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Amazon Bedrock arriva in Italia: la rivoluzione dell’intelligenza artificiale generativa per le imprese e la ricerca

Nel 2023, Amazon ha lanciato una soluzione innovativa nel panorama dell’intelligenza artificiale: Amazon Bedrock. Sebbene inizialmente il servizio non abbia catturato immediatamente l’attenzione globale, rappresenta un passo significativo per l’azienda, che ha puntato su un investimento strategico in startup specializzate in IA generativa. Il debutto ufficiale è avvenuto nell’aprile dello stesso anno, quando Amazon ha finalmente presentato la sua piattaforma, un servizio che mira a rivoluzionare il modo in cui le aziende e gli utenti privati possono sviluppare applicazioni intelligenti.

Amazon Bedrock offre l’accesso a modelli di fondazione (FM) di intelligenza artificiale sviluppati sia internamente da Amazon che da startup partner nel settore, rendendo possibile l’uso di questi modelli attraverso un’API (Application Programming Interface). Ciò consente agli utenti di creare soluzioni su misura, che spaziano dai generatori di testi ai chatbot, fino agli strumenti di ricerca, sintesi e generazione di immagini. La versatilità di Amazon Bedrock lo rende una piattaforma ideale per soddisfare le esigenze di una vasta gamma di utenti, dalle piccole e medie imprese fino alle grandi realtà aziendali. Inoltre, la possibilità di personalizzare i modelli con dati specifici e di distribuirli facilmente su AWS (Amazon Web Services) consente di sviluppare soluzioni AI avanzate con performance ottimizzate.

Una delle caratteristiche che distingue Amazon Bedrock rispetto ad altre soluzioni di IA generativa è la sua facilità d’uso. La compagnia sottolinea che gli agenti per Bedrock sono completamente gestiti, riducendo le complessità legate alla creazione di applicazioni basate sull’intelligenza artificiale. Questo approccio consente alle aziende di concentrarsi sugli aspetti creativi e strategici del loro business, senza dover affrontare la gestione tecnica della piattaforma. Inoltre, la possibilità di utilizzare fonti di conoscenza proprietarie e di generare risposte in tempo reale rende Amazon Bedrock particolarmente interessante per le imprese che necessitano di soluzioni intelligenti sempre aggiornate.

Il servizio ha già attirato l’interesse di importanti partner, tra cui Anthropic e Stability.ai, il team che ha creato Stable Diffusion, uno dei modelli più noti nel campo della generazione di immagini. Pur essendo principalmente destinato al settore aziendale, Amazon Bedrock si distingue per la sua accessibilità e scalabilità, rendendolo adatto a una vasta gamma di utenti. Alcuni dei primi clienti noti che hanno adottato la piattaforma includono giganti come Philips e Salesforce. Tuttavia, Amazon Bedrock è aperto anche a chi desidera sperimentare l’intelligenza artificiale generativa, sia a livello individuale che per piccole aziende.

Nel 2025, Amazon Bedrock ha fatto il suo ingresso ufficiale in Italia, segnando un’importante opportunità per il settore dell’intelligenza artificiale generativa nel nostro Paese. Il lancio del servizio, che avviene nella Regione AWS di Milano, è particolarmente significativo perché consente alle aziende italiane di sviluppare applicazioni avanzate direttamente sul territorio, sfruttando l’infrastruttura cloud di Amazon e beneficiando di una piattaforma completamente gestita. Questo approccio locale riduce la latenza e garantisce la conformità alle normative nazionali e internazionali, come il GDPR.

Una delle caratteristiche più interessanti di Amazon Bedrock per il mercato italiano è la possibilità di personalizzare le applicazioni di intelligenza artificiale generativa utilizzando modelli avanzati come Amazon Nova Micro, Amazon Nova Lite e Amazon Nova Pro. Questi strumenti permettono alle aziende di generare contenuti, gestire documenti e migliorare l’efficienza operativa in settori chiave come la salute, la finanza, la gestione documentale e la pubblica amministrazione. Il servizio sta già mostrando risultati concreti in Italia: l’Università di Padova, ad esempio, ha creato Lucrez-IA, un chatbot educativo multilingue che offre un’esperienza di studio dinamica e personalizzata per gli studenti. Altre aziende italiane, come Miroglio, hanno integrato Amazon Bedrock per automatizzare i propri processi interni, mentre Almawave ha lanciato Velvet, una linea di modelli linguistici avanzati che migliorano la comprensione del linguaggio naturale in vari settori.

