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Stocazzo Editore: l’anomalia editoriale che ha scosso il Salone del Libro di Torino

Non è un errore di battitura, non è un meme sfuggito di mano, né un’operazione di marketing orchestrata da qualche agenzia con troppa fantasia. Stocazzo Editore è reale, esiste, ha uno stand tutto suo e ha appena fatto il suo roboante ingresso al Salone del Libro di Torino, l’evento più atteso dell’anno da lettori, editori, autori e nerd bibliofili di ogni angolo della penisola. E naturalmente, non potevamo non parlarne anche noi di CorriereNerd.it.

È bastato varcare le soglie del Padiglione 1 del Lingotto per trovarsi davanti a un logo che fa spalancare gli occhi e sobbalzare il cuore di chi, come noi, ama tutto ciò che è controcorrente: “Stocazzo Editore”. Una casa editrice indipendente che non solo porta un nome irriverente, ma che incarna un manifesto editoriale che è una dichiarazione di guerra all’editoria tradizionale. Il suo fondatore? Maurizio Sbordoni, romano classe 1969, scrittore di lungo corso che ha deciso di rovesciare il tavolo dopo anni di frustrazioni, delusioni e veri e propri soprusi editoriali.

Un editore nato dalla rabbia (ma anche dall’amore per i libri)

Dietro al nome volutamente provocatorio si cela una filosofia autentica e appassionata. Stocazzo Editore nasce come risposta a un’editoria che Sbordoni definisce stanca, ipocrita, disonesta. Dopo aver pubblicato per anni con altri marchi e aver ricevuto in cambio diritti mai pagati, editing inesistenti, manoscritti ignorati, promesse vuote e facce sorridenti pronte solo a fare cassa, Sbordoni ha deciso che era giunto il momento di prendersi tutto: nome, logo, pubblicazioni, e soprattutto il rispetto. Non tanto quello degli altri, ma quello per se stesso e per i lettori.

La genesi di Stocazzo Editore è quasi cinematografica. Una frase che nasce come sfogo intimo e ironico – “Stocazzo” – si trasforma in simbolo di autodeterminazione. Non più il timbro di una casa editrice blasonata a dare valore a un’opera, ma la voce diretta e genuina dell’autore, che finalmente può pubblicare secondo le proprie regole. E così nasce una casa editrice che pubblica… un solo autore: lo stesso Sbordoni. Nessun altro. Nessuna intermediazione. Nessun compromesso.

Una linea editoriale unica: solo libri scritti e scelti da Maurizio

Sì, avete capito bene. Stocazzo Editore pubblica esclusivamente libri scritti da Maurizio Sbordoni. Una scelta radicale, certo, ma anche profondamente coerente. È la sua penna, la sua visione del mondo, il suo modo di raccontare che alimentano il catalogo. E che catalogo! Titoli come Fa caldo, fa freddo, fa’nculo, Spaccio uva a volpi basse, Ma come fanno i pesci rossi a girare in una boccia di vetro non sono solo accattivanti: sono piccole bombe narrative che condensano ironia, filosofia, quotidianità e rabbia sociale, con un gusto per l’assurdo che strizza l’occhio alla cultura nerd e alternativa.

Chi acquista un libro di Stocazzo Editore non solo sostiene un progetto indipendente, ma riceve una copia spedita a mano dallo stesso editore-autore, spesso con dedica personalizzata. Il rapporto con i lettori è diretto, quasi confidenziale. Non ci sono stage, sfruttamento, o call center automatizzati. Se qualcosa va storto, Maurizio vi chiama. Davvero. Sul cellulare. All’ora che preferite.

L’editoria come atto rivoluzionario (e un po’ punk)

Stocazzo Editore è anche un atto politico, una provocazione studiata, ma non fine a sé stessa. È un “vaffa” elegante ma netto a un sistema editoriale che spesso punta tutto sull’apparenza: facce da talk show, biografie di influencer, libri scritti in ghostwriting e promossi da algoritmi più che da librai. In questo contesto, Sbordoni decide di fare esattamente il contrario: niente distribuzione in libreria, niente compromessi editoriali, niente filtri. Solo libri veri, per lettori veri.

L’anima della casa editrice è fondata sul rispetto. Rispetto per i lettori, a cui Sbordoni si rivolge con onestà e passione. Rispetto per il libro, trattato come un oggetto sacro, e non come un prodotto da scaffale. Rispetto anche per chi non può permettersi di acquistare: una parte della produzione viene donata a enti no profit, ospedali, scuole e realtà culturali con pochi fondi.

E poi c’è il Porscheometro…

Sì, perché ogni rivoluzione ha bisogno di un pizzico di follia creativa. E Sbordoni, da buon nerd con la lingua tagliente, ha creato anche il Porscheometro, una sezione del sito ufficiale della casa editrice che tiene conto – con amara ironia – di quanto manca all’acquisto della sua agognata Porsche Carrera. Non tanto per ostentare, quanto per poterla parcheggiare sotto casa del cugino Alessandro, con tanto di dito medio sventolato dal finestrino. Perché anche la vendetta, se ben scritta, può essere letteratura.

Stocazzo Editore al Salone del Libro: un caso editoriale che farà parlare

In un mondo editoriale sempre più omologato, la presenza di Stocazzo Editore al Salone del Libro di Torino è un segnale potente. Non solo per il nome provocatorio, ma per tutto ciò che rappresenta. Un ritorno all’artigianato, alla passione, alla libertà creativa. Un modello che farà storcere il naso a molti, ma che difficilmente lascerà indifferenti.

Quindi, se siete al Salone, fateci un salto. Fermatevi davanti allo stand più chiacchierato dell’edizione 2025. Leggete, chiedete, comprate. Magari uscite con un libro sottobraccio e un’idea diversa di cosa possa essere davvero una casa editrice.

E se non ci siete, date un’occhiata al sito ufficiale di Stocazzo Editore. Vi garantiamo che non sarà una visita banale.

Che ne pensate? Questo modo di intendere l’editoria vi affascina o vi lascia perplessi? Ne avete mai sentito parlare prima? Raccontatecelo nei commenti o condividete questo articolo sui vostri social preferiti per far conoscere anche ad altri questa realtà editoriale unica nel suo genere!

Dai nostri utenti

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Appassionati di cultura nerd, videoludica e cinematografica, i nostri utenti contribuiscono con articoli approfonditi e recensioni coinvolgenti. Spaziando tra narrativa, fumetti, musica e tecnologia, offrono analisi su temi che vanno dal cinema alla letteratura, passando per il mondo del cosplay e le innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale e della robotica.

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