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“Gangs of Milano – Le nuove storie del Blocco”: il crime drama che scuote la città

Milano ribolle di tensione e violenza in Gangs of Milano – Le nuove storie del Blocco, la nuova serie Sky Original che dal 21 marzo ci trascina in un mondo in cui la musica e il crimine si intrecciano in un turbine di ambizioni e vendette. Otto episodi diretti da Ciro Visco, regista già noto per il suo lavoro in Gomorra – La serie e Doc – Nelle tue mani, ci riportano nel cuore pulsante delle periferie multietniche del capoluogo lombardo, dove le gang si contendono il controllo del territorio con brutalità e astuzia. Ma c’è di più: la colonna sonora supervisionata da Salmo, che si ritaglia anche un ruolo davanti alla macchina da presa, rende questa serie un’esperienza immersiva e intensa.

Al centro della narrazione troviamo Bea, interpretata da Laura Osma (El Chapo), una ragazza sudamericana divisa tra l’appartenenza alla Misa, la gang che gestisce il traffico di droga nei locali di lusso, e il sogno di una vita normale. Il ritorno di Ludo, interpretato da Alessandro Piavani, aggiunge un ulteriore livello di complessità alla storia: dopo mesi di assenza, il giovane rientra a Milano carico di segreti e sensi di colpa. A fare da collante tra i diversi nuclei narrativi c’è Mahdi (Andrea Dodero), che si trova a dover gestire il Blocco, assumendosi responsabilità più grandi di lui e dovendo prendere decisioni che cambieranno il suo destino.

La novità più esplosiva di questa stagione è però la Kasba, una nuova generazione di criminali che vede nella musica una possibilità di riscatto. Zak (Fahd Triki) e Nael (Noè Batita) rappresentano il volto fresco ma spietato di una gioventù che sogna di sfondare nella scena trap, ma che finisce inevitabilmente risucchiata nel vortice del crimine. Il loro percorso si trasforma rapidamente in una battaglia per il potere che sconvolgerà gli equilibri della città, costringendo i protagonisti a fare i conti con tradimenti, vendette e scelte morali impossibili.

Uno degli elementi che rendono Gangs of Milano un prodotto ancora più affascinante è la presenza di Salmo nel ruolo di Snake, un uomo in fuga dal passato ma ancora in cerca di vendetta. Il rapper sardo, oltre a curare la colonna sonora della serie, è il protagonista assoluto del sesto episodio, interamente dedicato alla sua storia. Un esperimento narrativo audace che promette di regalare momenti di grande impatto emotivo.

Il cast è di prim’ordine: oltre ai già citati Laura Osma, Alessandro Piavani e Andrea Dodero, troviamo Alessandro Borghi, Elisa Wong, Alessandro Tedeschi, Tommaso Donadoni e Anna Manuelli. Ogni attore contribuisce a creare un mosaico di personaggi complessi, mossi da desideri, paure e ambizioni che li rendono incredibilmente reali. La sceneggiatura, firmata da Paolo Vari, Ivano Fachin, Tommaso Matano, Giovanni Galassi e Ciro Visco, è un perfetto equilibrio tra azione e introspezione, con dialoghi serrati e un ritmo incalzante che non lascia spazio a pause.

Pur essendo un crime drama ad alto tasso adrenalinico, Gangs of Milano è anche un potente affresco sociale, che mette in luce la realtà delle periferie milanesi senza edulcorarla. La serie non si limita a raccontare storie di violenza e potere, ma esplora anche le dinamiche culturali e le tensioni che caratterizzano un mondo in cui il confine tra giusto e sbagliato è sempre più labile.

La serie debutta il 21 marzo in esclusiva su Sky e in streaming su NOW, promettendo di essere uno degli eventi televisivi più intensi dell’anno. Un must per chi ama le storie crude, spietate e intrise di adrenalina, con una colonna sonora che, come tutto il resto, non lascia nulla al caso.