Non solo le aziende private, ma anche istituzioni pubbliche e realtà nel mondo della ricerca stanno beneficiando delle potenzialità di Amazon Bedrock. Sinapsi, ad esempio, ha migliorato gli strumenti di e-learning per le scuole, mentre Planet.eco e Namirial utilizzano la piattaforma per potenziare la personalizzazione dei loro servizi rispettivamente nel settore alimentare e nella gestione documentale.

L’arrivo di Amazon Bedrock in Italia non è solo una mossa strategica sul piano tecnologico, ma segna anche un impegno a lungo termine da parte di AWS nel Paese. Amazon ha annunciato un piano di investimento di 1,2 miliardi di euro nei prossimi cinque anni per potenziare ulteriormente l’infrastruttura cloud in Italia, con l’obiettivo di contribuire al PIL nazionale per circa 880 milioni di euro e creare oltre 5.500 nuovi posti di lavoro. Inoltre, Amazon si è impegnata a formare 200.000 studenti italiani in competenze STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) entro il 2026, un passo fondamentale per la crescita della forza lavoro del futuro.

Con il lancio di Amazon Bedrock in Italia, Amazon non solo arricchisce il panorama dell’intelligenza artificiale generativa, ma apre anche la strada a una trasformazione digitale più profonda che coinvolgerà sia le piccole imprese che le grandi realtà aziendali, nonché il settore pubblico e quello educativo. Un passo che conferma l’ambizione dell’azienda di essere protagonista nel settore della tecnologia avanzata a livello globale.

L’Ape Maia festeggia 50 anni con un nuovo alveare a Milano: un messaggio di sostenibilità

In occasione del suo cinquantesimo anniversario, L’Ape Maia, uno dei personaggi più amati e longevi della storia dell’animazione, è pronta a riscrivere la sua storia con un potente messaggio di sostenibilità e cura della natura. Maia, che ha attraversato generazioni e continenti, troverà un nuovo rifugio a Milano, più precisamente nell’Oasi apistica di BEE It, un progetto innovativo che ha come obiettivo principale la tutela delle api, la biodiversità e l’ambiente. Questo spazio verde, dedicato alla preservazione degli impollinatori, diventa simbolo di un impegno concreto per la sostenibilità, e proprio qui Maia inaugurerà un’arnia tutta sua.

Nata nel 1975, L’Ape Maia è sempre stata un’icona di curiosità, esplorazione e rispetto per la natura. Non solo un personaggio animato, ma anche un ambasciatore di valori positivi per le giovani generazioni, Maia ha sempre invitato bambini e famiglie a prendersi cura del mondo che li circonda. Con il suo nuovo alveare all’interno dell’Oasi di BEE It, Maia non celebra solo il suo compleanno, ma anche un’occasione di riflessione sull’importanza di proteggere la biodiversità, un tema che le è sempre stato caro. Questo progetto, che unisce l’educazione all’ambiente con il divertimento, è un invito a partecipare attivamente alla salvaguardia del nostro pianeta, un messaggio di speranza per il futuro.

L’Oasi apistica di BEE It si trova in via Ettore Ponti, a Milano, ed è gestita in collaborazione con l’Associazione Opera in Fiore. In questo angolo di verde, le api trovano il loro habitat naturale e vengono protette in un ambiente studiato per garantire loro una vita sana e produttiva. Maia, che da sempre è stata un simbolo di questa missione, con il suo nuovo alveare diventa parte integrante di un progetto che mira a sensibilizzare il pubblico sul ruolo fondamentale degli impollinatori nell’ecosistema. Con il suo arrivo nell’Oasi, Maia non solo celebra il suo passato, ma si impegna a diventare una sentinella per la natura, educando le nuove generazioni all’importanza della sostenibilità.

Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione tra DeAPlaneta Entertainment e BEE It, una società benefit impegnata nella rigenerazione ambientale e nella creazione di Oasi Apistiche, aree verdi progettate per favorire la vita delle api e la biodiversità. Questo impegno si inserisce perfettamente all’interno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite per il periodo 2020-2030, promuovendo modelli di consumo virtuoso, produzione sostenibile e tutela della biodiversità.

