Nel vasto panorama della K-Wave, dove la cultura coreana ha conquistato il mondo tra K-pop, drama e nuove forme di comunicazione, c’è una voce che racconta la Corea con autenticità, curiosità e un tocco tutto italiano. Si chiama 김영현 (Kim Young Hyeon), ma il pubblico lo conosce come Ropi Oppa — un nome che unisce due mondi: “Ropi”, acronimo di Roma Pianist, e “Oppa”, termine coreano affettuoso che significa “fratello maggiore”.
Dietro questo alias si nasconde un giovane creator, insegnante di lingua e ambasciatore culturale che ha trasformato la sua doppia identità in un ponte fra due Paesi e due sensibilità.
Un’anima divisa tra musica e comunicazione
Nato nel 2001 in Corea del Sud e residente da anni a Roma, Kim Young Hyeon è il perfetto esempio di quella “generazione ponte” che abita contemporaneamente due culture. Dopo un percorso scolastico insolito — due anni al liceo linguistico, tre al musicale e un diploma di pasticceria — ha deciso di continuare gli studi in Scienze della Comunicazione all’Università Roma Tre, coltivando in parallelo la sua passione per la musica.
Il pianoforte, che studia fin dal suo arrivo in Italia, è stato il primo linguaggio con cui ha raccontato sé stesso. Da lì nasce il soprannome “Roma Pianist”, poi abbreviato in “Ropi”, e quel connubio fra melodia e narrazione che oggi caratterizza anche i suoi contenuti digitali.
Col tempo, la musica ha lasciato spazio a un’altra forma d’arte: la comunicazione culturale. La stessa curiosità che lo spingeva a cercare nuove note sul pianoforte lo ha condotto a condividere curiosità, storie e sfumature della Corea, con l’obiettivo di far conoscere la sua terra attraverso il web e i social network.
Dalla tastiera del pianoforte a quella dei social
Il progetto “Ropi Oppa” nasce nel 2022, durante il Festival dell’Oriente di Roma, un evento che celebra le culture asiatiche attraverso spettacoli, stand e incontri. Kim, invitato per dare una mano allo stand coreano, si è accorto con dispiacere che lo spazio dedicato al suo Paese era quasi invisibile rispetto agli altri. Da quella constatazione è scattata una scintilla: se la Corea del Sud meritava più attenzione, qualcuno avrebbe dovuto raccontarla con passione e autenticità.
Così, accanto al suo canale musicale su YouTube, ha creato un nuovo profilo con un intento preciso: divulgare la cultura coreana in Italia in modo semplice, diretto e divertente.
È in quel momento che Roma Pianist si trasforma in Ropi Oppa, un personaggio capace di unire empatia, ironia e competenza in brevi video che parlano di lingua, usi quotidiani, differenze culturali e curiosità sulla vita in Corea.
La forza della curiosità
Alla base della sua attività, Ropi riconosce una qualità che considera parte essenziale della sua identità: la curiosità. Gli piace esplorare, imparare ogni giorno qualcosa di nuovo e, soprattutto, trasmettere ciò che scopre. In un panorama digitale spesso dominato da tendenze effimere, la sua voce si distingue per la naturalezza con cui alterna leggerezza e riflessione, raccontando la Corea non come un fenomeno esotico, ma come una realtà viva e complessa, fatta di persone, tradizioni e cambiamenti.
Per lui, insegnare la lingua coreana non è soltanto spiegare grammatica o pronuncia, ma far comprendere una mentalità, un modo di pensare e di comunicare diverso, che si riflette nelle parole e nei gesti quotidiani.
Tra identità e appartenenza: crescere tra due mondi
Essere un giovane coreano cresciuto in Italia significa anche confrontarsi con le sfide della cosiddetta “Gen 2”, quella seconda generazione di ragazzi che vivono tra due culture e imparano presto a navigare tra identità multiple.
Kim non ha mai nascosto le difficoltà legate all’adattamento, né gli episodi di discriminazione subiti durante l’infanzia. Ricorda con lucidità gli sguardi curiosi o le domande insistenti — come la classica “Corea del Nord o del Sud?” — che accompagnano spesso chi ha tratti diversi dalla maggioranza. Ma invece di lasciarsi definire da questi episodi, ha scelto di trasformarli in un motore positivo, utilizzandoli come spinta per promuovere la conoscenza e il dialogo.
Per lui, ogni video, ogni lezione, ogni post è una risposta gentile ma ferma all’ignoranza e ai pregiudizi: un modo per far capire che la diversità è ricchezza e che la curiosità reciproca è la chiave per superare ogni barriera.
Il messaggio di Ropi Oppa: educare con empatia
Nei suoi contenuti, Ropi fonde intrattenimento e didattica: spiega come si saluta in coreano, racconta le differenze tra vita scolastica italiana e coreana, introduce parole e concetti spesso intraducibili, ma lo fa con il tono di un amico che vuole far scoprire qualcosa di bello.
Il suo pubblico, formato in gran parte da studenti, fan del K-pop e appassionati di cultura asiatica, trova in lui un punto di riferimento affidabile ma accessibile. Non un professore distaccato, bensì un compagno di viaggio nella scoperta della Corea contemporanea.
Dietro il sorriso e i toni leggeri c’è un lavoro costante di studio e preparazione: dai testi dei video al montaggio, fino alla cura per la lingua e la pronuncia. E c’è una consapevolezza profonda: quella di essere parte di una generazione che può davvero costruire ponti fra mondi diversi.
Un futuro tra musica, cultura e viaggio
Guardando avanti, Kim immagina sé stesso come un ambasciatore culturale e musicale. Vuole continuare a suonare, insegnare e viaggiare per l’Italia, raccontando la Corea e dialogando con chi la ama o la vuole conoscere meglio.
Nel suo modo di vivere e comunicare, si percepisce una filosofia semplice ma potente: amare ciò che si fa e restare fedeli a sé stessi. Per lui, l’amore per la propria cultura non è un gesto di chiusura, ma un modo per aprirsi al mondo, per condividere bellezza, rispetto e curiosità.











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