventa un viaggio attraverso le fasi di progettazione, incentrandosi sulle tavole illustrate e le immagini promozionali mai viste prima, che raccontano la genesi di queste opere.

Miyazaki, nato a Tokyo il 5 gennaio 1941, è diventato uno dei registi e animatori più riconosciuti al mondo. La sua carriera, che si estende per oltre cinquant’anni, lo ha visto fondare lo Studio Ghibli nel 1985 insieme al collega e amico Isao Takahata, dando vita a un marchio che è oggi sinonimo di eccellenza nell’animazione mondiale. Non solo regista, ma anche sceneggiatore, produttore e fumettista, Miyazaki ha profondamente influenzato l’animazione moderna e ha contribuito a far conoscere al grande pubblico la ricchezza e la profondità del cinema giapponese. Le sue opere hanno sempre saputo parlare a un pubblico globale, trattando temi universali come la natura, la crescita, la lotta per la libertà e l’impatto della tecnologia sulla società. Non sorprende quindi che sia stato paragonato a giganti come Walt Disney per l’importanza storica del suo lavoro e a Akira Kurosawa per il suo impatto sul cinema giapponese. Tra i suoi capolavori spiccano film che hanno segnato tappe fondamentali nella storia dell’animazione, come Principessa Mononoke, La città incantata, Il castello errante di Howl e Ponyo sulla scogliera, opere che hanno spinto i confini del cinema d’animazione e che hanno conquistato il cuore di milioni di spettatori. Il suo talento è stato riconosciuto con numerosi premi, tra cui l’Orso d’oro a Berlino e l’Oscar per La città incantata, il primo anime a ricevere tale onore. Miyazaki è anche un apprezzato autore di manga, con Nausicaä della Valle del Vento che rappresenta una delle sue opere più significative in questo campo.

La serie Image Board non si limita a esplorare solo i lungometraggi, ma si addentra anche nei cortometraggi, nei videoclip musicali e nei lavori televisivi che Miyazaki ha creato nel corso della sua carriera. Ogni volume, che verrà realizzato con una cura dei dettagli senza pari, include interviste al produttore Toshio Suzuki, che racconta il dietro le quinte di ogni film e il processo di creazione che ha accompagnato il lavoro del regista. Gli “image board”, che sono delle vere e proprie sceneggiature visive, sono fondamentali per la realizzazione dei film di Miyazaki, fungendo da guida per gli animatori e come veicolo per trasmettere i concetti estetici e narrativi che caratterizzano ogni storia.

I disegni, scannerizzati in alta qualità per preservarne i colori e le texture, offrono uno sguardo intimo e dettagliato sul lavoro di Miyazaki, permettendo ai lettori di immergersi nell’universo visivo che ha reso famoso lo Studio Ghibli. Le illustrazioni di pre-produzione, che mostrano le prime bozze e idee, rivelano il lato più profondo del processo creativo, dove ogni tratto e ogni pennellata sono elementi essenziali per dare vita a mondi straordinari. La scelta di un formato di 35×27,7 cm per ogni volume è pensata per valorizzare al massimo la qualità visiva delle immagini, consentendo ai lettori di apprezzare le illustrazioni nelle loro proporzioni originali.

I primi due volumi della serie, che saranno lanciati a dicembre, si concentrano su due dei film più iconici di Miyazaki: Nausicaä della Valle del Vento e Laputa – Castello nel cielo. Il primo volume, con 108 pagine, e il secondo, con 136, offrono una panoramica straordinaria sui processi di creazione di queste opere immortali. Il prezzo competitivo, rispettivamente di 4.200 yen (circa 25 euro) e 4.800 yen (circa 30 euro), rende questa serie accessibile a un pubblico più ampio, offrendo un’opportunità unica di scoprire la magia di Miyazaki a un livello ancora più profondo.

Questa collezione rappresenta un omaggio straordinario all’arte di Miyazaki e allo Studio Ghibli, offrendo un’opportunità unica per esplorare la genesi di film che hanno definito un’intera generazione di spettatori. Con l’uscita di questa serie di volumi, i fan avranno accesso a un patrimonio inestimabile di arte e cultura, che contribuirà a mantenere viva la magia di Miyazaki per le generazioni future. Non resta che attendere con impazienza l’uscita di questi volumi, pronti a svelare i segreti dietro i mondi straordinari creati dal maestro dell’animazione giapponese.

A San Valentino al cinema Hello! Spank con il matrimonio più atteso dell’anno

Se sei un fan degli anime giapponesi e hai un posto speciale nel cuore per le serie che hanno segnato un’epoca, allora non puoi lasciarti sfuggire l’occasione di vedere Hello! Spank il Film – Le pene d’amore di Spank nelle sale italiane dal 13 al 16 febbraio 2024. Questo appuntamento, il primo del nuovo anno per la Stagione degli Anime al Cinema, è un’occasione imperdibile per tutti coloro che vogliono rivivere le emozioni della serie che ha conquistato generazioni di appassionati. Il film, distribuito da Nexo Studios in collaborazione con Yamato Video, promette di portare il pubblico in un viaggio nostalgico attraverso l’amore, l’amicizia e la crescita, elementi che hanno reso Hello! Spank una delle serie animate più amate in Italia.

Un’epoca di grandi anime: Hello! Spank

La storia di Hello! Spank nasce dalle pagine del manga scritto da Shun’ichi Yukimuro e illustrato da Shizue Takanashi, due nomi che hanno contribuito a creare un universo ricco di emozioni e personaggi indimenticabili. La serie TV, prodotta da TMS (famigerata per aver creato opere come Lupin III e Lady Oscar), è composta da ben 63 episodi e ha riscosso un enorme successo in Italia negli anni ’80. A questi episodi è seguito un film, Le pene d’amore di Spank del 1982, che ora viene proposto al grande pubblico in una versione cinematografica che promette di risvegliare la magia che ha reso Spank un vero e proprio fenomeno di culto.

Spank, il protagonista, è un cagnolino a due zampe con una personalità irresistibile. La sua goffaggine e il suo cuore d’oro lo rendono un personaggio che conquista tanto i più piccoli quanto gli adulti, creando un legame che dura nel tempo. Nel film, Spank si trova ad affrontare il suo primo amore, un tema universale che trasforma la sua goffaggine in un elemento comico ma anche profondamente umano. Il suo amore per Anna, una dolce cagnetta, lo porta a intraprendere un’avventura fatta di emozioni, malintesi e crescita personale.

