Era il 2007. La PSP brillava ancora come la regina incontrastata del gaming portatile e noi nerd, tra una sessione a Monster Hunter e un salvataggio a metà di Crisis Core, ci imbattevamo in qualcosa di inaspettato, bizzarro, irresistibilmente originale: Patapon. Un gioco che sembrava arrivare da un altro pianeta, con quelle creature nere dagli occhioni enormi, quel design minimalista e tribale e un gameplay incentrato sul ritmo che si insinuava nelle dita… e nel cuore. Chiunque abbia provato anche solo una volta a scandire quel leggendario “Pata-Pata-Pata-Pon” sa di cosa parlo: era più di un gioco, era una danza collettiva, un’epopea orchestrata a colpi di tamburo.
Ora, quasi vent’anni dopo, quel battito primordiale torna a risuonare. E questa volta ha un nuovo nome: Ratatan.
Annunciato in pompa magna al BitSummit 2023 di Kyoto, Ratatan non ci ha messo molto a far scattare la scintilla. Forse perché dietro questo progetto pulsa lo stesso cuore creativo che diede vita a Patapon: Hiroyuki Kotani, autore visionario capace di unire musica, strategia e narrazione in una formula che nel tempo è diventata cult. Il reveal del gioco è stato accolto da un’onda d’entusiasmo incontenibile, tanto che la campagna Kickstarter ha raggiunto il finanziamento in meno di un’ora. Una risposta così rapida da sembrare essa stessa un “fever mode” di entusiasmo collettivo.
Ma cosa rende Ratatan così speciale? Non è solo nostalgia, anche se quella gioca un ruolo fondamentale per chi come me ha consumato le batterie della PSP a suon di “CHAKA-CHAKA-PATA-PON”. No, Ratatan è qualcosa di più ambizioso. È l’evoluzione naturale di un’idea che all’epoca era rivoluzionaria e che oggi viene riletta con occhi nuovi, con la potenza delle console moderne e con la consapevolezza di un pubblico più maturo ma ancora assetato di esperienze originali.
Il gioco è sviluppato da Ratata Arts e, come detto, guidato dallo stesso Kotani. Ma a rendere il tutto ancora più interessante c’è anche Nelnal, artista geniale che ha curato il character design, regalando a Ratatan un’estetica 2D che è pura arte in movimento. Ogni schermata sembra un quadro animato, ogni creatura un delirio grafico partorito da un sogno febbrile. Il mondo di gioco, Rataport, è un’isola viva, pulsante, piena di angoli strambi, segreti e visioni che sembrano usciti da un film d’animazione psichedelico.
Nel cuore del gameplay ritroviamo la musica, non come semplice colonna sonora, ma come linguaggio fondamentale. Tutto si muove e risponde al ritmo. Il giocatore guida un’orda di simpatici e tostissimi Cobun, impartendo comandi attraverso sequenze musicali. Ogni ordine, ogni attacco, ogni difesa è scandito da battute che vanno eseguite con tempismo quasi chirurgico. E qui entra in scena la vera novità: la possibilità di giocare in cooperativa online fino a quattro giocatori. Immaginate quattro eserciti che si muovono all’unisono, in una sinfonia di colpi, schivate e power-up sincronizzati. Una sorta di jam session da battaglia, in cui la coordinazione tra i giocatori è tutto.
A rendere ancora più interessante l’esperienza ci pensa la componente roguelike. Ogni partita è diversa, ogni run porta con sé nuove sfide, potenziamenti randomizzati, incontri bizzarri e boss titanici. L’isola cambia, muta, propone ogni volta qualcosa di nuovo, costringendoci ad adattarci, a ripensare le strategie, a perfezionare il nostro ritmo. E se si sbaglia? Pazienza, si riparte con una nuova marcia. La rigiocabilità è alle stelle e la sensazione di crescita è tangibile a ogni partita.
Nonostante l’hype a mille, non tutto è filato liscio come una melodia perfetta. Dopo la demo rilasciata a giugno 2024, presentata durante la WePlay Expo di Shanghai, sono arrivati anche i primi feedback critici. Alcuni utenti hanno segnalato difficoltà nella lettura dell’interfaccia e nell’immediatezza delle azioni. Nulla di drammatico, ma abbastanza da far scattare un campanello d’allarme nel team di sviluppo. Così, quando l’accesso anticipato previsto per il 25 luglio è stato ufficialmente rinviato a data da destinarsi, la delusione si è mescolata alla comprensione. Perché sì, tutti vogliamo giocare subito a Ratatan, ma lo vogliamo anche perfetto, rifinito, all’altezza delle aspettative.
E pare che Ratata Arts stia proprio lavorando in questa direzione: migliorare l’interfaccia, rendere più chiari i tutorial, sistemare il comparto visivo e ridefinire alcuni aspetti strutturali del gameplay. In fondo, l’early access dovrebbe servire a questo, no? Ma evidentemente il team vuole che anche la versione preliminare sia qualcosa di memorabile. E se questo significa aspettare qualche mese in più, io sono pronta. Come chi attende l’attacco perfetto prima di colpire.
Guardando al futuro, l’uscita ufficiale di Ratatan è prevista per il 2025, su tutte le piattaforme principali: PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S e Nintendo Switch. Una scelta intelligente, che punta ad abbracciare il pubblico più ampio possibile e a portare il ritmo tribale anche nei salotti, sugli schermi OLED e perfino in modalità portatile, come ai vecchi tempi.
Se amate i rhythm game, se vi piace l’idea di unire strategia, musica e follia creativa, se Patapon è stato per voi qualcosa di più di un semplice passatempo… allora Ratatan è il gioco che stavate aspettando. Non è solo un tributo al passato, è una dichiarazione d’intenti: la musica può ancora guidare il cambiamento, la battaglia e l’avventura. E io, onestamente, non vedo l’ora di tornare a combattere al suono dei tamburi.
Voi siete pronti a imbracciare le percussioni digitali? Avete già supportato il progetto su Kickstarter o aspettate di provarlo in accesso anticipato? Raccontatemi nei commenti cosa vi aspettate da Ratatan e condividete questo articolo sui vostri social per diffondere il verbo tribale: Pata-Pata-Pata-Rata!
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