Ci sono film che sembrano destinati a diventare culto ancora prima di approdare sul grande schermo. Uno di questi è senza dubbio Hana Rokushō ga Akeru Hi Ni, internazionalmente conosciuto come A New Dawn, il primo lungometraggio firmato da Yoshitoshi Shinomiya, artista già noto per le sue straordinarie illustrazioni e le sue collaborazioni con giganti del cinema d’animazione giapponese come Makoto Shinkai. Ebbene, se anche voi eravate tra quelli in trepidante attesa della sua uscita, preparatevi: la nuova data è fissata per il 2026. Un rinvio che spegne temporaneamente le luci del cielo notturno, ma solo per promettere un’esplosione ancora più spettacolare.
Un titolo poetico, un racconto nostalgico
Il titolo originale Hana Rokushō ga Akeru Hi Ni è già di per sé una piccola poesia visiva. “Hana” significa fiore, ma in questo contesto si riferisce ai fuochi d’artificio; “Rokushō” è il nome del pigmento verde “Paris Green” usato storicamente per colorare i fuochi d’artificio, mentre “Akeru” può significare sia “alba” sia “inizio”. In altre parole, il film ci invita ad assistere a un momento di transizione: la fine di qualcosa di antico e l’inizio di qualcosa di nuovo, con lo sguardo rivolto verso un cielo notturno acceso di colori e ricordi.
La trama ruota attorno a una storica fabbrica di fuochi d’artificio, attiva da ben 330 anni, che si trova sull’orlo della chiusura definitiva. Qui vive Keitarō, un ragazzo che da quattro anni ha deciso di isolarsi dentro la fabbrica per cercare di ricreare un fuoco d’artificio leggendario chiamato “Shuhari”, abbandonato misteriosamente da suo padre, ora scomparso. La vita di Keitarō prende però una nuova piega con l’arrivo inaspettato di Kaoru, un’amica d’infanzia fuggita a Tokyo dopo un evento traumatico. La loro reunion accende una nuova scintilla, che li porterà a scavare nei segreti sepolti della tradizione familiare e di quel fuoco d’artificio dimenticato.
Un cast inedito, ma ricco di talento
A New Dawn non è solo un debutto registico per Shinomiya: è anche il battesimo nel mondo del doppiaggio per i due protagonisti principali. Riku Hagiwara, noto per le sue interpretazioni in drama come My Beautiful Man e Meguru Mirai, darà voce a Keitarō Tatewaki. Al suo fianco troviamo Kotone Furukawa, attrice di talento apparsa in Yū Yū Hakusho e Wheel of Fortune and Fantasy, che interpreterà Kaoru Shikimori. Entrambi portano una freschezza genuina ai rispettivi ruoli, proprio perché questa è la loro prima esperienza come doppiatori. A completare il cast vocale c’è anche il veterano Miyu Irino, voce iconica di personaggi in La Città Incantata e Mob Psycho 100, che presterà la voce al fratello maggiore Sentarō. Anche Takashi Okabe si unisce al progetto nel ruolo del padre scomparso Eitaro, segnando anch’egli il suo debutto nel doppiaggio.
Una produzione raffinata e internazionale
Dietro le quinte troviamo un team di altissimo livello. Oltre a scrivere la sceneggiatura, Shinomiya ha ideato la storia originale e supervisionato l’intero processo creativo. Il character design è stato affidato a Utsushita, già noto per il suo lavoro su Heavenly Delusion, mentre Akiko Majima, tra gli artisti coinvolti in Suzume, ha contribuito al comparto visivo del film. La colonna sonora, suggestiva e promettente, è firmata dal compositore Shūta Hasunuma. Il film è frutto della collaborazione tra la giapponese ASMIK Ace e la francese Miyu Productions, la stessa dietro titoli come Ghost Cat Anzu.
Un primo sguardo sul progetto è stato offerto durante l’“Animation Day” del prestigioso Festival di Annecy nel 2024, dove è stato presentato un video dietro le quinte che ha permesso al pubblico di intravedere la dedizione maniacale con cui il film sta prendendo forma.
Yoshitoshi Shinomiya: un talento silenzioso che merita attenzione
Yoshitoshi Shinomiya non è certo un nome nuovo per gli appassionati di anime e animazione giapponese. Ha illustrato locandine e sfondi per film come Il Giardino delle Parole, Your Name e Children Who Chase Lost Voices, tutti firmati dal maestro Makoto Shinkai. È stato unit director per Your Name e ha diretto la struggente sequenza in flashback del film. Tra i suoi lavori più celebri figura anche il cortometraggio animato sullo storico incrocio di Shibuya, realizzato nel 2018, e contributi visivi per Pokémon: I segreti della giungla. Insomma, Shinomiya è un artista capace di fondere bellezza visiva e introspezione narrativa con una delicatezza unica nel suo genere.
Con A New Dawn, Shinomiya promette di offrire un’esperienza emozionante e poetica, fatta di luci e ombre, di ricordi e speranze, di eredità familiari e fuochi d’artificio che non sono solo spettacolo, ma anche simbolo di sogni e di identità.
Aspettando l’alba del 2026
Sì, ci toccherà attendere ancora due anni. Ma se c’è una cosa che A New Dawn sembra volerci insegnare è che alcune luci valgono la pena di essere attese. In un mondo in cui tutto corre veloce, questa storia ci invita a fermarci, a guardarci dentro e, magari, ad alzare lo sguardo al cielo in cerca di un fuoco d’artificio capace di accendere qualcosa anche dentro di noi.
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