CorriereNerd.it

Ready or Not: il battesimo del fuoco su console. Diario di un’irriducibile amante degli FPS tattici

Diario di bordo, primavera 2025. Finalmente l’attesa è finita. Dopo anni passati a guardare da lontano, con occhi lucidi e mouse invidioso, anche noi giocatori console potremo mettere piede nei corridoi opprimenti, nelle case silenziose e nei locali infestati di Ready or Not. E se sei una fanatica degli FPS tattici come me – quelli veri, dove ogni angolo può essere l’ultimo – allora preparati a respirare tensione, comando dopo comando, col fiato corto fino all’ultima porta abbattuta.

C’è qualcosa in Ready or Not che lo separa immediatamente dalla massa. Non è solo il fatto che sia crudo, spietato, o che non ti coccoli con checkpoint frequenti e colpi di scena spettacolari. No. È il modo in cui ti costringe a essere davvero lì. Nei panni di “Judge”, comandante di un’unità SWAT operativa nella corrotta e disperata Los Suenos, la tua missione non è semplicemente “sparare ai cattivi”, ma riportare l’ordine. E lo fai con lentezza, strategia, nervi d’acciaio e, se serve, con la forza. Il gioco, sviluppato da VOID Interactive e pubblicato originariamente su Steam nel 2021 in early access (uscita completa nel 2023), è considerato da molti l’erede spirituale della saga SWAT. Un’eredità importante, che Ready or Not raccoglie con dignità e durezza.

L’ambientazione di Ready or Not non è un contorno: è un personaggio vero e proprio. Los Suenos è una metropoli fittizia americana dove la povertà e il crimine hanno preso il sopravvento. E non è difficile immaginarsela come la sorella perduta di Detroit o Newark, dove ogni angolo è teatro di una potenziale tragedia.Ogni missione – ce ne sono otto, ciascuna con cinque modalità diverse – ti catapulta in scenari diversi: da case occupate da ostili barricati, a scuole in lockdown per minacce bomba, fino a club notturni dove un active shooter sta mietendo vittime. Il design delle missioni ti fa sudare freddo. Non ci sono filmati a spezzare la tensione: l’azione inizia senza preavviso, e ogni mossa è tua responsabilità. Hai a disposizione da 4 a 8 compagni d’unità, e in singleplayer sarai tu a guidarli, impartendo ordini precisi e veloci. E fidati, l’intelligenza artificiale è più capace di quanto tu possa immaginare – ma questo non significa che ti lascerà dormire sonni tranquilli.

Le modalità di gioco sono cinque, ognuna più ansiogena dell’altra. C’è la Barricaded Suspects, dove devi arrestare i malviventi senza trasformarti in giustiziere. Oppure la Active Shooter, la mia personale kryptonite, dove il tempo è il tuo peggior nemico e ogni secondo può costare la vita a un civile.E non mancano le sfide cronometrate, come nella modalità Bomb Threat, dove devi trovare e disinnescare due ordigni prima che esplodano. Ma se cerchi una vera esperienza stealth, allora Hostage Rescue è il tuo campo di battaglia: una modalità in cui il minimo errore – anche un passo troppo pesante – può far scattare la condanna a morte degli ostaggi.Ogni sessione si conclude con una valutazione del tuo operato: sei stato un poliziotto modello o uno sciacallo impaziente? Hai raccolto prove? Hai evitato morti inutili? Il sistema di punteggio ti spinge a giocare meglio, a pensare da professionista. Un sogno per chi, come me, considera ogni corner peek un atto sacro.

Se da sola riesco a sopravvivere, in compagnia vivo. Il multiplayer cooperativo di Ready or Not è dove il gioco si apre davvero. Ogni membro della squadra è un altro giocatore, e la comunicazione diventa tutto. Parole come “coprimi”, “fai breaching”, “spingiamo a sinistra” acquistano un peso nuovo. Si crea una sinergia tattica che, nei momenti migliori, sembra vera fratellanza da combattimento.Le modalità sono le stesse del singleplayer, ma la variabilità umana rende ogni operazione imprevedibile. E, per chi ama le sfide competitive, è in arrivo anche una modalità PvP.

Le armi e l’equipaggiamento non sono semplici accessori: sono strumenti chirurgici. Ready or Not ti permette di personalizzare fino all’ultimo dettaglio le tue armi, ma attenzione: ogni scelta ha un costo. Vuoi uno scudo balistico? Preparati a muoverti come un bradipo. Hai scelto un fucile a pompa potente? Dimenticati la precisione a lungo raggio.E questa è una delle cose che più amo: non esiste loadout perfetto. Ogni missione va studiata, ogni configurazione sperimentata, fallita, adattata. Nessuna “meta” universale, solo decisioni tattiche e conseguenze.

Finalmente, dopo anni di attesa, Ready or Not si prepara al grande salto su PS5 e Xbox Series X|S, con un’uscita prevista per l’estate 2025. Le edizioni disponibili saranno tre: Standard, Day One e Deluxe. Quest’ultima includerà missioni extra come Home Invasion e Dark Waters, oltre a contenuti futuri. Non è solo un porting, è un debutto in grande stile, con nuove storie ambientate nell’inquietante universo di Los Suenos.

Il mio consiglio? Preparatevi. Ready or Not non è un gioco per chi vuole rilassarsi dopo cena. È per chi ama la tensione che morde le ossa, per chi misura ogni passo e sa che una porta non si apre mai senza conseguenze. È per chi ha giocato a SWAT 4 e ancora sogna quelle notti infinite a cercare di salvare vite col cuore in gola.

Dai nostri utenti

Dai nostri utenti

Appassionati di cultura nerd, videoludica e cinematografica, i nostri utenti contribuiscono con articoli approfonditi e recensioni coinvolgenti. Spaziando tra narrativa, fumetti, musica e tecnologia, offrono analisi su temi che vanno dal cinema alla letteratura, passando per il mondo del cosplay e le innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale e della robotica.

Con competenza e curiosità, i loro articoli arricchiscono il panorama nerd e pop con uno stile appassionato e divulgativo, dando voce alle molte sfaccettature di queste passioni. Questi preziosi contributi, a volte, sono stati performati a livello testuali, in modalità "editor", da ChatGPT o Google Gemini.

Aggiungi commento

Iscriviti alla Newsletter Nerd