La trama del film: un cuore che batte forte

Nel film Le pene d’amore di Spank, Spank si innamora perdutamente di Anna, la cagnolina amica della sua padrona Aiko. La storia si sviluppa in un contesto che riflette molte delle dinamiche che caratterizzano l’adolescenza: amicizia, amore, speranze e timori. Sho Shimada, il padrone di Anna, si trasferisce nella stessa classe di Aiko, e la vicenda prende piede con una serie di battibecchi tra i due giovani, ma anche con un crescente legame tra Spank e Anna.

Tuttavia, l’elemento che rende la trama ancora più commovente è la malattia di Anna, che spinge Sho e Aiko a cercare di costruire dei ricordi insieme prima che il tempo, che sembra correre inesorabilmente, li separi. La separazione diventa inevitabile quando Sho deve trasferirsi in America per studiare violino, ma la preoccupazione di non riuscire a dire addio a Aiko è forte. La ragazza, che scopre il trasferimento imminente grazie a un’indiscrezione della madre di Sho, vuole vivere al meglio il tempo che le rimane per essere insieme a lui, creando momenti indimenticabili. La trama del film, purtroppo, non risparmia ai protagonisti i dolori della separazione e le difficoltà della crescita, ma il tutto è avvolto da un’atmosfera dolce e allo stesso tempo malinconica, che affascina ogni spettatore.

Il valore dell’amicizia e dell’amore

La bellezza di Hello! Spank il Film – Le pene d’amore di Spank risiede nella sua capacità di raccontare temi universali, come l’amore non corrisposto, la lotta per non essere separati da ciò che si ama e la scoperta di sé. Sebbene sia una storia che coinvolge animali, le emozioni dei protagonisti sono incredibilmente umane. Spank, pur con la sua natura comica e la sua goffaggine, dimostra un affetto sincero e profondo verso coloro che ama, diventando un personaggio con cui è facile identificarsi. La sua avventura è una metafora della vita stessa, fatta di gioie, sofferenze e momenti che rimangono impressi nel cuore.

Il film, come la serie TV, è intriso di un sentimento di innocenza e di leggerezza, ma anche di una profonda riflessione sul cambiamento e sulla crescita. Questi temi sono universali, e il film riesce a trattarli con una delicatezza che incanta e commuove, lasciando un segno profondo in chi lo guarda.

Un evento imperdibile per i fan

L’evento cinematografico che si terrà dal 13 al 16 febbraio è pensato come una vera e propria reunion per tutti i fan della serie, ma anche per chi non ha mai avuto la possibilità di vedere Hello! Spank al di fuori della televisione. L’occasione di rivedere il film sul grande schermo, magari con un pubblico che condivide la stessa passione, rende l’esperienza ancora più speciale. Inoltre, il periodo scelto per la distribuzione, vicino a San Valentino, aggiunge un ulteriore elemento romantico, ideale per celebrare l’amore in tutte le sue forme, come solo Spank sa fare.

Con il supporto di partner come Radio DEEJAY, Lucca Comics & Games, Cultura POP, MYmovies, ANiME GENERATION e Royal Canin, Hello! Spank il Film – Le pene d’amore di Spank promette di essere un’esperienza indimenticabile per tutti gli appassionati di anime, e non solo.

Buon Compleanno Walter Elias Disney. La storia del Sogno Americano che ha rRivoluzionato la pop culture

Walter Elias Disney, una delle figure più iconiche e influenti del ventesimo secolo, è stato un genio creativo che ha rivoluzionato il mondo del cinema d’animazione e ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del business americano. Nato il 5 dicembre 1901, Disney è stato l’artefice di un incredibile viaggio che lo ha portato, partendo da una fattoria nel Midwest americano, a diventare uno degli imprenditori più di successo di tutti i tempi. La sua vita e la sua carriera hanno segnato non solo un’epoca, ma anche un intero modo di pensare e fare impresa, dando forma a un impero che ha saputo mescolare fantasia e innovazione in un modo che nessuno avrebbe mai potuto prevedere.

Walt Disney nacque come quarto di cinque figli in una famiglia che nel 1906 decise di trasferirsi da Chicago a Marceline, una cittadina del Missouri. La sua infanzia, tuttavia, non fu quella che ci si potrebbe aspettare da un bambino che cresce in un ambiente rurale. La sua vita era fatta più di fatica e impegno che di gioco spensierato, visto che sin da giovane dovette assumersi responsabilità familiari, in particolare dopo che suo padre si ammalò. A Kansas City, dove la famiglia si trasferì a causa delle difficoltà economiche, Walt e il fratello Roy lavoravano nella consegna dei giornali, attività che divenne per Walt un primo contatto con il mondo del lavoro e della creatività.

Nel 1919, Walt decise di separarsi dal padre e di intraprendere la sua carriera da solo. In quel periodo, conobbe Ubbe Ert Iwerks, un talentuoso disegnatore che divenne suo amico e collaboratore per tutta la vita. I due cominciarono a lavorare insieme in vari studi di animazione, e fu in questi anni che Walt sviluppò la sua passione per il mondo dei cartoni animati. Nel 1920, Walt e Ub aprirono uno studio di animazione proprio, dove tentarono di lanciare il personaggio di “Oswald the Lucky Rabbit”, che, nonostante un primo successo, non portò i frutti sperati a causa di un conflitto con il distributore, la Universal. Tuttavia, fu proprio da questo fallimento che nacque una delle storie più straordinarie della storia del cinema.

Nel 1928, Walt Disney decise di creare un nuovo personaggio, uno che fosse tutto suo, e fu così che nacque Mickey Mouse. Il topo più famoso del mondo, simbolo di Disney, fece il suo debutto con il cortometraggio “Plane Crazy” e successivamente con “Steamboat Willie”, il primo film sonoro con Mickey come protagonista. La scelta di aggiungere il sonoro a un personaggio animato fu una vera e propria rivoluzione nell’industria cinematografica, che consacrò Disney come una figura di riferimento per il mondo dell’animazione. Ma la strada verso il successo non fu mai facile per Walt, che dovette affrontare anche il tradimento del suo amico e collaboratore Ub Iwerks. Nonostante tutto, Walt non si lasciò abbattere e continuò a produrre opere che segnarono la storia dell’animazione.

