Signore e signori, preparate le giacche di pelle, i pantaloni a zampa e il vostro spirito più ribelle, perché oggi vi porto a fare un viaggio irresistibile nel cuore pulsante degli anni ’70 con “Rock Hard: 1977”! Il nuovo video di gameplay è finalmente online e, credetemi, è stato come aprire una porta del tempo e ritrovarsi catapultati nell’epoca d’oro del rock. In “Rock Hard: 1977” impersoniamo giovani musicisti pronti a conquistare il mondo a colpi di riff, concerti sudati e, perché no, qualche “caramella” di troppo per affrontare le notti più folli della nostra vita. La prima cosa che salta all’occhio è l’amore viscerale per quell’epoca che Jackie Fox, mitica bassista delle Runaways, ha infuso in ogni singola scelta di design. Non è solo uno strategico con qualche elemento carino, è un vero inno al sogno di ogni rocker adolescente. Le partite si sviluppano su nove intensissimi round (mesi) che raccontano la nostra corsa alla gloria, alternando momenti di duro lavoro, concerti improvvisati, registrazioni in studi improvvisati e scelte di vita tutt’altro che salutari.
Giocandoci, ho vissuto ogni turno come un capitolo della biografia della mia band immaginaria. La gestione delle risorse è strategica senza essere cervellotica: il bilanciamento tra il miglioramento delle abilità personali, la gestione della reputazione e la necessità di pubblicare dischi è cruciale. E attenzione: abusare delle “caramelle” è un’arma a doppio taglio, perché ti permette di fare di più, ma rischi di finire in riabilitazione e perdere un turno preziosissimo!
Uno degli aspetti che ho adorato di più è l’atmosfera. Nonostante alcune meccaniche siano, diciamocelo, classiche e poco rivoluzionarie, l’ambientazione è così forte e viva che ti dimentichi rapidamente che stai muovendo standee di cartone e collezionando set astratti. Le illustrazioni di Jennifer Giner sono spumeggianti e vibranti, capaci di evocare l’energia e la follia di quegli anni, pur mantenendo un tocco pop che non si prende mai troppo sul serio.
Certo, non è un gioco perfetto. Alcune fasi, specialmente quelle notturne, a volte danno l’impressione di essere un po’ troppo ripetitive, e l’accumulo di risorse per i concerti più grandi può diventare un po’ macchinoso se non ci si organizza bene. Ma, ragazzi, è la vita del rocker: sudore, lacrime e gloria! Dal punto di vista tecnico, i materiali sono buoni senza strafare. Plance robuste, carte piene di testo che raccontano micro-storie di fallimenti e trionfi, e un sistema di punteggio finale che riesce a premiare la pianificazione a lungo termine senza punire chi rischia tutto per un grande exploit finale. Una vera celebrazione del “vivi veloce, muori giovane… o meglio ancora, sopravvivi e raccontalo a tutti!”
“Rock Hard: 1977” è un gioco che vi consiglio di cuore, soprattutto se amate la musica, la cultura pop anni ’70 e quei giochi da tavolo che sanno raccontare storie tanto quanto sfidarvi strategicamente. Non aspettate oltre: correte a guardare il nostro nuovo gameplay, immergetevi con noi in quest’avventura rock e… magari lasciateci un commento su quale band avreste voluto formare nel 1977! Condividete il video sui vostri social, taggateci e raccontateci: siete più tipo Sex Pistols o Pink Floyd? Vi sentite delle nuove Janis Joplin o piuttosto i prossimi Freddy Mercury? Let’s rock, nerds!
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