L’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, e se pensate che i deepfake siano già abbastanza impressionanti, preparatevi ad essere stupiti. Arriva OmniHuman-1, il nuovo modello di AI creato da ByteDance, la stessa azienda dietro a TikTok, e la sua capacità di generare deepfake ultra-realistici è un testamento di quanto la tecnologia stia sfumando il confine tra il mondo reale e quello digitale. Cosa c’è di così incredibile in questa nuova AI? Semplice: è capace di trasformare una sola foto e un file audio in un video in cui il soggetto, apparentemente, cammina, parla e si esprime come se fosse realmente lì. E tutto questo, partendo da una sola immagine. Da brividi, vero?
Come funziona questa magia digitale?
La potenza dietro OmniHuman-1 risiede in una rete neurale avanzata che è stata addestrata su un impressionante volume di 19.000 ore di contenuti video. E qui sorgono subito le domande: dove ha preso ByteDance tutto questo materiale? La compagnia non ha rivelato alcun dettaglio sul dataset utilizzato, il che, va detto, non è proprio rassicurante. Ma lasciamo questo dettaglio per dopo e concentriamoci sul risultato.
La rete neurale è in grado di generare da zero un video completamente nuovo, o addirittura modificare riprese esistenti. Che si tratti di un semplice cambiamento nei movimenti di una persona, o della modifica di un video live-action, OmniHuman-1 riesce a fare tutto. E non solo: può anche adattare il formato del video e scegliere quale porzione del corpo rendere visibile. Se volete, può creare un video che mostri solo il volto del soggetto, o una versione più completa con la parte superiore del corpo, o persino tutta la figura. Immaginate le possibilità: voi seduti davanti al computer e creando contenuti video completamente personalizzati, tutto con il potere della vostra foto e un po’ di audio.
Ma attenzione, non è tutto oro quello che luccica. L’AI ha ancora delle difficoltà con pose complesse e immagini a bassa qualità. Quindi, per ora, non possiamo aspettarci video realistici di qualcuno che fa parkour partendo da una foto sgranata di dieci anni fa. Almeno non ancora.
Deepfake e il lato oscuro dell’AI
Ora, guardiamo al lato più inquietante di questa tecnologia. Il realismo impressionante di OmniHuman-1 solleva un’intera marea di problemi etici e sociali. I deepfake, infatti, sono già stati utilizzati per scopi tutt’altro che nobili, come disinformazione politica, truffe finanziarie e persino per ingannare aziende con video falsi di dirigenti in videoconferenza.
Nel 2023, le perdite economiche causate da truffe deepfake hanno superato la cifra sbalorditiva di 12 miliardi di dollari, e si prevede che possano raggiungere i 40 miliardi entro il 2027 solo negli Stati Uniti. E mentre le piattaforme social cercano di implementare sistemi per riconoscere i contenuti generati dall’AI, l’innovazione galoppante di modelli come OmniHuman-1 rende sempre più difficile distinguere il vero dal falso. Più l’AI si evolve, più arduo diventa identificare i fake.
Verso un futuro in cui non sapremo più distinguere il reale dal digitale?
OmniHuman-1 non è ancora accessibile al pubblico, ma la sua presenza sul mercato è solo una questione di tempo. E allora, la domanda che tutti si pongono è: come faremo a distinguere il reale dal sintetico? Siamo già arrivati a un punto in cui possiamo dubitare dell’autenticità di un video o di una voce che vediamo online? Sarà ancora possibile fidarsi di ciò che appare sui nostri schermi?
In attesa di scoprire fino a dove questa tecnologia potrà arrivare, l’unica certezza è che il nostro volto potrebbe presto essere coinvolto in qualche video “sospetto” senza il nostro consenso. Ma per ora, l’unica cosa che possiamo fare è sperare che l’evoluzione di OmniHuman-1 non vada troppo oltre, almeno non prima che impariamo a riconoscere la realtà dalla finzione.
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