Negli anni successivi, Disney consolidò la sua fama con opere che avrebbero cambiato per sempre il panorama cinematografico. Nel 1932, il corto “Fiori e Alberi” divenne il primo cartone animato a colori, mentre nel 1937 il suo studio lanciò “Biancaneve e i Sette Nani”, il primo lungometraggio d’animazione della storia, che segnò l’inizio di una serie di successi. Film come “Pinocchio”, “Fantasia” e “I Tre Porcellini” consolidarono la sua posizione come leader indiscusso dell’animazione, e negli anni successivi, con l’introduzione della Multiplane Camera, che permetteva effetti tridimensionali, Walt continuò a innovare e a emozionare il pubblico con opere come “Dumbo” e “Bambi”.

Nel 1950, un periodo di difficoltà venne superato con il successo di “Cenerentola”, seguito da altri film leggendari come “La Bella Addormentata nel Bosco” e “Peter Pan”. Ma non fu solo nel cinema che Walt Disney lasciò il suo segno. Dopo aver immaginato un luogo dove i sogni dei bambini potessero diventare realtà, nel 1955 inaugurò Disneyland, il primo parco a tema che divenne subito un simbolo della sua visione. L’idea di Walt di creare un luogo dove le persone potessero “diventare bambini di nuovo” si concretizzò in un progetto che oggi è conosciuto in tutto il mondo, dando vita a una nuova forma di intrattenimento che ancora oggi continua a ispirare milioni di persone.

Il 1959 vide l’uscita di “La Bella Addormentata nel Bosco”, un capolavoro che univa tradizione e innovazione, con la creazione di uno dei villain più temuti di sempre, Malefica. Ma, nonostante l’incredibile successo che Walt stava raccogliendo, negli anni ’60 dovette affrontare anche delle sfide personali e professionali. La sua ultima opera, “Mary Poppins”, uscì nel 1964 e fu un trionfo, diventando il più grande successo che la Disney avesse mai conosciuto. Purtroppo, nel 1966, Walt Disney morì, lasciando un vuoto enorme nel mondo dell’animazione e della cultura popolare. La sua eredità, però, continua a vivere attraverso le sue opere, i suoi personaggi e il suo impero.

Walt Disney ha incarnato lo spirito del sogno americano, quello del “self-made man” che, partendo dal nulla, ha creato qualcosa di straordinario. La sua filosofia era semplice ma potente: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”. Con questa convinzione, ha trasformato il suo sogno in una realtà che ha ispirato generazioni intere, diventando non solo un imprenditore di successo, ma anche un simbolo di creatività, innovazione e speranza. Le sue storie, i suoi personaggi e i suoi parchi a tema sono diventati parte integrante della cultura globale, e oggi, a più di mezzo secolo dalla sua morte, Walt Disney rimane un’icona senza tempo, un uomo che ha cambiato il mondo con la forza della sua immaginazione.

Il film “In questo angolo di mondo” disponibile su Cruncyroll nella versione estesa “In This Corner (and Other Corners) of the World”

Il capolaccovo “In questo angolo di mondo”  è finalmente disponibile su Crunchyroll, nella sua versione estesa In This Corner (and Other Corners) of the World, offrendo agli appassionati un’opportunità unica di scoprire o riscoprire un capolavoro dell’animazione giapponese. Questo lungometraggio, uscito originariamente in Giappone nel 2016 con il titolo In This Corner of the World, è tratto dall’omonimo manga di Fumiyo Kouno e racconta una storia di resistenza, speranza e resilienza ambientata nel contesto devastante della Seconda Guerra Mondiale. La versione estesa, che porta la durata del film a ben 168 minuti, non era mai stata distribuita in Italia prima dell’arrivo su Crunchyroll, un’aggiunta che rende ancora più affascinante questa esperienza cinematografica.

Una Storia di Vita e Lotta durante la Seconda Guerra Mondiale

La trama si sviluppa nel Giappone del 1944, un periodo turbolento che segna il culmine della Seconda Guerra Mondiale. La protagonista, Suzu Urano, è una giovane donna che si trasferisce nella piccola città di Kure, vicino a Hiroshima, per sposarsi e vivere con la famiglia del marito. La sua vita tranquilla e semplice viene sconvolta quando la città è bombardata, e le sue giornate, un tempo piene di sogni e speranze, si trasformano in una continua lotta per la sopravvivenza. L’opera esplora con delicatezza e realismo le difficoltà quotidiane di una giovane donna che deve affrontare la brutalità della guerra, la perdita e la devastazione. Tuttavia, il film non si limita a mostrare la sofferenza: racconta anche la forza interiore di Suzu, la sua capacità di andare avanti, ricostruire e sperare, anche nei momenti più oscuri.

La grande forza di In questo angolo di mondo / In This Corner (and Other Corners) of the World risiede proprio nel suo approccio umano e intimo. Nonostante il dramma storico e le atrocità della guerra, la pellicola riesce a dipingere un quadro di speranza e perseveranza, con Suzu che trova la forza di affrontare la difficoltà quotidiana, cercando sempre di ricostruire il proprio mondo pezzo dopo pezzo. La sua storia è una testimonianza di come anche nel contesto più oscuro, le persone possano trovare la luce per andare avanti.

Un Film Acclamato dalla Critica: Premi e Riconoscimenti

L’accoglienza della critica è stata estremamente positiva sin dalla sua uscita, tanto che il film ha vinto oltre 60 premi, tra cui il prestigioso Hiroshima Peace Film Award. Il lungometraggio ha fatto il suo debutto nei festival internazionali, conquistando il Grand Jury Prize for Best Film al Toronto Japanese Film Festival e il Jury Award for Feature Film al 41° Annecy International Film Festival, uno dei più importanti eventi dedicati al cinema d’animazione. Inoltre, il film ha ottenuto tre premi ai Japan Academy Prize, consolidando la sua posizione come uno dei migliori film d’animazione del decennio. La sua qualità artistica e narrativa ha fatto sì che fosse distribuito in numerosi paesi, conquistando il pubblico di tutto il mondo e rimanendo nel cuore di chi lo ha visto.