L’Ape Maia ha avuto una carriera che ha varcato i confini della semplice serie animata. La sua prima apparizione avvenne nel 1975, quando la serie fu prodotta dalla Zuiyo e successivamente dalla Nippon Animation. Maia, con la sua vivacità e curiosità, ha conquistato il cuore di milioni di spettatori in tutto il mondo. La serie ha avuto un enorme successo internazionale, specialmente in Germania, Francia, Italia e Spagna, dove è diventata un simbolo culturale. Il suo aspetto si è evoluto nel corso degli anni: dalla versione 2D degli anni ’70 alla più recente rappresentazione in 3D, che ha permesso al personaggio di rimanere al passo con i tempi, pur mantenendo intatti i suoi valori e il suo spirito indomito.

Nel 2025, per celebrare i suoi 50 anni, i canali social ufficiali di L’Ape Maia (Facebook, Instagram, TikTok) proporranno una serie di contenuti speciali. La rubrica “Bee Buzz”, che partirà nell’ultima settimana di febbraio, offrirà curiosità scientifiche sui ruoli cruciali degli impollinatori nell’ecosistema, mentre un’altra serie, “La Casa di Maia: Work in Progress”, racconterà passo dopo passo la costruzione del nuovo alveare, coinvolgendo i fan nel processo di creazione di un luogo che diventerà la nuova casa della famosa ape.

L’inaugurazione ufficiale dell’alveare di Maia avverrà il 5 aprile 2025, un evento che si preannuncia come un’importante occasione di incontro e sensibilizzazione. L’Oasi di BEE It diventerà, infatti, un palcoscenico ideale per promuovere l’educazione ambientale, sensibilizzando il pubblico sull’importanza della salvaguardia dell’ambiente e degli impollinatori. L’iniziativa mira a coinvolgere grandi e piccini in una giornata dedicata alla natura, con Maia che continuerà il suo cammino come punto di riferimento per tutte le generazioni che vogliono impegnarsi nella protezione del nostro pianeta.

In un mondo che ha bisogno di segnali forti per affrontare le sfide ambientali, L’Ape Maia ci invita a guardare la natura con occhi nuovi. Il suo messaggio di sostenibilità, sempre attuale, ci ricorda che ogni piccolo gesto conta. Con l’inaugurazione del suo alveare, Maia non celebra solo sé stessa, ma anche l’impegno di tutti per un futuro più verde e sostenibile. La sua casa a Milano diventa un simbolo di un’era in cui l’educazione ambientale è più che mai fondamentale, e dove la bellezza della natura va custodita con amore e responsabilità.

Spotify rinnova le politiche. La Battaglia Contro le App Pirata e la Musica Generata dall’IA

Spotify ha recentemente annunciato cambiamenti significativi nelle sue politiche relative alle API (Application Programming Interfaces), suscitando una reazione forte tra sviluppatori e appassionati di musica digitale. Le API, che per anni hanno permesso la creazione di app di terze parti integrate con il servizio, sono state drasticamente limitate. Questo cambiamento ha sollevato una serie di interrogativi su cosa accadrà all’ecosistema musicale digitale e alle app che lo popolano. Ma questa mossa di Spotify va davvero solo a proteggere la piattaforma e gli utenti, o ci sono motivi più complessi dietro?

Il blocco delle API e la protezione degli interessi di Spotify

La decisione di Spotify di ridurre l’accesso alle sue API è stata giustificata come una misura necessaria per mantenere la sicurezza e la protezione dei dati della piattaforma. In un post sul blog ufficiale, l’azienda ha sottolineato che queste modifiche sono essenziali non solo per proteggere gli utenti, ma anche per garantire la sicurezza dei partner e l’intero ecosistema. Tuttavia, seppur comprensibile, questa mossa sembra anche mirare a proteggere gli interessi commerciali di Spotify. Le API che sono state ridotte permettevano a molte app di terze parti di offrire funzionalità che miglioravano l’esperienza utente, come i suggerimenti personalizzati o le playlist consigliate. Ma queste stesse funzionalità venivano spesso utilizzate da applicazioni che permettevano agli utenti di bypassare il pagamento dell’abbonamento premium, accedendo gratuitamente a contenuti esclusivi.

