Ci sono serie tv che guardi. Poi ci sono serie tv che vivi. E Poker Face, per me, è stata una di quelle esperienze che ti si incollano addosso. Non solo perché adoro il genere mystery, ma perché raramente capita di incontrare una protagonista così autentica, così umana e al tempo stesso fuori dall’ordinario come Charlie Cale. E ora che Peacock ha rilasciato il trailer ufficiale della seconda stagione, posso finalmente urlarlo al mondo: Charlie is back, baby! L’8 maggio 2025 non arriva mai abbastanza in fretta. È la data in cui ci ritufferemo nel mondo bizzarro, malinconico e irresistibilmente intrigante di Poker Face, la serie ideata da quel genio narrativo di Rian Johnson e interpretata – no, incarnata – da una Natasha Lyonne in stato di grazia. Parliamoci chiaro: lei è l’anima pulsante dello show. Quella voce roca e tagliente, quello sguardo che buca lo schermo, quella capacità di essere comica, malinconica, rabbiosa e tenera tutto nello stesso momento… Se agli Emmy l’hanno solo nominata, secondo me è perché non sapevano dove mettere la statuetta senza sembrare di parte.
Per chi ancora non lo sapesse (recuperate, vi prego), Poker Face è una serie mystery strutturata sul modello del “caso della settimana”, alla Signora in Giallo. Ogni episodio parte con un crimine già avvenuto, e la sfida non è tanto scoprire il colpevole, quanto capire come Charlie riuscirà a smascherarlo. E lei ci riesce sempre, perché ha un dono: capisce al volo quando qualcuno mente. Ma, ed è qui che lo show brilla, non è un potere da supereroe, non è infallibile in modo noioso. È un dono che la isola, che la mette in pericolo, che la costringe a scappare, ma che è anche il suo modo per connettersi al mondo. Charlie è una nomade esistenziale che non riesce a stare ferma, e ogni episodio è un nuovo frammento del suo cammino, fatto di verità nascoste, persone dimenticate e crimini sussurrati.
Il trailer della seconda stagione promette un viaggio ancora più folle, profondo e coinvolgente. Si parla di pompe funebri, allevamenti di alligatori, supermercati, talent show scolastici. Roba da far impallidire qualsiasi investigatore in doppiopetto. Ma la cosa che mi emoziona di più è il ritorno di alcune dinamiche fondamentali della prima stagione, come il confronto con Beatrix Hasp (Rhea Perlman), questa sorta di villain old school, elegante e spietata. E soprattutto l’introduzione della sorella di Charlie, Emily: una finestra sul passato, sulle ferite aperte, su quelle radici familiari che spesso sono più ingombranti dei segreti che cerchiamo di nascondere.
E poi, diamine, vogliamo parlare del cast di guest star? C’è dentro mezza Hollywood! Da Giancarlo Esposito ad Awkwafina, da John Cho a Justin Theroux, da Katie Holmes a Kumail Nanjiani. È come se ogni episodio fosse un piccolo film con attori di culto, che si prestano al gioco di questa serie che ha il coraggio di non prendersi troppo sul serio ma di colpire sempre nel segno. Un equilibrio difficile da raggiungere, eppure qui funziona maledettamente bene.
Per me, Poker Face è diventata una di quelle serie che ti fanno riscoprire il piacere dell’attesa. In un’epoca in cui tutto è binge-watchabile, in cui le serie si divorano senza digerirle, Charlie Cale mi ha insegnato a rallentare. A godermi ogni singolo episodio, ogni piccolo indizio, ogni battuta lanciata con sarcasmo e amore per i dettagli. È una serie che parla di verità, ma lo fa con leggerezza. Che parla di empatia, ma lo fa senza pietismi. Che ti fa ridere mentre ti spinge a riflettere su quanto sia facile, nella vita, mentire… e su quanto sia raro trovare qualcuno che ascolti davvero.
Insomma, se non si fosse capito, io la seconda stagione non vedo l’ora di guardarla, riguardarla e discuterne fino allo sfinimento. E ora voglio sapere: anche voi siete pronti a tornare in strada con Charlie? Quale guest star vi incuriosisce di più? Scrivetemelo nei commenti, e se vi è piaciuto quest’articolo, condividetelo sui vostri social. Perché, diciamocelo, Poker Face non è solo una serie da guardare. È una serie da vivere insieme.
Aggiungi commento