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Quel pazzo venerdì: quando uno scambio di corpi diventa una lezione di vita (e tanto divertimento)

Ci sono storie che il cinema ama raccontare più volte, magari cambiando i volti, aggiornando i contesti, ma lasciando intatto il cuore del racconto. Quel pazzo venerdì (titolo originale Freaky Friday) appartiene di diritto a questa categoria. Il film diretto da Mark Waters, con le straordinarie Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan, rappresenta la terza incarnazione cinematografica del romanzo per ragazzi A ciascuno il suo corpo di Mary Rodgers. Dopo la versione del 1976 con Jodie Foster e Barbara Harris (da noi uscita come Tutto accadde un venerdì) e un successivo adattamento televisivo nel 1995, questa nuova iterazione si propone con un’energia fresca e irresistibile, riuscendo nell’impresa non scontata di rivitalizzare una delle idee più “abusate” nella storia della commedia: quella del genitore e del figlio che, per magia, si ritrovano uno nel corpo dell’altro.

Il film ruota attorno a due personaggi femminili fortemente caratterizzati: Tess Coleman, psicologa affermata e madre vedova, e sua figlia Anna, un’adolescente ribelle, chitarrista rock in erba e combattuta tra il dolore per la perdita del padre e la difficoltà di accettare il nuovo compagno della madre, Ryan. Il rapporto tra le due è logorato da incomprensioni e da un costante scontro generazionale che esplode la sera prima del matrimonio di Tess, durante una cena in un ristorante cinese. Proprio lì, complice un biscotto della fortuna “incantato”, madre e figlia si risveglieranno il mattino seguente nei panni l’una dell’altra.

Da qui prende il via un’irresistibile commedia degli equivoci che alterna momenti di puro divertimento a riflessioni più profonde sul rapporto tra genitori e figli. Il film gioca con grande intelligenza sullo shock culturale reciproco che le due protagoniste sperimentano: Anna, nei panni della madre, scopre quanto sia complesso e responsabilizzante il mondo degli adulti, fatto di pazienti, libri da promuovere e talk show da affrontare. Tess, invece, si ritrova catapultata nella giungla adolescenziale fatta di interrogazioni, bullismo scolastico, amicizie fragili e primi amori.

Lindsay Lohan, già reginetta dei teen-movie dell’epoca, offre un’interpretazione vivace e convincente di Anna. La sua crescita nel corso della storia è palpabile: attraverso l’esperienza nei panni della madre, Anna impara a guardare con occhi nuovi il proprio mondo e quello degli altri, compreso il fratellino Harry, da sempre vittima delle sue sfuriate, che in realtà la ammira profondamente. Jamie Lee Curtis, dal canto suo, si diverte e ci diverte nel tratteggiare una Tess che, nel corpo della figlia, deve confrontarsi con dinamiche adolescenziali che non le appartengono, riuscendo a dare vita a momenti esilaranti (indimenticabile la sua performance durante il talk show) ma anche a momenti di grande umanità.

Tra gag riuscite e momenti di tenera introspezione, il film non dimentica mai di sottolineare l’importanza dell’empatia. Il vero incantesimo da spezzare, infatti, non è quello magico, ma quello delle incomprensioni reciproche. Solo quando madre e figlia riusciranno a guardarsi davvero l’una con gli occhi dell’altra e ad accettarsi incondizionatamente, sarà possibile ristabilire l’ordine naturale delle cose.

Il racconto si arricchisce di personaggi di contorno che aggiungono colore alla vicenda: Ryan, il futuro sposo, uomo comprensivo e affettuoso; Jake, l’amico di cui Anna è segretamente innamorata; e naturalmente il piccolo Harry, la cui innocente ammirazione per la sorella contribuisce a sciogliere il cuore della giovane protagonista.

Dal punto di vista tecnico, la regia di Waters è funzionale e fluida, al servizio della storia e dei personaggi. La colonna sonora firmata da Rolfe Kent accompagna efficacemente le vicende, mentre la stessa Lohan dà prova delle sue doti canore con il brano “Ultimate”, inserito nella soundtrack.

Accolto con entusiasmo dal pubblico, Quel pazzo venerdì riesce laddove molti remake falliscono: infondere nuova linfa in una formula collaudata senza tradirne lo spirito originale. La chimica tra le due protagoniste è palpabile e il film bilancia perfettamente comicità e sentimento, rendendolo una visione ideale non solo per i teenager ma anche per gli adulti, specie se visti in compagnia… magari con la propria madre accanto.

In un’epoca in cui il dialogo tra generazioni appare spesso più difficile che mai, Quel pazzo venerdì ci ricorda che, a volte, basta mettersi letteralmente nei panni dell’altro per capirlo davvero.

E voi, cosa ne pensate? Avete mai desiderato (o temuto!) scambiare la vostra vita con quella di un genitore o di un figlio per un giorno? Raccontatecelo e condividete l’articolo sui vostri social… chissà che non si apra un bel dibattito familiare!

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta, creatore di Satyrnet.it, finalista nel 2019 di Italia's Got Talent, è considerato "il papà del Cosplay Italiano". Come uno dei primi sostenitori e promotori del fenomeno made in Japan in Italia, Gianluca, in 25 anni di attività ha creato, realizzato e prodotto alcune delle più importanti manifestazioni di  settore Nerd e Pop, facendo diventare Satyrnet.it un punto di riferimento per gli appassionati. Dopo "l'apprendistato" presso Filmmaster Events e la Direzione Creativa di Next Group, due delle più importanti agenzie di eventi in Europa, Gianluca si occupa di creare experience e parchi a tema a livello internazionale e ha partecipato allo start-up dei nuovissimi parchi italiani Cinecittà World, Luneur Park e LunaFarm cercando di unire i concetti di narrazione, creatività con l'esigenza di offrire entertainment per il pubblico. Per info e contatti gianlucafalletta.com

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