Le modifiche alle API, quindi, sembrano essere una risposta non solo alla pirateria, ma anche a un modo per proteggere la propria base di utenti e gli artisti da possibili danni economici derivanti da questi abusi. Gli sviluppatori di app che hanno fatto affidamento su queste API si trovano ora a dover rivedere i loro progetti, con la sensazione che Spotify stia, in un certo senso, “cambiando le regole del gioco” a metà partita. La mancanza di alternative concrete e la poca chiarezza su come gli sviluppatori potranno continuare a operare con le nuove restrizioni hanno alimentato il malcontento all’interno della comunità di developer.

La pirateria musicale e la protezione dei diritti d’autore

Un altro fronte importante in cui Spotify è coinvolta riguarda la lotta alla pirateria. Le modifiche alle API hanno lo scopo di fermare le applicazioni che permettono agli utenti di godere dei contenuti premium senza pagare, ma c’è anche un altro fenomeno che sta mettendo a dura prova la piattaforma: la proliferazione della musica generata da intelligenze artificiali (IA). Negli ultimi mesi, sempre più canzoni create tramite software AI sono state caricate su Spotify, spesso senza una chiara identificazione dell’origine, sollevando non poche preoccupazioni riguardo ai diritti d’autore. L’intelligenza artificiale sta infatti creando nuovi interrogativi sulla paternità musicale, facendo emergere una questione spinosa: chi detiene i diritti su una canzone creata da un algoritmo? Se un bot è in grado di generare tracce che sembrano indistinguibili dalla musica prodotta da esseri umani, come possiamo definire il valore del lavoro creativo in un mondo sempre più automatizzato?

Spotify sta cercando di risolvere questo dilemma, ma il problema non è semplice. La piattaforma ha già iniziato a rimuovere alcune di queste canzoni “artificiali” e a trattenere i pagamenti delle royalties derivanti da ascolti fraudolenti. Tuttavia, il sistema di royalties, già messo a dura prova da pratiche illecite come l’uso di bot per gonfiare i numeri di ascolto, sta affrontando una vera crisi. La notizia dell’arresto di Michael Smith, un musicista accusato di utilizzare software AI per generare canzoni e manipolare gli ascolti tramite account falsi, è solo l’ultima di una lunga serie di episodi che dimostrano come l’IA stia diventando una minaccia per l’integrità del mercato musicale digitale. La sua capacità di produrre musica in modo automatizzato, a costi molto bassi, sta mettendo in crisi un sistema che da anni cerca di premiare il lavoro degli artisti con royalties basate sul numero di ascolti reali.

L’IA tra innovazione e confusione legale

Nel contesto della crescente influenza dell’IA sulla musica, Spotify si trova a dover affrontare un altro dilemma: come garantire che la piattaforma rimanga un luogo di creatività autentica senza soffocare l’innovazione tecnologica? L’intelligenza artificiale offre nuove opportunità per gli artisti, come nel caso di Grimes e Holly Herndon, che sfruttano l’AI per esplorare nuovi orizzonti musicali. Tuttavia, le grandi case discografiche, come Universal Music Group, si preoccupano dei possibili danni ai diritti d’autore, poiché l’IA utilizza spesso tracce di artisti famosi per allenare i suoi algoritmi, senza alcun compenso economico per i creatori originali.

La questione dei diritti d’autore in relazione alla musica generata dall’AI è destinata a diventare sempre più urgente. Se da un lato l’AI può portare una ventata di freschezza nel panorama musicale, dall’altro solleva dubbi profondi sulla sua legittimità e sulle sue implicazioni legali. Chi detiene i diritti di una traccia che non è stata scritta da un essere umano? E come vengono riconosciuti gli ascolti generati artificialmente da bot e algoritmi? Questi sono i nuovi fronti di battaglia in un’industria musicale che sta cercando di adattarsi alle sfide del futuro digitale.