“Campo di battaglia”: il film di Gianni Amelio arriva in prima TV su Sky Cinema Uno

Il cinema italiano si arricchisce di un’opera intensa e coinvolgente: “Campo di battaglia”, il film diretto da Gianni Amelio con protagonista Alessandro Borghi, arriva in prima TV venerdì 7 febbraio 2025 su Sky Cinema Uno, in streaming su Now e disponibile on demand. Dopo il successo nelle sale, il film, liberamente tratto dal romanzo “La sfida” di Carlo Patriarca, si prepara a conquistare il pubblico televisivo con la sua narrazione drammatica e storicamente rilevante.

“Campo di battaglia” trasporta gli spettatori nelle fasi finali della Prima Guerra Mondiale, all’interno di un ospedale militare dove operano due ufficiali medici, Stefano e Giulio, amici d’infanzia che affrontano il conflitto da prospettive opposte. Stefano, proveniente da una famiglia altoborghese con un padre che lo vorrebbe in politica, è ossessionato dai soldati autolesionisti, coloro che si feriscono volontariamente per evitare il ritorno al fronte. Giulio, più compassionevole, sogna la ricerca scientifica, ma si ritrova intrappolato in un mondo di dolore e sangue. Accanto a loro, Anna, amica di vecchia data e volontaria della Croce Rossa, lotta per affermarsi in un ambiente che penalizza le donne.

La tensione cresce quando i medici si accorgono di un misterioso fenomeno: alcuni feriti peggiorano improvvisamente, forse vittime di un sabotatore interno che vuole impedire loro di tornare in guerra, anche al costo di lasciarli mutilati. Nel frattempo, un’infezione letale si diffonde tra i soldati e la popolazione civile, minacciando di fare più vittime delle armi nemiche. Un intreccio avvincente che mescola dramma umano, dilemmi etici e thriller storico, offrendo una riflessione profonda sulle atrocità della guerra e sulla lotta per la sopravvivenza.

Un cast d’eccezione per un film dal forte impatto emotivo

Il film vanta un cast straordinario, guidato da Alessandro Borghi nel ruolo di Stefano. Al suo fianco, Gabriel Montesi interpreta Giulio, mentre Federica Rosellini dona spessore e intensità al personaggio di Anna. Gianni Amelio, maestro della regia italiana, porta sullo schermo una narrazione carica di pathos, enfatizzata dalla fotografia suggestiva e dalle ambientazioni realistiche che ricreano il clima cupo e soffocante del conflitto.

Una produzione imponente tra Friuli, Trentino e Toscana

La realizzazione di “Campo di battaglia” ha richiesto un imponente lavoro di ricostruzione storica. Prodotto da Kavac Film, IBC Movie, One Art e Rai Cinema, il film è stato girato in suggestive location del Friuli-Venezia Giulia, tra Udine, Tolmezzo, Venzone, Gorizia e la maestosa Villa Manin a Codroipo. Le riprese sono poi proseguite in Trentino-Alto Adige, toccando Rovereto e i forti militari di Folgaria e Vignola-Falesina. Infine, nel 2024, il set si è spostato in Toscana, con riprese sulla storica linea ferroviaria Arezzo-Sinalunga e presso la stazione di Monte Amiata.

Un successo acclamato alla Mostra del Cinema di Venezia

Presentato in anteprima alla 81ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 31 agosto 2024, “Campo di battaglia” ha subito attirato l’attenzione della critica, entrando in concorso per il Leone d’Oro. Il film è stato distribuito nelle sale italiane dal 5 settembre 2024, raccogliendo consensi per la sua profondità narrativa e l’eccellente interpretazione del cast.

Incassi e riscontri del pubblico

Nonostante il suo tono impegnato e la tematica storica, “Campo di battaglia” ha saputo conquistare anche il botteghino, registrando un incasso di oltre 1,16 milioni di euro con più di 200 mila presenze nelle sale. Un risultato significativo per un’opera che, con un budget di produzione di circa 12,5 milioni di euro, ha dimostrato il valore della qualità cinematografica italiana.