La Versione Estesa: Un Capolavoro da Scoprire su Crunchyroll

Nel 2019, In questo angolo di mondo / In This Corner of the World è stato rieditato con l’aggiunta di 39 minuti di nuove sequenze, dando vita a In This Corner (and Other Corners) of the World. Questa versione estesa non era mai stata distribuita in Italia, ma ora è finalmente accessibile sulla piattaforma di streaming Crunchyroll. I nuovi minuti arricchiscono ulteriormente la narrazione, approfondendo la psicologia dei personaggi e offrendo nuovi dettagli sulla vita di Suzu e della sua famiglia, aumentando l’impatto emotivo della storia. Grazie a questa riedizione, i fan del film hanno l’opportunità di immergersi ancora più profondamente nell’universo creato da Sunao Katabuchi, il regista che ha diretto questa straordinaria pellicola.

Katabuchi, noto per il suo lavoro su Mai Mai Miracle e per il suo stile raffinato e dettagliato, ha curato ogni aspetto della regia e della sceneggiatura, riuscendo a trasmettere l’intensità emotiva della storia con grande maestria. Il regista, che ha una lunga carriera nel mondo dell’animazione giapponese, ha anche lavorato come sceneggiatore e direttore per numerosi altri progetti significativi, come la serie Black Lagoon, consolidando il suo ruolo come uno dei più apprezzati registi d’animazione giapponesi.

Un’Animazione d’Eccellenza: La Storia Dietro le Quinte

L’animazione di In This Corner of the World è uno degli aspetti più impressionanti del film. La cura dei dettagli nei fondali, nella rappresentazione della vita quotidiana e nei personaggi stessi contribuisce a creare un’atmosfera unica che trasporta lo spettatore nel Giappone degli anni Quaranta. Il lavoro del team di MAPPA, noto per le produzioni di successo come JUJUTSU KAISEN e Attack on Titan: THE FINAL SEASON, ha reso possibile la realizzazione di un’opera visivamente straordinaria. Ogni scena è un capolavoro di bellezza e delicatezza, con l’animazione che si fonde perfettamente con la narrazione, rendendo la storia di Suzu ancora più coinvolgente ed emozionante.

Un Messaggio Universale di Speranza e Coraggio

In questo angolo di mondo non è solo un film sulla guerra, ma una riflessione sulla forza dell’animo umano. La storia di Suzu è una metafora della resilienza, della capacità di affrontare l’impossibile con determinazione e di trovare, nonostante tutto, la bellezza anche nei momenti più difficili. Il film riesce a parlare a tutti, indipendentemente dalla cultura e dal contesto storico, grazie alla sua potente emozione universale. In This Corner (and Other Corners) of the World, ora disponibile su Crunchyroll, offre un’ulteriore occasione per apprezzare una delle storie più emozionanti e commoventi del panorama cinematografico giapponese. Con la sua narrazione profonda, il suo stile visivo impeccabile e la sua capacità di toccare il cuore, In This Corner (and Other Corners) of the World è una pietra miliare che ogni amante del cinema d’animazione dovrebbe vedere.

Biancaneve e Tolkien: un legame inaspettato tra i nani

Chi l’avrebbe mai detto? Dietro la magia Disney di Biancaneve e i sette nani si cela un curioso legame con il mondo fantasy di J.R.R. Tolkien. Un legame che, se fosse stato portato a termine, avrebbe donato ai celebri nani di Walt Disney un passato decisamente più oscuro e avventuroso, ispirato proprio all’universo del Signore degli Anelli.

Nel 2000, la Disney aveva infatti in mente di sviluppare un prequel incentrato sulle avventure dei sette nani. Il progetto, denominato The Seven Dwarfs, avrebbe esplorato le origini di questi personaggi iconici, svelando un passato ben più complesso e misterioso rispetto alle loro classiche apparizioni nei film d’animazione. La proposta era quella di tracciare un filo che legasse i nani di Biancaneve a tradizioni antiche, popolando il loro mondo di storie e leggende che evocavano immediatamente l’immaginario tolkieniano.

Il regista Mike Disa, infatti, voleva immergere il pubblico in un universo fantastico dove i nani non fossero semplicemente dei simpatici minatori, ma dei guerrieri e artigiani provenienti da una società ricca di storia e di pericoli, molto più simile a quella dei cugini di Gimli nel Signore degli Anelli. Immaginate dunque un gruppo di nani che, anziché dedicarsi solo alla ricerca di gemme e al lavoro nelle miniere, si trovano a confrontarsi con un male antico, forse legato a un destino comune che avrebbe potuto intrecciarsi con quello di altre razze fantasy. Un’idea che avrebbe potuto portare i nani di Disney verso un lato più epico, decisamente più vicino a quello che Tolkien ha regalato ai lettori di tutto il mondo.

Purtroppo, il progetto non è mai andato in porto. La Disney ha deciso di abbandonarlo a causa di divergenze creative e cambiamenti nei suoi piani. Tuttavia, le concept art e alcune sinossi trapelate hanno suscitato l’interesse dei fan, gettando luce su questo legame tra due mondi che, a prima vista, potrebbero sembrare completamente distanti. L’idea di un universo fantasy che unisse la leggerezza Disney con la profondità della Terra di Mezzo aveva senza dubbio un grande fascino.

Questa connessione è così interessante perché sottolinea l’influenza duratura di Tolkien. Il suo universo, ricco di dettagli e storie, ha segnato generazioni di autori, e anche una realtà commerciale come quella della Disney non è stata immune al fascino della sua visione. Inoltre, la possibilità di esplorare le origini di personaggi iconici come i sette nani avrebbe potuto aggiungere nuove sfumature a figure che conosciamo fin troppo bene, svelandoci un lato più complesso rispetto alla loro rappresentazione stereotipata.

In definitiva, anche se il progetto del prequel di Biancaneve non è mai stato realizzato, l’idea di legare i sette nani alle antiche tradizioni dei nani di Tolkien resta una proposta affascinante. Questo legame inaspettato ci ricorda come il mondo della fantasia sia un terreno fertile per connessioni e reinterpretazioni creative, e ci fa riflettere su quante storie potrebbero nascere dall’intreccio di mondi che, in apparenza, non hanno nulla in comune.