Spotify tra pirateria e innovazione

Spotify si trova oggi a un bivio. Da un lato, la protezione della piattaforma da abusi esterni e pratiche illecite, come la pirateria e l’uso fraudolento dell’IA, è fondamentale per il suo successo a lungo termine. Dall’altro, le restrizioni sulle API e la gestione della crescente influenza dell’intelligenza artificiale stanno mettendo a dura prova la sua relazione con gli sviluppatori e con gli utenti appassionati di musica digitale. L’azienda deve bilanciare la necessità di proteggere i propri interessi commerciali e di garantire la sicurezza della piattaforma, senza però sacrificare l’innovazione e la creatività che hanno reso Spotify un punto di riferimento nel panorama musicale mondiale.

In definitiva, la lotta di Spotify non è solo contro la pirateria, ma anche contro un futuro incerto in cui l’AI potrebbe ridefinire la musica, creando nuove opportunità ma anche nuovi problemi legali e morali per tutta l’industria. La strada da percorrere è ancora lunga e il futuro della musica digitale sembra essere un terreno di battaglia sempre più complesso.

Groq: rivoluzione AI con prestazioni fino a 10 volte superiori a ChatGPT

Addio ChatGPT? Groq irrompe sulla scena con un chatbot strabiliante e chip LPU che polverizzano le GPU.

La sfida dell’intelligenza artificiale generativa si accende: Groq, [da non confondere con Grok di Elon Musk] azienda californiana, presenta una piattaforma rivoluzionaria basata su chip LPU (Language Processing Unit) che offre prestazioni fino a 10 volte superiori alle GPU tradizionali.

Chatbot velocissimo e preciso:

  • Prova il chatbot Groq (in versione alpha): [URL non valido rimosso]
  • Seleziona modelli come Llama 2 70B (Meta) o Mixtral 8x7B (Mistral AI).
  • Inserisci il tuo prompt in italiano e ottieni risposte rapide e pertinenti.
  • Modifica il tono della risposta, genera riassunti, estendi il testo, crea tabelle e altro ancora.
  • Groq mostra in tempo reale le prestazioni di elaborazione.

Integrazione facile e flessibile:

  • API compatibili con OpenAI: migrare è semplicissimo!
  • Supporto a PyTorch, TensorFlow e ONNX per l’inferenza.
  • GroqWare Suite e Groq Compiler per sviluppo personalizzato e ottimizzazione dei workload.

Vantaggi di Groq:

  • Prestazioni elevate
  • Efficienza energetica
  • Facilità di programmazione
  • Scalabilità
  • Sicurezza

Groq: la piattaforma ideale per applicazioni AI e machine learning che richiedono potenza di calcolo e efficienza energetica senza precedenti.

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Kagi: Il Nuovo Motore di Ricerca contro Google

Lanciata a fine marzo 2023, Kagi è una piattaforma web sviluppata da un team di tecnici della società californiana omonima. Con un changelog costantemente aggiornato, Kagi si sta affermando come una valida alternativa a Google Search. Il cuore di Kagi è il suo motore di ricerca web, ma offre anche un sistema di mappe, un meccanismo per creare riassunti dei testi pubblicati online, un chatbot (FastGPT) simile a ChatGPT, un browser web e molto altro.

Kagi: Un’Alternativa a Google Search

Nonostante i dati GlobalStats aggiornati a settembre 2023 mostrino che l’82% degli utenti europei utilizza Google e solo il 9% Bing, i creatori di Kagi credono che ci sia ancora spazio per nuovi attori nel campo delle ricerche online. Kagi offre un modello freemium: permette di effettuare gratuitamente 100 ricerche web al mese, dopodiché è necessario sottoscrivere un abbonamento mensile a partire da 5 dollari (10 dollari per ricerche illimitate).

Kagi: Un Modello di Business Diverso

A differenza dei motori di ricerca gratuiti che basano il loro business sui ricavi pubblicitari e sulle informazioni condivise dagli utenti, Kagi non raccoglie dati degli utenti, non utilizza informazioni legate alle ricerche online e non mostra annunci pubblicitari. In cambio, richiede un canone mensile variabile in base all’utilizzo del servizio.

Come Funziona Kagi

La qualità di un motore di ricerca dipende dal tempo necessario per ottenere risultati soddisfacenti, dalla complessità del percorso per raggiungere tali risultati e dall’esperienza utente durante l’utilizzo del servizio. Kagi mira a fornire risultati rapidi e accurati per una vasta gamma di query di ricerca.