Un appuntamento imperdibile

L’arrivo in prima TV su Sky Cinema Uno rappresenta un’opportunità imperdibile per chiunque voglia lasciarsi coinvolgere da una storia potente e ben costruita. “Campo di battaglia” non è solo un film di guerra, ma un viaggio nell’animo umano, tra le paure, le ambizioni e i sacrifici di chi ha vissuto un’epoca segnata dal sangue e dal coraggio. Venerdì 7 febbraio 2025 sarà la serata perfetta per immergersi in questa pellicola che promette di lasciare un segno nel cuore degli spettatori.

“The Captive – Il Prigioniero”: Un Viaggio Tra Resilienza, Narrazione e Prigionia nel Cuore di Algeri

Il cinema ha sempre avuto il potere di raccontare storie che vanno oltre il semplice intrattenimento, sfidando i confini della realtà e immergendoci nelle profondità delle esperienze umane. Un esempio potente di questa capacità narrativa è “The Captive – Il Prigioniero” (titolo originale El Cautivo), un dramma storico e d’avventura diretto da Alejandro Amenábar, celebre regista di film come The Others e Mare dentro. Ambientato nell’anno 1575, il film esplora la vita di Miguel de Cervantes, il leggendario autore di Don Chisciotte, mentre vive un periodo cruciale della sua esistenza: la prigionia ad Algeri.

La Vita di Cervantes Tra Prigionia e Narrativa

Nel cuore del Mediterraneo, Miguel de Cervantes (interpretato da Julio Peña) è un giovane soldato di marina, gravemente ferito in uno scontro navale, che viene catturato dai corsari algerini. Trascinato nella prigione di Algeri, Cervantes si trova di fronte a una morte quasi certa, a meno che i suoi connazionali non paghino rapidamente il riscatto richiesto per la sua liberazione. Tuttavia, nonostante le terribili condizioni di prigionia, Cervantes trova una via di fuga, non attraverso le sbarre della cella, ma attraverso il potere della narrazione.

Le sue storie, intrise di speranza e resilienza, affascinano i suoi compagni prigionieri, dando loro una ragione per sopravvivere e per credere in qualcosa di più grande. Tra i suoi ascoltatori vi è Hasan (interpretato da Alessandro Borghi), l’enigmatico Bey di Algeri, che sviluppa una strana affinità con il prigioniero, portando a un rapporto complesso tra il carceriere e il prigioniero. Mentre le tensioni in città crescono, Cervantes, guidato dal suo incrollabile ottimismo, elabora un audace piano di fuga, dimostrando che la libertà, anche quella mentale, è possibile, anche nelle circostanze più difficili.

Il Cast e le Interpretazioni

Il film vanta un cast di attori talentuosi, con protagonisti come Julio Peña, noto per il suo ruolo nella serie Berlino, e Alessandro Borghi, che porta sullo schermo il ruolo di Hasan con la sua consueta intensità. Borghi, celebre per il suo lavoro in Suburra e Le otto montagne, aggiunge una profondità unica al personaggio del Bey, mentre Peña incarna un Cervantes giovane e vulnerabile, ma anche determinato e ingegnoso.

Oltre ai due protagonisti principali, il film vede la partecipazione di un gruppo di attori di spicco, tra cui Roberto Álamo, José Manuel Poga, e Miguel Rellán. La regia di Amenábar, nota per la sua capacità di esplorare le psicologie dei personaggi, permette di entrare nella mente di uno dei più grandi geni letterari della storia, rendendo The Captive – Il Prigioniero una riflessione profonda sulla condizione umana.

Gioco di Contrasti e Emozioni

Alejandro Amenábar ha dichiarato che in questo film gioca con i contrasti, un aspetto che ha caratterizzato tutta la sua carriera. La pellicola oscilla tra la crudele realtà della prigionia di Cervantes e il potere delle sue storie, tra i tentativi di fuga epici e le miserie quotidiane della prigionia, e tra la brutalità dei suoi carcerieri e l’oasi di lusso dell’hammam. Questi contrasti, secondo Amenábar, sono essenziali per comprendere la complessità dell’opera e dell’umanesimo che Cervantes ha plasmato con la sua vita e le sue esperienze.

