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Lo scouter: l’identificattore dell’Aura di Dragon Ball

Tra le tante meraviglie tecnologiche dell’universo di Dragon Ball, poche sono rimaste tanto iconiche quanto lo scouter, il visore monolente indossato da Saiyan e soldati dell’Impero di Freezer per misurare il “livello di combattimento” dei loro avversari. Questo piccolo dispositivo, apparentemente semplice, è in realtà un concentrato di significati, implicazioni narrative e curiosità affascinanti che meritano una vera e propria esplorazione da parte di ogni appassionato della saga. Oggi ti porto con me in un viaggio da vero fan, per scoprire tutto ciò che si cela dietro questo strumento tanto noto quanto, in fondo, misterioso.

Il termine “scouter” deriva dall’inglese to scout, che significa “esplorare”, “spiare”, e questo già ci dice molto sulla funzione primaria dell’oggetto: identificare e analizzare le fonti di energia combattiva presenti nei dintorni. Tecnicamente, lo scouter rileva l’aura, un campo energetico che ogni essere vivente emana, e la traduce in un’unità di misura chiamata Sentō Ryoku (戦闘力), che in giapponese significa letteralmente “forza da combattimento”. In occidente viene solitamente resa con espressioni come combat power, fight strength o semplicemente “livello di combattimento”.

A livello strutturale, lo scouter si compone di una lente a cristalli liquidi che consente la visualizzazione dei dati, affiancata da un auricolare ergonomico che aderisce perfettamente all’orecchio del portatore, grazie a un particolare meccanismo regolabile. L’ergonomia dello strumento è tale da renderlo non invasivo e facilmente indossabile anche in battaglia. Tuttavia, c’è un limite tecnico non da poco: se lo scouter rileva una potenza eccessiva, va in sovraccarico e può esplodere, come dimostrato dalla scena celebre in cui lo scouter di Dodoria esplode alla lettura del potere di Vegeta.

Uno degli aspetti più affascinanti riguarda l’origine dello scouter. Sebbene venga comunemente associato ai Saiyan o all’Impero di Freezer, esiste una teoria che lo attribuisce ai Tsufuru, la razza tecnologicamente avanzata che un tempo abitava il pianeta Vegeta, prima che i Saiyan li annientassero. In Dragon Ball GT, si intravedono proprio degli Tsufuru dotati di scouter durante l’invasione Saiyan, lasciando intendere che questa tecnologia sia stata rubata e poi migliorata o adattata per le esigenze belliche degli invasori. Dopo l’alleanza (o, meglio, la sottomissione) dei Saiyan a Freezer, lo scouter si diffonde in modo massivo anche tra le truppe dell’imperatore galattico.

La prima apparizione dello scouter avviene in Dragon Ball Z, con l’arrivo sulla Terra di Radish, il fratello di Goku. È proprio grazie allo scouter che riesce a localizzare l’aura di Kakaroth e a scoprire dove si trovi. Ma qui il dispositivo ci mostra un’altra delle sue funzioni avanzate: la comunicazione a lunga distanza. Durante lo scontro tra Radish, Goku e Piccolo, infatti, lo scouter consente al Saiyan di comunicare con altri soldati anche se si trovano a intere galassie di distanza. Una funzionalità da vera space-opera.

Nel corso della saga, però, lo scouter inizia lentamente a perdere la sua centralità. Questo perché i personaggi principali imparano a percepire le aure autonomamente, senza il bisogno di strumenti esterni. I terrestri come Goku, Crilin, Gohan e Piccolo affinano questa capacità, tanto da riuscire anche a sopprimere la propria aura per confondere o sfuggire al nemico. Una tecnica che si rivelerà spesso decisiva in battaglia e che sarà poi imparata anche da Vegeta durante la sua permanenza sulla Terra.

Un’ulteriore distinzione si evidenzia nel design dello scouter, che presenta una varietà cromatica apparentemente legata al rango del portatore. Tre sono i colori principali osservati: verde, blu e rosso. Nel gruppo di Vegeta, ad esempio, Radish – considerato un guerriero di basso livello – porta uno scouter verde. Nappa, suo subordinato ma più potente, ha uno scouter blu, mentre Vegeta, l’élite del gruppo, utilizza uno scouter rosso. Lo stesso schema si ripete nel team di Freezer: Dodoria, tra i più deboli, ha uno scouter verde; Zarbon, il luogotenente di fiducia, ne porta uno blu; infine Freezer, l’imperatore stesso, impiega uno scouter rosso. Questo dettaglio suggerisce un sistema gerarchico cromatico, non ufficialmente confermato nella serie, ma di fatto coerente con quanto osservato sul campo.

Durante la Saga di Freezer, vediamo anche una variante dello scouter tradizionale: alcuni soldati minori indossano un casco integrale, dotato di un visore che funge da scouter e da protezione, forse destinato a chi opera in ambienti particolarmente ostili o non è addestrato a usare lo scouter standard. È un esempio della versatilità e della diffusione capillare di questa tecnologia nei ranghi dell’Impero.

Con l’introduzione dei nemici più forti, delle trasformazioni e dei potenziamenti spirituali, lo scouter diventa sempre meno utile. Ma la sua eredità resta potente: è uno dei simboli tecnologici più riconoscibili di Dragon Ball, un oggetto che racchiude in sé non solo una funzione pratica, ma anche un’idea narrativa di ordine, controllo e misurazione, destinata inevitabilmente a crollare di fronte al potere dell’inimmaginabile, che Dragon Ball ha sempre amato esplorare.

In fondo, non è solo un visore: è l’arroganza di chi crede che tutto possa essere quantificato… e che finisce puntualmente per restare scioccato quando il combattente di turno supera ogni limite. Perché sì, lo sappiamo tutti: it’s over 9000!

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