Piccolo Nemo – Avventure nel mondo dei sogni: la mancata collaborazione tra George Lucas e Hayao Miyazaki

Nel mondo del cinema, ci sono nomi che rappresentano dei veri e propri miti, capaci di tracciare linee che separano il prima dal dopo, definendo l’evoluzione di generazioni di spettatori. George Lucas, il genio dietro la saga di Star Wars, e Hayao Miyazaki, co-fondatore dello Studio Ghibli, sono due dei più grandi cineasti di sempre. Le loro opere non solo hanno segnato un’epoca, ma hanno anche influenzato profondamente la cultura popolare e l’industria cinematografica. Eppure, nonostante le loro strade siano state a lungo parallele, c’è stato un momento in cui i mondi di Lucas e Miyazaki stavano per unirsi in una collaborazione che avrebbe potuto cambiare per sempre il volto dell’animazione. Un sogno che non si è mai concretizzato, ma che resta nella mente di molti come una delle grandi opportunità mancanti del cinema d’animazione.

Questa possibile collaborazione tra Lucas e Miyazaki avrebbe dovuto vedere la luce nel contesto di Piccolo Nemo – Avventure nel Mondo dei Sogni (1989), un ambizioso progetto d’animazione basato sul celebre fumetto di Winsor McCay. Ma come sono entrati in gioco questi due colossi del cinema? La storia è complessa, ed è necessario fare un passo indietro per capirne i dettagli.

Il film racconta la storia di Nemo, un ragazzo di dieci anni tormentato da incubi che disturbano le sue notti. La sua avventura inizia durante uno di questi sogni, quando un misterioso dirigibile appare alla finestra e un uomo, il Professor Genio, lo invita a seguirlo nel Mondo dei Sogni. Qui, Nemo viene accolto dal re Morpheus e dalla Principessa Camilla, scoprendo di essere stato scelto per diventare il principe del regno. Durante la sua incoronazione, Nemo, sedotto da un amico poco affidabile, apre una porta proibita con una chiave d’oro che gli è stata data. Questo gesto libera un demone che imprigiona il re nel Regno degli Incubi. Con l’aiuto di Camilla, del Professore e dell’intrigante Flip, Nemo intraprende un pericoloso viaggio per salvare Morpheus. Dopo molte difficoltà, Nemo riesce a sconfiggere il Re dell’Incubo e riportare la pace. Tornato a casa, Nemo si sveglia, realizzando che tutto era stato un sogno e che ora può finalmente dormire in tranquillità.

Il film Piccolo Nemo – Avventure nel Mondo dei Sogni fu il frutto di un lungo processo di sviluppo che vide coinvolti diversi sceneggiatori e artisti, con un team internazionale che cercava di portare sul grande schermo la magia del fumetto di McCay. La pellicola, prodotta dalla Tokyo Movie Shinsha, venne diretta da Masami Hata e William Hurtz, con la sceneggiatura accreditata a Chris Columbus e Richard Outten. L’intervento di Lucas in questa storia risale agli inizi degli anni ’80, quando il produttore giapponese Yutaka Fujioka si avvicinò a lui per coinvolgerlo nel progetto. Lucas, che stava vivendo l’apice del successo con Star Wars, sembrava la scelta ideale per dare una spinta internazionale al film. Tuttavia, dopo alcune difficoltà legate alla trama e alla visione del progetto, Lucas abbandonò l’idea, lasciando Fujioka a cercare altre soluzioni. È proprio in questo contesto che Hayao Miyazaki entrò in gioco. Nel 1982, Miyazaki e il suo collega Isao Takahata furono coinvolti nel progetto, ma entrambi si trovarono in disaccordo con le scelte creative. Miyazaki, infatti, non era convinto dall’idea di un film che si basasse interamente su un sogno, mentre Takahata si concentrava maggiormente sull’evoluzione del personaggio di Nemo. Le divergenze artistiche portarono Miyazaki a definire la sua esperienza nel progetto come “la peggiore della sua carriera”. E così, dopo la sua uscita, la produzione continuò senza il suo contributo.

Nonostante la delusione di non aver visto una collaborazione tra Lucas e Miyazaki, il progetto di Piccolo Nemo prese forma grazie alla partecipazione di altri grandi nomi dell’animazione, come Brad Bird e Jerry Rees, che lavorarono per un breve periodo al film, e Chris Columbus, che contribuì alla sceneggiatura. Il film, purtroppo, non riuscì a ottenere il risultato sperato e venne rilasciato nel 1989, ma rimane un’opera che racconta di un sogno mai realizzato. L’idea di unire le capacità di Lucas, con la sua narrativa epica, e la sensibilità visiva di Miyazaki è un “what if?” che continua a suscitare l’immaginazione degli appassionati di cinema.

Oggi, possiamo solo immaginare come sarebbe stato vedere queste due leggende collaborare insieme. Nonostante questa mancata unione, i due cineasti si sono comunque incontrati in tempi più recenti, in un progetto che ha visto la collaborazione tra Lucasfilm e Studio Ghibli. Il cortometraggio Zen: Grogu and Dust Bunnies (2022), disponibile su Disney+, ha portato il piccolo Grogu (meglio conosciuto come Baby Yoda) a vivere una nuova avventura, ma senza l’intervento diretto di Lucas e Miyazaki. Sebbene il progetto abbia suscitato entusiasmo per la sua fusione di universi creativi, rimane la consapevolezza che la collaborazione diretta tra questi due giganti non si è mai materializzata.

Nonostante le divergenze di visione, Miyazaki ha sempre riconosciuto la popolarità di Star Wars, pur non essendo un fan convinto della saga. Per il regista giapponese, il tema della ribellione e dell’autonomia, che è al centro della storia di Star Wars, ha perso nel tempo la sua forza, diventando un tema troppo inflazionato. Questo approccio, più incentrato su temi universali e complessi come il rispetto per la natura e la condizione umana, ha sempre caratterizzato il lavoro di Miyazaki, che ha preferito storie che esplorano dimensioni più intime e profonde.

Cannes premia lo Studio Ghibli con la Palma d’oro onoraria: un riconoscimento storico per i maestri dell’animazione

Un evento eccezionale al Festival di Cannes: per la prima volta nella sua storia, la Palma d’oro onoraria viene assegnata a un gruppo, lo Studio Ghibli, il leggendario studio di animazione giapponese fondato da Hayao Miyazaki e Isao Takahata. Un riconoscimento più che meritato per due maestri della narrazione che, con le loro opere indimenticabili, hanno rivoluzionato il cinema d’animazione negli ultimi quattro decenni.

Dalla magia de “Il mio vicino Totoro” alla poesia de “La città incantata”, i film dello Studio Ghibli hanno conquistato il cuore di milioni di spettatori in tutto il mondo. Personaggi iconici, storie emozionanti e mondi fantastici hanno reso queste opere dei veri capolavori, capaci di incantare e commuovere persone di ogni età e cultura.

