Symon c'era riuscito,aveva trafitto l'ultimo avversario che ora giaceva ai suoi piedi;lasciò cadere la spada,l'aveva ricevuta da un fabbro suo amico come regalo per la sua prima battaglia,costruita come Symon gli aveva chiesto,leggera grazie alla scanalatura sulla lama,lunga tre piedi,con incise sull'elsa tre parole Als ai tai,che nell'antica lingua del suo popolo significavano dominatore di popoli.
Il suono metallico della spada che picchiava sul terreno lo riscosse,cominciò a guardarsi intorno e notò come i corpi che giacevano esanimi al suolo ricoprivano l'erba verde del campo.
Era una giornata di primavera,il sole aveva scaldato con i suoi raggi il combattimento;Symon aveva tolto la cervelliera dal capo sudato,i corti capelli castani fradici acquisivano strani riflessi ambrati,ora che il tramonto stava coprendo di rosso il cielo.
Sentiva ancora i lamenti di quelli che a terra erano stati battuti;vedeva gente senza arti morire lentamente dissanguata,udiva quegli stessi soldati implorare il colpo di grazia che avrebbe messo fine alle loro sofferenze.
Symon ripresa la spada in mano uccise un uomo vicino a cui mancava un braccio mentre con l'altro tratteneva le viscere che stavano uscendo dall'addome;a quel punto venne preso come da uno strano furore,cominciò a colpire tutti quelli vivi o morti che capitavano sotto ai suoi piedi.
I suoi compagni gli si avventarono contro,ma nella foga li respinse rischiando di ferire anche loro;poi si accasciò a terra,con il naso sentiva l'odore dell'erba coperta di sangue,un'odore che penetrava la mente,entrava nel cervello,un'odore che cambiò qualcosa in lui;aveva sempre amato o quanto meno rispettato gli altri esseri umani ma adesso niente sembrava più come prima,osservava quei deboli corpi di uomini che a casa si vantavano di imprese gloriose e che invece erano stati sopraffatti come bestie da macello.
Si convinse di essere migliore di loro,lui sentiva di essere destinato a qualcosa di grande,avrebbe ucciso e non avrebbe risparmiato nessuno di quelli che si sarebbero posti tra lui e il potere.
Ma nel frattempo la notte aveva già coperto con il suo nero mantello le vite,le speranze,i sogni degli uomini;Symon,ripresosi, aveva aiutato a portare i cadaveri sulla pira per evitare che si diffondessero pestilenze,e si diresse verso la tenda che divideva con i dieci compagni che formavano il suo manipolo.
Il capocamerata vide che era diverso,con voce tranquilla,al limite della preoccupazione,gli chiese :<< Cosa c'è Symon?Abbiamo vinto la battaglia,noi siamo sopravvissuti e il bottino è stato ricco,non sarebbe potuta andare meglio,loro erano anche di più! >>
Symon rispose con un ghigno sinistro scolpito sulla faccia:<< Tutto bene Bratos,è solo che finalmente ho capito quello che devo fare della mia vita! >> e rise,ma era diverso,era qualcosa di malvagio;poco dopo i suoi compagni capirono che Symon era cambiato per sempre,infatti si gettò su Bratos e
lo trafisse con la spada,aprendo una ferita appena sotto al cuore,e scappò via,lasciando il suo comandante ferito disteso in una macchia di sangue.
Lo videro correre a perdifiato fuori dall' accampamento,nel bosco,non aveva armatura,solo la sua Als ai tai;lo inseguirono,ma non lo presero,lo cercarono ma non lo trovarono.
Il vecchio si interruppe,si accorse che nella locanda dove stava raccontando la storia di Symon al suo discepolo era calato un silenzio irreale,perfino il bardo che stava cantando la sua leggenda di dame in pericolo ed eroi pronti a salvarle si era fermato per ascoltarlo;si toccò la lunga barba grigio-bianca e ricominciò a narrare dal punto in cui si era fermato.
Da quel giorno per i successivi tre anni nessuno lo vide più,c'era chi diceva che era morto,chi che era fuggito all'estero per vivere come tranquillo contadino,c'era addirittura chi diceva che era partito per mare verso lidi lontani per lenire il rimorso che provava per avere ucciso Bratos.
Ma si sbagliavano tutti;innanzitutto Bratos non era morto,la ferita che aveva ricevuto fu medicata e guarì in poco tempo,inoltre dopo tre anni un orda
di guerrieri scese dal nord e sbaragliati gli eserciti di Re Chrimo e ucciso anche l'amato re portò morte e distruzione nel nostro territorio;come avrete capito da soli e come già saprete a capo di quell'esercito tanto potente c'era lui;il nostro Re Symon Primo.
A quel punto nella locanda si alzarono grida di dissenso,tra tutti si alzò un ragazzo,fisico possente,occhi e capelli neri come la notte,si avvicinò al vecchio e con aria arrogante gli chiese:<< Come fai tu ,vecchio,a sapere queste cose?Sei forse un uomo di Symon?Se è così capiti male,qua il tuo reuccio da due soldi non conta,la sua tirannia è lontana da questo paese.>>
L'anziano uomo mantenendo la calma,disse due parole sottovoce al suo discepolo che assentì,si alzò e porse al giovane una pergamena con un sigillo;era la C ricamata del Re precedente,colui che era stato tanto amato dal popolo.
Il silenzio si feceirreale,un macigno cadde sui cuori di quelle genti,il vecchio si alzò piano e sorretto dal bastone disse:<<Il mio nome è Marcus, medico e alchimista reale,del vero re,quello che è morto da valoroso in battaglia per difendere il suo amato popolo,queste notizie me le diede Bratos stesso che fu portato da me in fin di vita dopo che lo curai. Questo ragazzo è il figlio di Bratos,me l'ha affidato affinché gli insegni le mie arti. Se adesso mi permettete di andare a dormire vi sarei molto grato.>> Detto questo fece un cenno al ragazzo che lo seguì senza proferire parola.
Lentamente la locanda prese a rianimarsi,il bardo ricominciò a cantare e gli uomini a bere birra,vino e mangiare carne e altre prelibatezze.
Intanto al piano superiore Marcus si sedette sul letto e parlò al figlio di Bratos così:<<Sai Kalos,penso che qualcuno prima o poi deciderà di ribellarsi al tiranno,e speriamo che possa essere un umo giusto e forte abbastanza da poter sconfiggere quegli uomini del nord che ci tengono da schiavi.>>
Poi soffiò sulla candela e si addormentò,avvolto dal buio,e nelle orecchie la canzone del bardo
“……e venne su un cavallo,
venne con la spada in pugno,
un fendente al tiranno,
e il popolo finalmente salvo”
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