Il 2018 ha segnato una vera e propria rivoluzione nel panorama dell’animazione cinematografica con Spider-Man: Into the Spider-Verse, un’opera che non solo ha spazzato via ogni convenzione legata alla rappresentazione dei supereroi sul grande schermo, ma ha anche ottenuto il massimo riconoscimento possibile, vincendo l’Oscar come miglior film d’animazione. Questo successo ha gettato le basi per una trilogia che ha portato il mondo di Spider-Man a nuove vette, sfidando la percezione tradizionale del personaggio e amplificando la narrazione multiversale che, con il tempo, ha catturato l’immaginario collettivo. Nel 2023, Spider-Man: Across the Spider-Verse ha ulteriormente espanso l’universo di Miles Morales, arricchendolo di nuove dimensioni, nuovi personaggi e villan, continuando la sua esplorazione del multiverso e dimostrando che il potenziale narrativo di questa saga è ben lontano dall’essere esaurito. Eppure, il vero interrogativo che aleggia nell’aria, oggi, è: come si concluderà questa epica avventura con Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, terzo e conclusivo capitolo della saga?
Il film ha finalmente una data di uscita ufficiale, fissata al 4 giugno 2027, ma il lungo ritardo rispetto alla data inizialmente prevista per il 29 marzo 2024 ha alimentato la curiosità dei fan e sollevato interrogativi su come i ritardi legati agli scioperi di sceneggiatori e attori abbiano influenzato la sua produzione. Tuttavia, con il film ormai alle porte, la tensione è palpabile e la domanda che tutti si pongono è come questa trilogia – che ha reinventato la figura di Spider-Man attraverso il filtro di Miles Morales – possa trovare una conclusione soddisfacente.
Nel finale di Spider-Man: Across the Spider-Verse, la trama lascia Miles Morales di Terra-1610 intrappolato su una dimensione alternativa, Terra-42, dove una versione di se stesso si è unita a suo zio Aaron, trasformandosi nel Prowler. Questa realtà alternativa si distingue in modo netto dalla sua, con un Miles che ha abbracciato il lato oscuro della sua personalità, diventando un criminale. Questo contrasto tra le due versioni del protagonista – quella eroica e quella antagonista – è destinato a essere al centro della trama di Beyond the Spider-Verse, e le implicazioni di tale dicotomia sono enormi. La domanda fondamentale che il film dovrà affrontare è come i due Miles, l’eroe e il “cattivo”, possano interagire e risolvere il conflitto tra loro, tenendo conto delle scelte che li hanno separati.
Inoltre, il tema del “Canon Event”, introdotto in Across the Spider-Verse, ovvero la morte inevitabile del padre di Miles come evento cruciale per il mantenimento dell’ordine cosmico, aggiunge una dimensione filosofica e drammatica alla narrazione. Miles è intrappolato in un conflitto interiore: da un lato, vuole salvare il suo padre, ma dall’altro, sa che alterare questo evento potrebbe avere conseguenze devastanti. Questo dilemma morale è una delle sfide più complesse che il protagonista dovrà affrontare, ed è ragionevole aspettarsi che Beyond the Spider-Verse si concentri su questa difficile scelta, portando a un epilogo che probabilmente avrà un peso emotivo notevole.
Dal punto di vista del cast, il ritorno di alcuni dei personaggi più amati della saga è ormai dato per scontato. Shameik Moore, che presta la sua voce a Miles Morales, e Hailee Steinfeld, che torna nei panni di Gwen Stacy/Spider-Gwen, sono i punti di riferimento della storia. Al loro fianco, ci sarà Jason Schwartzman nel ruolo del villain Spot, mentre Karan Soni darà voce a Pavitr Prabhakar, lo Spider-Man indiano. Ma la vera sfida di Beyond the Spider-Verse sarà quella di trovare un equilibrio tra il ritorno di vecchi volti e l’introduzione di nuovi personaggi, facendo in modo che la storia resti coerente e non si perda nel labirinto delle infinite versioni di Spider-Man. La presenza di figure come Oscar Isaac nel ruolo di Miguel O’Hara/Spider-Man 2099, Jake Johnson come Peter B. Parker, e Daniel Kaluuya come Hobie Brown/Spider-Punk, promette di arricchire ulteriormente il già vasto multiverso di Spider-Man, ma la chiave del successo sarà la capacità di mescolare questi elementi senza disperderli troppo.
Una delle peculiarità che ha reso Into the Spider-Verse e Across the Spider-Verse così straordinari è stato il loro stile visivo, che ha elevato l’animazione a un livello che difficilmente si era visto prima nei film di supereroi. I registi Bob Persichetti e Justin K. Thompson, insieme alla sceneggiatura di Phil Lord, Christopher Miller e David Callaham, hanno sempre saputo come rendere ogni universo visivamente unico, dando una propria identità a ciascuna delle dimensioni esplorate. Ci si aspetta che Beyond the Spider-Verse prosegua su questa strada, spingendo ancora più in là i confini dell’innovazione visiva e regalando ai fan una conclusione che, sotto il profilo estetico, possa essere tanto memorabile quanto la trama stessa.
La conclusione di questa trilogia, quindi, non sarà solo una questione di risolvere le sorti di Miles Morales e degli altri personaggi, ma anche di come il film riuscirà a conciliare la sua eredità visiva con un finale che non tradisca le aspettative dei fan. Spider-Man: Beyond the Spider-Verse dovrà affrontare la sfida di chiudere una saga che ha ridefinito il concetto stesso di “film di supereroi”, senza perdere di vista l’emotività che ha caratterizzato l’evoluzione di Miles. Come ogni grande saga, il terzo capitolo sarà il banco di prova decisivo, e la promessa di una conclusione epica è ciò che rende l’attesa ancora più insostenibile.
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