Durante l’ultimo State of Play di Sony, è stato come se una granata visiva fosse esplosa sul palco digitale della presentazione. Tra trailer patinati e annunci più o meno prevedibili, una scheggia impazzita ha trafitto lo schermo lasciando una scia di sangue, follia e pura adrenalina videoludica: Romeo is a Dead Man. Il nuovo titolo firmato Grasshopper Manufacture, lo studio iconoclasta capitanato dal geniale e visionario Goichi Suda – meglio conosciuto come Suda51 – ha letteralmente scosso la scena con il suo stile sopra le righe, l’estetica disturbante e un gameplay che promette una corsa senza freni tra i multiversi.
La data d’uscita? Il 2026, almeno secondo quanto dichiarato… ma con un ironico “forse” apparso nel trailer, quasi a voler sottolineare che nemmeno il tempo è qualcosa di certo in questo gioco. Ed è perfettamente coerente, visto che Romeo is a Dead Man è tutto fuorché convenzionale.
Il protagonista di questa nuova epopea splatter è Romeo Stargazer, un uomo che – come suggerisce già il titolo – è tecnicamente morto. O meglio, lo era. Ma una frattura nel tessuto spazio-temporale, causata da un esperimento scientifico fuori controllo, ha salvato il suo spirito pochi istanti prima dell’oblio. Il risultato? Romeo viene reclutato come agente speciale dell’FBI… non quella classica, bensì una versione interdimensionale e temporale dell’agenzia, incaricata di dare la caccia ai criminali più pericolosi di tutto il multiverso.
Indossando la maschera Dead Gear, Romeo assume l’identità del “Dead Man”, un ibrido tra eroe cyberpunk e spettro vendicatore, pronto a tuffarsi in realtà alternative e universi paralleli per riportare l’ordine (a modo suo). L’azione è sanguinaria, e non si tratta solo di un dettaglio estetico: Romeo is a Dead Man abbraccia con orgoglio l’etichetta di “bloody action game”, tra mutilazioni artistiche, combo spietate, e un design che sembra uscito direttamente dalla mente di un punk post-moderno in acido.
Il gameplay si prospetta frenetico, con Romeo che alterna pistole e lame, sfruttando persino i poteri dei nemici per massacrare orde infernali. L’alternanza tra mondo reale e sub-spazio crea un effetto quasi onirico – o meglio, da incubo – dove ogni livello si trasforma in un viaggio allucinato che sfida le leggi della fisica, del tempo e della logica. E quando la situazione si fa davvero critica, entra in gioco la Bloody Summer: un attacco speciale che si attiva assorbendo il sangue degli avversari e che promette devastazione totale, ribaltando le sorti dello scontro con un’estetica da film splatter d’autore.
Ma dietro questa valanga di violenza, c’è anche una storia. O meglio, un mistero intricato. Perché la caccia ai fuorilegge spazio-temporali è solo una parte della missione di Romeo. L’altra – quella più personale – è la ricerca di Juliet, la sua amata scomparsa in circostanze misteriose. Il gioco si muove quindi su un doppio binario: quello della caccia interdimensionale, fatta di sangue e caos, e quello della ricerca romantica, struggente e disperata, che spinge Romeo a sfidare persino le lacrime del tempo. Una trama che, nelle mani di Suda51, promette colpi di scena surreali, momenti poetici in mezzo alla carneficina e una riflessione esistenziale che si cela dietro la follia.
Insomma, Romeo is a Dead Man non è solo un videogioco: è un trip sensoriale che unisce azione sfrenata, storytelling audace e un’estetica che urla “cult” da ogni pixel. Un ritorno in grande stile per Grasshopper Manufacture, che con questo titolo dimostra ancora una volta di non avere alcuna intenzione di scendere a compromessi con il mercato mainstream.
L’appuntamento è fissato per il 2026 su PlayStation 5… ma ricordate: con Suda51 nulla è scolpito nella pietra. E forse, proprio per questo, Romeo is a Dead Man sarà una delle esperienze più folli, imprevedibili e indimenticabili della prossima generazione videoludica.
Che ne pensate di questo folle ritorno in grande stile di Suda51? Il trailer vi ha già conquistati o siete ancora frastornati dalla pioggia di sangue e metallo? Commentate qui sotto o condividete l’articolo sui vostri social per spargere il verbo del “Dead Man”!
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