Le Fonti di Ricerca di Kagi

Kagi utilizza un client di ricerca che attinge alle informazioni raccolte dai suoi crawler e si connette a vari indici e fonti. Tra le fonti esterne, Kagi invia chiamate API anonimizzate anche a Google, Mojeek e Yandex oltre che a motori specializzati.

The Beekeeper: quando gli apicoltori diventano assassini

In un mondo in cui i supereroi sono sempre più popolari, è normale che anche altri mestieri, anche i più insospettabili, vengano reinterpretati in chiave action. È il caso di The Beekeeper, il nuovo film di David Ayer che vede protagonista Jason Statham nei panni di un apicoltore, di quelli che portano il cappello di paglia e il vestito a quadretti, che però si trasforma in un abile assassino quando qualcuno minaccia la sua famiglia.

La trama

Nel film, Statham interpreta un apicoltore di nome Thomas J. Beeson che, dopo aver perso la moglie e la figlia in un incidente d’auto, scopre che la tragedia non è stata un caso. Il responsabile è un potente boss della mafia che fa parte di una cospirazione per controllare il mondo.

Beeson decide quindi di vendicarsi e si unisce a un’organizzazione segreta di apicoltori assassini. Con l’aiuto dei suoi nuovi compagni, Beeson intraprende una missione per sconfiggere il boss della mafia e fermare la sua cospirazione.

Il trailer

Il trailer del film è stato rilasciato a luglio 2023 e ha subito suscitato l’interesse del pubblico. Nel trailer, vediamo Beeson impegnato in una serie di spettacolari scene d’azione, tra sparatorie, esplosioni e combattimenti corpo a corpo.

Il cast

Oltre a Jason Statham, nel cast del film figurano anche Emmy Raver-Lampman, Josh Hutcherson, Bobby Naderi, Minnie Driver, Phylicia Rashad e Jeremy Irons.

La data di uscita

The Beekeeper arriverà nelle sale americane il 12 gennaio 2024. Al momento non c’è ancora una data di uscita per il mercato italiano.

Un film da vedere con il sorriso sulle labbra

The Beekeeper è un film d’azione che non si prende troppo sul serio. Il film è pieno di scene esagerate e di battute umoristiche, che rendono la visione molto piacevole.

Se siete fan di Jason Statham e di film d’azione divertenti, allora The Beekeeper è il film che fa per voi.

OpenAI rilascia le API per GPT-4

OpenAI ha fatto la sua mossa e ha rilasciato finalmente la possibilità di accedere alle Api di GPT-4 per sviluppare applicazioni di terze parti. Queste  “Application Programming Interface”  permettono di interagire con il servizio da applicazioni e piattaforme esterne.

GPT-4 (Generative Pre-trained Transformer 4) è un potente modello linguistico multimodale. Sviluppato da OpenAI, un rinomato laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale con sede a San Francisco e con Elon Musk come co-fondatore, è la quarta generazione della serie GPT, successore di GPT-3. Il suo rilascio ufficiale è avvenuto il 14 marzo 2023.

Secondo OpenAI, milioni e milioni di sviluppatori sono già in lista d’attesa per ottenere la possibilità di utilizzare GPT4 nelle proprie applicazioni: possiamo solo immaginare quanti prodotti innovativi verranno fuori da questa nuova tecnologia.Siamo sulla soglia di un futuro in cui questi modelli di intelligenza artificiale generativa potranno essere utilizzati per qualunque cosa, persino per trovare il tuo animale domestico smarrito o per scegliere cosa cucinare a cena.

A differenza di GPT3.5, una delle funzioni Clou di GPT4 è la sua incredibile capacità di accettare input tramite immagini. Sì, hai capito bene. Inoltre, le sue prestazioni generative avrebbero una qualità di “livello umano” in grado di usare diversi parametri linguistici professionali e accademici. Come nel caso di GPT3.5, OpenAi sottolinea che anche GPT4 è stato addestrato usando dati disponibili pubblicamente e con quelli concessi in licenza alla società.