Un premio che celebra non solo il genio creativo di Miyazaki e Takahata, ma anche l’impatto profondo che il loro lavoro ha avuto sul mondo del cinema. Lo Studio Ghibli ha dimostrato che l’animazione è un’arte capace di esprimere emozioni complesse, affrontare tematiche profonde e trasmettere messaggi universali.

Un’emozione palpabile ha accompagnato la consegna della Palma d’oro onoraria a Miyazaki e Takahata, accolti da un’ovazione scrosciante da parte del pubblico. Un tributo commovente a due artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del cinema e che continueranno a ispirare generazioni di animatori e cineasti per molti anni a venire.

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Kanashimi no Belladonna / Belladonna of Sadness: l’eresia psichedelica che ha rivoluzionato gli anime compie 50 anni

Nel cuore degli anni ’70, una pellicola d’animazione audace e psichedelica ridefinì i confini dell’animazione giapponese. Kanashimi no Belladonna (noto come Belladonna of Sadness in Occidente), uscì nel 1973, rappresentando un’eresia cinematografica che ha continuato a far parlare di sé per oltre cinquant’anni. Questo film, prodotto dalla Mushi Production sotto la guida di Eiichi Yamamoto, non solo ha sollevato il sipario su un nuovo filone di anime adulti, ma ha anche consolidato il suo posto come un capolavoro rivoluzionario del cinema d’animazione, capace di mescolare erotismo, surrealismo e un’estetica visiva unica.

Belladonna of Sadness si inserisce nel filone Animerama, creato dalla Mushi Production di Osamu Tezuka, il genio dietro Astro Boy e fondatore di una delle case di produzione più influenti nel mondo degli anime. Osamu Tezuka, che viene spesso definito il “Leonardo da Vinci” della cultura pop, aveva già dato vita a film rivoluzionari come Le mille e una notte e Cleopatra, ma Belladonna segnò il punto più alto di questa serie. Tezuka lasciò il progetto durante le fasi iniziali per concentrarsi sul suo manga, ma il suo spirito innovativo permeò comunque l’intero progetto, anche se il suo nome non compare nei crediti.

La trama di Belladonna of Sadness è ispirata al saggio La Sorcière di Jules Michelet, un’opera che esplora il tema della stregoneria. Il film racconta la tragica e complessa storia di Jeanne, una giovane donna che vive nel Medioevo francese con suo marito Jean. Tuttavia, il loro matrimonio idilliaco si trasforma rapidamente in un incubo quando Jeanne viene vittima di uno stupro durante la sua prima notte di nozze, perpetrato dal barone locale. Questo evento traumatico segna l’inizio della sua discesa nell’oscurità, dove visioni spettrali, simbolismi fallici e spiriti malefici la spingono a cercare vendetta e potere.

Il film non si limita a raccontare una storia di vendetta e sofferenza, ma costruisce un universo surreale, con immagini che evocano l’arte simbolista e l’Art Nouveau. La protagonista si allea con il diavolo e ottiene poteri soprannaturali, per poi sfidare l’autorità del barone e l’intero villaggio. La sua ascesa al potere culmina in una rivolta, ma il suo destino tragico la conduce al rogo, un simbolo della lotta tra il bene e il male che attraversa il film in maniera disturbante e provocatoria.

Una delle caratteristiche più sorprendenti di Belladonna of Sadness è la sua estetica psichedelica, che si distingue per l’uso di colori vivaci, sequenze visive allucinanti e uno stile d’animazione minimalista, che riflette la limitatezza del budget. Le immagini, disegnate dall’illustratore Kuni Fukai, sono impregnate di influenze artistiche che richiamano i grandi maestri come Gustav Klimt, Egon Schiele e Odilon Redon, con riferimenti alla bellezza decadente e al simbolismo erotico. Questi tratti visivi sono accompagnati da una colonna sonora jazz che amplifica l’effetto psichedelico, trasportando lo spettatore in un viaggio sensoriale che sfida le convenzioni del cinema d’animazione tradizionale.

Belladonna of Sadness non è semplicemente un film erotico; è un’esplorazione delle emozioni più intime, dei desideri repressi e delle sfide dell’animo umano. Pur trattando temi come il femminismo, la liberazione sessuale e la vendetta, la pellicola rifiuta di dipingere Jeanne come una figura di facile identificazione. La sua storia è un viaggio doloroso e travagliato, dove il potere acquisito attraverso la magia e l’alleanza con il diavolo non porta mai alla felicità. La riflessione sulla sofferenza e sul dolore del corpo e dello spirito è centrale nel film, che si sforza di andare oltre la semplice provocazione per affrontare temi universali e complessi.

Purtroppo, Belladonna of Sadness non ebbe un grande successo commerciale al momento della sua uscita, contribuendo al fallimento della Mushi Production, ma il suo impatto culturale è stato devastante. Il film ha continuato a influenzare il mondo del cinema e dell’animazione, ispirando registi e artisti in tutto il mondo. Nel corso degli anni, Belladonna of Sadness è stato riscoperto e celebrato, diventando un classico cult. Nel 2016, una versione restaurata in 4K è stata distribuita nelle sale, permettendo alle nuove generazioni di esplorare questa straordinaria opera d’arte visiva.  Belladonna of Sadness non è solo un film d’animazione psichedelico; è un’opera che ha spinto i limiti dell’animazione giapponese, rompendo tabù e aprendo la strada a nuove possibilità per il cinema d’animazione. Con la sua estetica visionaria, la trama audace e la riflessione sulle tematiche universali del dolore, del potere e della sofferenza, è una pellicola che ha saputo sopravvivere al passare dei decenni, conquistando una posizione unica nella storia del cinema d’animazione. Cinquant’anni dopo la sua uscita, Belladonna of Sadness resta un esempio di come l’arte e il cinema possano andare oltre la superficie per esplorare le profondità più oscure dell’animo umano.