Amenábar sottolinea anche l’importanza autobiografica di uno dei racconti di Cervantes in Don Chisciotte, intitolato “Il prigioniero”. Il film intende portare alla luce una storia che non è stata ancora raccontata, quella di un uomo che ha vissuto l’inferno della prigionia, ma che ha trovato nella scrittura e nella narrazione la forza di sopravvivere e di lottare per la sua libertà.

La Produzione e le Riprese

The Captive – Il Prigioniero è una coproduzione tra Spagna e Italia, con il coinvolgimento di importanti enti cinematografici come MOD Producciones, Propaganda Italia e Rai Cinema. Le riprese sono state realizzate in luoghi iconici della Spagna, tra cui il Castello di Santa Pola, l’Alcázar di Siviglia e il Castello di Marchenilla ad Alcalá de Guadaíra. Questi scenari storici e maestosi offrono un contesto visivo perfetto per la storia, immergendo il pubblico nell’Algeri del XVI secolo.

Il film è attualmente in postproduzione, con una data di uscita prevista per il 17 ottobre 2025. La pellicola sarà distribuita a livello internazionale, con una distribuzione in paesi come Spagna, Francia, Grecia, e molti altri. La produzione del film ha avuto un budget di circa 15 milioni di dollari, un investimento che si riflette nella qualità della realizzazione e nell’impegno dei produttori.

Un Film da Non Perdere

The Captive – Il Prigioniero si prospetta come un’opera cinematografica di grande valore, capace di unire la bellezza della storia e la potenza della narrazione. Con una regia magistrale, un cast di altissimo livello e una trama che esplora temi universali come la libertà, la speranza e la resilienza, il film offre una nuova prospettiva sulla vita di Miguel de Cervantes, uno degli autori più significativi della letteratura mondiale.

In un’epoca segnata dalla disperazione e dal conflitto, la capacità di Cervantes di trasformare la sua prigionia in un viaggio creativo e intellettuale ci ricorda il potere trasformativo delle storie. Un film che non solo celebra la figura di Cervantes, ma ci invita a riflettere su come, anche nei momenti più bui, la narrazione possa essere un faro di luce.

Supersex, la storia di Rocco Siffredi su Netflix

Netflix annuncia la nuova serie italiana Supersex, prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment, una società del gruppo Fremantle, e da Matteo Rovere per Groenlandia, società del gruppo Banijay, di cui sono iniziate le riprese a Roma. Lo show, diviso in 7 episodi,  arriverà su Netflix in 190 Paesi nel mondo nel 2023. 

La storia è liberamente tratta dalla vera vita di Rocco Siffredi e dalle sue dirette testimonianze. Al centro del racconto aspetti inediti della pornostar, un racconto profondo che attraversa la sua vita fin dall’infanzia.  La sua famiglia, le sue origini, il suo rapporto con l’amore, il punto di partenza e il contesto che lo ha portato ad intraprendere la sua strada nella pornografia. 

Alessandro Borghi è Rocco Siffredi nella serie sulla vita e la carriera della pornostar italiana. Nella serie anche Jasmine Trinca, Adriano Giannini e Saul Nanni nei ruoli, rispettivamente, di Lucia, Tommaso e Rocco ragazzo. 

Creata e scritta da Francesca Manieri, la serie vede alla regia Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e  Francesca Mazzoleni. 

Francesca Manieri, creatrice e sceneggiatrice della serie, ha commentato:

“Supersex è la storia di un uomo che ci mette 7 puntate e 350 minuti a dire ti amo, ad accettare che il demone che ha in corpo sia conciliabile con l’amore. Per farlo deve mettere a nudo l’unica parte di lui che non abbiamo mai visto: la sua anima.  Supersex parla di oggi, Supersex parla di noi. Cosa vuol dire essere maschi? Siamo ancora capaci di conciliare la sessualità e l’affettività? Queste le domande che come un caleidoscopio si aprono davanti a noi mentre ci immergiamo nella sua incredibile vita fino a perdere il fiato”.