Se sei uno sviluppatore intraprendente e desideri sfruttare le potenzialità di GPT-4 attraverso l’API di OpenAI, devi sapere che il modello supporta fino a 8.000 token per il contesto. Ma se pensi che 8.000 siano pochi, sappi che c’è anche una versione molto più generosa chiamata GPT-4-32K, con nientemeno che 32.000 token per il contesto! Peccato che al momento non sia ancora disponibile per gli sviluppatori, ma sembra che Sam Altman e compagnia siano intenzionati a risolvere questo problema al più presto.

Ah, dimenticavo! C’è anche un altro particolare interessante da notare. OpenAI ha sostituito l’API Completions con la Chat Completions, che è stata lanciata solo pochi mesi fa. L’obiettivo è rendere più facile l’uso dei modelli di chat e promuovere la Chat Completions come preferita. Di conseguenza, l’API Completions sarà eliminata a partire da gennaio 2024. Ma non preoccuparti, perché l’87% delle persone sta già utilizzando la Chat Completions. Quindi, se non sei ancora su questa fantastica scia, è ora di unirti!

Sviluppatori, preparatevi a sfruttare GPT-4 per creare applicazioni straordinarie, ma non dimenticate di abbonarvi o utilizzare le API per godervi tutte le sue funzionalità integrandole nei vostri progetti. Con GPT-4, le possibilità sono infinite, e non vedo l’ora di vedere cosa verrà fuori da questa combinazione di tecnologia avanzata e creatività umana. Che spettacolo!

La Forza scorre potente nelle Api

Spade della Forza si impegna di lasciare un’impronta positiva per l’ambiente, consapevoli del impatto del proprio lavoro: già nel 2020, la fucina di spade laser ha creato il progetto “Spade Della Forza per l’ambiente” dove Raffele il suo team coltiverà il suo amore per la terra con delle iniziative green per aiutarla. Nel 2022, l’impegno del gruppo sarà concentrato nel progetto ” Salviamo le Api, adottiamo un Alveare”.

Il talento nell’artigianato di “Spade della Forza” ha l’obiettivo di realizzare Spade laser da combattimento, da collezione, personalizzabili. Spedizione in tutta Italia. Tutte le spade presenti sul loro sito ufficiale sono realizzate interamente nel nostro paese, da ragazzi con passione, professionalità e dedizione. Il progetto “Spade Della Forza” è nato ad inizio 2015 in una comune camera da letto di un comune ragazzo riminese con una passione per la fantascienza. Il prodotto che vedete oggi è il risultato di centinaia di ore di fallimenti ed esperimenti andati male, ma anche momenti di soddisfazioni, gioia e appagamento. Il lavoro di Raffaele C. e del team di Spade della Forza non è in nessun modo associata a Star Wars, Disney Lucasart o affini. tutto quello riguardante l’universo di Star Wars e di proprietà intellettuale della Disney / Lucasfilm, tutti i diritti riservati.

…Per fare l’albero ci vuole il seme
Per fare il seme ci vuole il frutto
Per fare il frutto ci vuole il fiore…

Effettivamente Sergio Endrigo aveva ragione, per avere frutta, semi, alberi e anche l’ossigeno è necessario un fiore, ma questo senza polline non potrà contribuire a sostentare la biodiversità e l’ambiente con le piante e tutto ciò che ne consegue.

il 70% dell’impollinazione mondiale è opera delle api, questi piccoli e importantissimi insetti trasportano il polline da un fiore all’altro permettendo la riproduzione delle piante e di conseguenza la produzione di semi e frutti. Circa il 35% della produzione globale di frutta si può attribuire al piccolo lavoro delle nostre operaie gialle-nere. 

Per questo ad inizio 2022, Spade della Forza ha deciso di iniziare un altro progetto per aiutare l’ambiente e il pianeta in cui viviamo, il mondo delle api e costantemente a rischio per tantissimi fattori come il cambiamento climatico, i pesticidi, le malattie e tanto altro. Gli Apicoltori combattono ogni giorno per curare e proteggere gli sciami di api e i loro habitat.

Grazie al partner 3Bee è possibile adottare un alveare a distanza aiutando così un’apicoltore nella gestione della sua azienda, che si occuperà di curare e proteggere le api da malattie, mancanza di cibo e predatori. Grazie alla tecnologia 3Bee gli alveari potranno essere monitorati a distanza senza disturbare troppo le api e aiutandole a farle crescere sani e forti.