Pinocchio: Il Capolavoro Disney Che Ha Conquistato il Mondo dell’Animazione compie 80 anni

Il 7 febbraio 1940, Walt Disney regalava al mondo uno dei suoi capolavori più indimenticabili: Pinocchio, il secondo Classico dopop “Biancaneve e i sette nani”, che sarebbe destinato a diventare una pietra miliare dell’animazione. Questo film d’animazione, ispirato al romanzo Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, è una rielaborazione che prende solo la trama di base dell’opera originale, abbandonando la profondità simbolica e morale del libro. Quella che ne risulta è una favola visivamente straordinaria e ricca di ironia, ma a volte un po’ troppo zuccherosa nelle sue intenzioni. Nonostante questo, il film è un esempio sublime di cinema d’animazione, capace di affascinare per la bellezza del suo tratto grafico e per la vivacità dei suoi personaggi, che pur incarnando un buonismo di fondo, non mancano di una certa vivacità ironica.

All’epoca della sua uscita, Pinocchio non riscosse subito il successo sperato, anche a causa della Seconda Guerra Mondiale, che limitò l’accesso ai mercati internazionali. Tuttavia, negli anni successivi, il film conquistò il pubblico, divenendo un cult e un punto di riferimento nel panorama delle produzioni Disney. Disney sperava di replicare il trionfo ottenuto con Biancaneve e i sette nani nel 1937, ma il contesto storico dell’epoca non gli permise di raggiungere gli stessi risultati economici. Nonostante ciò, Pinocchio divenne il film con il maggior incasso del 1940 e, con il passare del tempo, venne riconosciuto come uno dei più grandi successi artistici del colosso dell’animazione.

Con una sceneggiatura che ha visto la collaborazione di vari autori, tra cui Aurelius Battaglia e William Cottrell, il film narra la storia di Geppetto, un vecchio falegname che intaglia un burattino di legno, Pinocchio, che viene magicamente animato dalla Fata Azzurra. La fata gli spiega che, per diventare un bambino vero, deve dimostrarsi “bravo, coraggioso e disinteressato”. Da qui iniziano le sue avventure, che lo portano a incontrare personaggi loschi e truffaldini, come il Gatto e la Volpe, che rappresentano le tentazioni e la disonestà.

Pinocchio fu anche una vera rivoluzione nel campo degli effetti animati, con sequenze che fecero scuola nell’animazione, come il trattamento realistico di pioggia, fumo, neve e acqua. Considerato il capolavoro tecnico di Disney, il film segnò un passo avanti fondamentale per l’industria dell’animazione, ma anche per la storia del cinema in generale. Grazie al suo uso innovativo degli effetti speciali, Pinocchio è spesso definito come uno dei film più significativi di sempre nel suo genere.

Anche se il film ha ricevuto critiche molto positive e ha vinto due premi Oscar, uno per la miglior colonna sonora e l’altro per la miglior canzone, “When You Wish Upon a Star”, al suo esordio non fu un successo al botteghino. Fu solo con le successive riedizioni che il film riuscì a recuperare il suo valore economico e culturale. Nel corso degli anni, Pinocchio è stato incluso nel National Film Registry degli Stati Uniti per la sua rilevanza culturale, storica e estetica. Ancora oggi, il film e i suoi personaggi sono amatissimi, presenti nei parchi Disney e in numerosi altri prodotti di intrattenimento.

La trama di Pinocchio inizia con la famosa canzone “When You Wish Upon a Star”, che apre il film con un tocco di magia. Il Grillo Parlante, che funge da narratore, racconta la storia di un desiderio che diventa realtà. Geppetto, il falegname, desidera che il suo burattino di legno, Pinocchio, prenda vita, e la Fata Azzurra esaudisce il suo sogno. Da quel momento in poi, Pinocchio intraprende un percorso di crescita, affrontando tentazioni e inganni, ma anche imparando, grazie alla guida della sua coscienza, rappresentata dal Grillo Parlante.

Durante il suo viaggio, Pinocchio incontra numerosi personaggi che mettono alla prova la sua moralità, come il burattinaio Mangiafuoco, che lo cattura per usarlo nei suoi spettacoli, e il Gatto e la Volpe, che lo traggono in inganno facendogli credere che il Paese dei Balocchi sia la via della felicità. Ogni errore e ogni bugia che Pinocchio racconta gli fa crescere il naso, simbolo delle sue malefatte. Ma, con il supporto della Fata Azzurra, che lo aiuta sempre a correggere i suoi sbagli, il burattino si avvicina sempre di più al suo sogno di diventare un bambino vero.

Nel corso della sua avventura, Pinocchio scopre che la strada per diventare “vero” non è semplice e che la vera felicità si trova solo attraverso l’onestà, il coraggio e il lavoro duro. Questi temi, sebbene molto semplificati rispetto all’opera originale, sono comunque alla base di uno dei film più amati della storia del cinema. Pinocchio, con la sua miscela di avventura, umorismo e magia, rimane un capolavoro intramontabile dell’animazione, che ha segnato una generazione di spettatori e che continua a essere apprezzato anche dalle nuove generazioni.

Nel corso degli anni, Pinocchio è stato oggetto di numerosi adattamenti, che, purtroppo, non hanno riscontrato lo stesso successo della versione animata. Nonostante le critiche, la figura di Pinocchio rimane una delle più iconiche e riconoscibili nella cultura popolare, una testimonianza duratura della maestria di Walt Disney e della sua capacità di raccontare storie senza tempo.

Walt Disney: Se puoi sognarlo, puoi farlo

“Se puoi sognarlo, puoi farlo.” E ancora: “Spero che non perderemo mai di vista che tutto è cominciato da un topo.” Con queste parole, Walt Disney, il padre dell’animazione moderna, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della cultura popolare. Tuttavia, il suo straordinario viaggio non iniziò esattamente con un topo, ma con una serie di coincidenze, intuizioni geniali e una dose impressionante di determinazione.

Gli Esordi di un Genio

Walter Elias Disney, nato il 5 dicembre 1901 a Chicago, iniziò il suo percorso verso la gloria quasi per caso. Dopo aver frequentato brevemente l’istituto d’arte, trovò lavoro presso la Kansas City Ad Company come semplice ritagliatore di immagini. Fu in quell’ambiente modesto che nacque la scintilla creativa che avrebbe cambiato per sempre il panorama dell’intrattenimento.

Walt immaginò qualcosa di rivoluzionario: dare vita a semplici pezzi di carta, trasformandoli in personaggi animati. Armato di passione e curiosità, iniziò a sperimentare con tecniche rudimentali di animazione. Grazie al sostegno del suo socio e amico Ub Iwerks, un visionario altrettanto talentuoso, e all’aiuto finanziario del fratello Roy, Disney fondò il suo primo studio di animazione. Nacquero così le prime serie animate come Laugh-O-Grams, Alice Comedies e Oswald the Lucky Rabbit.

