Parliamo di Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Fin dagli anni Sessanta, sono stati un punto di riferimento per l’innovazione, e oggi ci stupiscono con un progetto che sembra uscito da un film di fantascienza: Romeo (Recovery Of MEtals by hydrOmetallurgy). È il primo impianto pilota in Italia interamente dedicato al recupero di metalli preziosi dai vecchi dispositivi elettronici!
Immaginate: questo gioiello tecnologico si trova a Casaccia, alle porte di Roma, proprio dove c’è anche la Hydrogen Valley, un incubatore nazionale sull’idrogeno. Insomma, un vero e proprio hub dell’innovazione! Con un’efficienza del 95%, Romeo è in grado di estrarre oro, argento, platino, palladio, rame, stagno e piombo da schede elettroniche. E il bello è che lo fa con un processo brevettato da Enea che costa meno energia rispetto ai metodi tradizionali ad alta temperatura.
Claudia Brunori, direttrice del dipartimento Sostenibilità di Enea, spiega che il processo avviene a temperatura ambiente e senza bisogno di pretrattare le schede, riducendo un sacco gli scarti. Parliamo di sostenibilità ambientale al top! E i numeri sono pazzeschi: da una singola tonnellata di schede elettroniche si possono ricavare fino a 129 kg di rame, 43 kg di stagno, 15 kg di piombo, oltre 300 grammi di argento e circa 240 grammi di oro. Facendo due calcoli spicci, parliamo di un valore che supera i 10mila euro! Addio tesori dei pirati, benvenuti rifiuti hi-tech!
Da Cenerentola a Protagonista: L’Italia nel Riciclo dei Metalli Preziosi
L’ambizione di Romeo va oltre il semplice riciclo. L’obiettivo è chiaro: creare una vera e propria filiera nazionale per il recupero di metalli preziosi dall’e-waste. Perché, ammettiamolo, finora l’Italia è stata un po’ la Cenerentola di questo settore, limitandosi al trattamento iniziale e lasciando il recupero delle parti più preziose agli operatori del Nord Europa.
Romeo può cambiare le carte in tavola, riducendo anche la dipendenza dell’Europa da fornitori extraeuropei di materie prime critiche. Un vero colpo da maestro sia per l’economia che per l’ambiente!
E Enea non si ferma qui, ovviamente. Sono al lavoro su un sacco di progetti fighissimi: dalla decarbonizzazione degli aeroporti con l’Enac (pensate a Fiumicino e Malpensa alimentati a idrogeno!), a una piattaforma sperimentale per il solare a concentrazione, fino all’ambiziosissima fusione nucleare con il Divertor Tokamak Test. E non dimentichiamo il nucleare di IV generazione, con reattori simulati e laboratori digitali progettati con l’Intelligenza Artificiale. Insomma, il futuro è già qui, e ha il marchio Enea!
Cosa ne pensate di questa “miniera d’oro” tecnologica? Credete che progetti come Romeo possano davvero cambiare il nostro approccio ai rifiuti elettronici? Fatecelo sapere nei commenti!
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