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Tsukamoto65: il Cinema di Shinya Tsukamoto Torna al Cinema con una Retrospettiva Unica

Shinya Tsukamoto, uno dei registi più estremi e rivoluzionari del cinema giapponese contemporaneo, celebra il suo sessantacinquesimo compleanno con un evento che non può passare inosservato: la rassegna TSUKAMOTO65. Questo tributo al genio del body horror e delle sue inconfondibili visioni si concretizza in una selezione di nove dei suoi lavori più iconici, che finalmente approdano nelle sale italiane, quasi tutti inediti, eccetto il leggendario Tetsuo: The Iron Man. Dal 7 aprile, i cinema italiani avranno l’opportunità di immergersi nel cinema totale di Tsukamoto, un cinema che non ha paura di esplorare le pieghe più oscure dell’animo umano, che trasforma la carne e la macchina in un unico, pulsante organismo di dolore, bellezza e autodistruzione.

Ma perché fermarsi a Tetsuo, capolavoro del 1989 che ha consacrato Tsukamoto sulla scena mondiale? La sua filmografia, infatti, è una continua esplosione di idee, una sequenza di metamorfosi senza fine che spaziano dal body horror al noir, dall’eros alla violenza fisica e psicologica, dal dramma allucinato al chanbara, il tutto con un’intensità visiva che lascia poco spazio alla razionalità. La domanda che sorge spontanea guardando i suoi film è: perché non abbracciare ogni possibile trasformazione, ogni caos, e immergersi in un universo dove il corpo umano è sempre più in bilico tra il macabro e l’irrazionale, tra la bellezza e la devastazione?

La rassegna TSUKAMOTO65 è una sorta di viaggio attraverso i temi ricorrenti che hanno caratterizzato la sua carriera. A partire dal 7 aprile, Tetsuo: The Iron Man darà il via a questo viaggio. Il film, che ha rappresentato una pietra miliare per il genere cyberpunk, racconta la storia di un uomo che si trasforma in una macchina attraverso un’esplosione di violenza e allucinazioni. Questo film non è solo una riflessione sulla fusione tra carne e metallo, ma un’esplosione di energia visiva e sonora che annienta ogni convenzione cinematografica. E proprio l’aspetto sonoro, grazie alla collaborazione con il musicista industrial Chu Ishikawa, ha contribuito a creare l’atmosfera unica dei suoi film, dove la musica diventa tanto fondamentale quanto l’immagine stessa.

Ma la rassegna non si ferma qui: dal 14 aprile arriveranno altri titoli fondamentali come Tetsuo II: Body Hammer, Tokyo Fist, Bullet Ballet, A Snake of June, Vital – Autopsia di un amore, Kotoko, e Zan – Killing. Ogni film, con la sua estetica sconvolgente, rappresenta un tassello unico nell’universo creativo di Tsukamoto, un universo che non ha paura di esplorare la brutalità delle emozioni, le relazioni perverse, la solitudine esistenziale e la lotta interiore. In Tokyo Fist, per esempio, il regista giapponese porta in scena un inno all’autodistruzione, mentre A Snake of June è un thriller psicologico che indaga le pieghe più nascoste della psiche umana, mescolando erotismo, tormento e spiritualità. Ogni film è un’esperienza immersiva, una riflessione sulla fragilità dell’uomo di fronte ai propri demoni e alle proprie pulsioni.

La filmografia di Tsukamoto è attraversata da una costante tensione tra il caos visivo e la ricerca di un senso profondo nell’esistenza. La sua è una visione che non si ferma mai, che non ha paura di mettere in scena la violenza, l’angoscia, la lacerazione fisica e mentale. Ma, al contempo, nei suoi film si nasconde anche una poesia crudele, una bellezza che nasce dal dolore e dalla trasformazione. Il corpo, in Tsukamoto, è un campo di battaglia dove si gioca la sopravvivenza dell’anima, dove le pulsioni più profonde emergono come una furia distruttrice, per poi lasciare spazio a una nuova consapevolezza. La sua estetica visiva, caratterizzata da un montaggio frenetico e ipercinetico, riflette questa continua tensione: ogni stacco, ogni inquadratura, ogni movimento della camera è una ferita, un’esplosione di energia che travolge lo spettatore.

Un altro elemento fondamentale della sua cinematografia è il rapporto uomo-macchina, che diventa un tema centrale in molte delle sue opere. In Tetsuo: The Iron Man, la fusione tra il corpo umano e il metallo diventa una metafora potente della deumanizzazione in un mondo sempre più tecnologico. Tsukamoto affronta il tema della tecnologia come una forza alienante, una forza che trasforma e distrugge, ma che allo stesso tempo può offrire una nuova forma di esistenza. Il regista giapponese è sempre stato attratto dalla possibilità di superare i limiti del corpo umano, di spingersi oltre le convenzioni per esplorare territori inesplorati, spesso con un approccio radicale che sfida ogni tipo di normatività.

Un altro aspetto che rende unica la filmografia di Tsukamoto è la sua capacità di raccontare l’alienazione dell’individuo nella società moderna, un tema che è sempre stato al centro delle sue opere. Il suo cinema è un viaggio attraverso la solitudine, la perdita di identità, la ricerca di un significato in un mondo che sembra privo di risposte. Ma questo viaggio non è mai lineare, è sempre accompagnato da una continua trasformazione, da una ricerca di catarsi che spesso sfocia in un’implosione di violenza e disperazione. In Vital, ad esempio, Tsukamoto esplora il tema del dolore e della perdita attraverso la storia di un giovane che cerca di superare il trauma della morte della sua fidanzata, ma si ritrova a dover affrontare anche il suo conflitto interiore.

La rassegna TSUKAMOTO65 è dunque un’opportunità imperdibile per scoprire o riscoprire uno dei registi più visionari e controversi del cinema contemporaneo. In un panorama cinematografico sempre più omologato, Tsukamoto ha continuato a spingere i confini del possibile, creando opere che sono tanto sconvolgenti quanto indispensabili per chi ama il cinema che non ha paura di sconvolgere, di sfidare e di interrogare il nostro rapporto con la realtà e con la tecnologia. Ogni suo film è un invito a entrare nel suo mondo, un mondo in cui il caos è bellezza, la distruzione è una forma di rinascita, e ogni trasformazione è una possibilità di liberazione. Per chi ama il cinema che non si arrende, TSUKAMOTO65 è un appuntamento da non perdere.

Redazione

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