L’Avvento di Mickey Mouse

La vera svolta arrivò il 18 novembre 1928, quando Steamboat Willie, il primo cartone animato con una colonna sonora sincronizzata, debuttò al Colony Theatre di New York. Quel topolino marinaio, ribattezzato Mickey Mouse, catturò immediatamente i cuori degli spettatori, diventando il simbolo di un’epoca. L’invenzione di Disney non si fermò a un semplice personaggio: Mickey incarnava l’ottimismo, la resilienza e la capacità di trasformare i sogni in realtà, valori che avrebbero permeato tutta la sua opera.

La Sfida di “Biancaneve”

Dopo aver conquistato il pubblico con cortometraggi, Walt decise di osare ancora di più. Nel 1937, sfidò le convenzioni di Hollywood con la produzione di Biancaneve e i sette nani, il primo lungometraggio animato. Considerata inizialmente una “follia” dai critici, Biancaneve si rivelò un successo straordinario, gettando le basi per una nuova era del cinema d’animazione. Da quel momento, una serie di capolavori senza tempo come Pinocchio, Fantasia, Dumbo, Bambi e Cenerentola consolidarono la fama di Disney come innovatore instancabile.

Disneyland: Un Sogno che Diventa Realtà

Non contento di rivoluzionare il cinema, Walt Disney estese la sua visione al mondo reale. Nel 1955, inaugurò Disneyland in California, un parco a tema che incarnava l’essenza della sua immaginazione. Disneyland non era solo un luogo di divertimento, ma una manifestazione tangibile di un’ideologia: un rifugio perfetto, dove adulti e bambini potevano immergersi in un universo di meraviglia e magia.

L’Eredità di Walt Disney

Walt Disney non era solo un creatore di storie; era un narratore di sogni. La sua vita rappresenta il perfetto esempio del sogno americano: un uomo comune che, con coraggio e determinazione, costruì un impero partendo dal nulla. Il suo nome è oggi sinonimo di immaginazione, ottimismo e successo, un simbolo per chiunque creda nella forza delle idee.

Come disse lui stesso: “È qualcosa di divertente fare l’impossibile.” Ed è proprio grazie alla sua capacità di fare l’impossibile che Walt Disney ha lasciato un’eredità che continua a ispirare generazioni di sognatori.

Oggi, il topo con cui tutto è cominciato, Mickey Mouse, continua a sorridere, ricordandoci che i sogni più grandi nascono sp

Cinema e fumetto: scambi e scontri.

Cinema e fumetto sono due media senza dubbio di grande fascino, fortemente amati da quel vastissimo pubblico che con gli anni sono riusciti a creare. Inoltre, e non meno importante, condividono quello che potrebbe sembrare un destino comune: nascono, entrambi, come forme polari di intrattenimento, per poi, con il tempo, nobilitarsi. La nascita ufficiale del cinema, corrispondente alla prima proiezione che i fratelli Lumiere. Effettuano a Parigi nel 1895, precede di solamente qualche settimana la comparsa del primo fumetto.

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Enarmonia: il cinema d’animazione made in Italy

Enarmonia, con sede a Torino, è una delle principali società europee di realizzazione di cinema d’animazione, con un gran numero di artisti interni che utilizzano tecnologie all’avanguardia e metodi tradizionali. La società è attiva in tutti i settori del cinema d’animazione, tra cui il character e background design, il model pack, lo storyboard, il layout, le scenografie tradizionali e digitali, l’animazione tradizionale e in stop motion.

Enarmonia dispone di tre dipartimenti di alta competenza artistica e tecnica: il Dipartimento Tradizionale, dedicato all’animazione tradizionale e al design; il Dipartimento Digitale, dedicato all’animazione digitale; e il Dipartimento 3D, dedicato all’animazione 3D, agli effetti speciali e all’integrazione 2D/3D. Ogni dipartimento è in grado di gestire l’intera filiera produttiva, dall’idea al prodotto finito, compresa la regia e la post-produzione audio-video.

Enarmonia realizza una vasta gamma di prodotti audiovisivi, tra cui serie televisive, lungometraggi, spot pubblicitari e illustrazioni editoriali. La società ide e anima personaggi per pubblicità, televisione, cinema, internet, direct to video e altro ancora.

La mission di Enarmonia è quella di raggiungere, con i propri collaboratori, una qualità artistica tale da essere competitiva sul mercato internazionale. Per fare ciò, la società ha riunito un team di artisti con una passione per il cinema d’animazione e in grado, con il loro talento e professionalità, di raggiungere tale scopo. Enarmonia ha sempre perseguito un’elevata professionalità artistica dei collaboratori, un costante lavoro in team e il coinvolgimento continuo degli artisti presenti in azienda nelle motivazioni e nei percorsi di crescita professionale e aziendale.

Enarmonia utilizza software dedicati come Toon Boom per l’animazione digitale 2D, oltre ai classici software come Photoshop e Painter per la realizzazione delle scenografie. La società è una S.R.L. con personale assunto a tempo indeterminato e determinato e applica il Contratto Nazionale dei Lavoratori dello Spettacolo. Ad oggi, mediamente 35 artisti lavorano stabilmente all’interno della struttura, insieme a un direttore di produzione, due assistenti alle produzioni, un responsabile Marketing, due amministrativi e un responsabile ICT.

Enarmonia ha ricevuto il Pulcinella Awards per il Migliore Studio dell’Anno nel 2006 ed è certificata UNI EN ISO 9001:2000 dal 2004. La società è la prima in Europa nel settore dei servizi e della produzione di cinema d’animazione ed è certificata in due diversi settori d’intervento: erogazione dei servizi per il cinema d’animazione e realizzazione di produzioni. Enarmonia è in fase di certificazione di qualità nel settore della formazione.

I lavori di Enarmonia includono numerosi lungometraggi, come “DODO” per Warner Bros GMBH, “FRIENDS FOREVER” per ENANIMATION – MOTIONWORKS, “MIA AND THE MIGOU” per ENANIMATION – FOLIMAGE – GERTIE e “NOCTURNA” per FILMAX. La società ha anche realizzato numerose serie televisive, come “UFFA CHE PAZIENZA” per RAI – MOTUS – MOTIONWORKS e “RAHAN” per XILAM – FRANCE.