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“Nonnas” – Quando Netflix sforna un film che è un comfort food per l’anima (con Vince Vaughn e una squadra di nonne imbattibili)

Ci sono film che spuntano fuori dal nulla e ti prendono alla sprovvista, come quando apri Netflix con l’intenzione di guardare “qualcosa di veloce” e invece finisci per piangere, ridere e voler chiamare tua nonna. Nonnasè esattamente uno di quei film. E fidatevi, non importa se il vostro algoritmo vi spinge di solito verso fantasy epici o sci-fi distopici: questa commedia drammatica è nerd nel cuore. Perché cosa c’è di più geek dell’onorare la memoria della propria madre creando un ristorante dove la cucina è gestita da… nonne guerriere? Altro che Avengers, qui si parla di lasagne, amore e resilienza.La storia – e già qui ci viene da alzare le sopracciglia con sorpresa – è vera. Joe Scaravella, dopo la perdita della madre, non crolla: si reinventa. E come lo fa? Aprendo un ristorante a Staten Island, Enoteca Maria, in cui a cucinare sono solo nonne italoamericane, ognuna con le sue ricette tramandate da generazioni. E se questo non è un plot degno di una serie di culto, non sappiamo cosa lo sia.

Nel film, diretto da Stephen Chbosky (quello di Noi siamo infinito, per capirci) e scritto da Liz Maccie, Joe ha il volto di un sorprendentemente toccante Vince Vaughn, che qui abbandona la sua solita ironia da commedia per darci una performance che sa di umanità, fragilità e affetto sincero. Ed è proprio questo mix che ci ha fatto sciogliere davanti allo schermo.

Ma aspettate, perché il cast è un’altra bomba nerd-cinefila: Susan Sarandon, Lorraine Bracco, Talia Shire, Linda Cardellini, Drea de Matteo, Joe Manganiello… insomma, è come se Hollywood avesse tirato fuori dal cilindro tutte le carte migliori della memoria collettiva e le avesse messe in un solo film. Talia Shire poi, che ci ha fatto versare lacrime nella saga del Padrino, qui torna a raccontarci un’altra sfaccettatura dell’orgoglio italoamericano, ma con un tono più dolce, più affettuoso, più… da tavola apparecchiata.

Girato nel cuore del New Jersey, in location vere, vissute, Nonnas ha quella patina di realismo che profuma di sugo appena fatto e tovaglie a quadretti. E poi c’è Netflix che, dopo una battaglia all’asta da oltre 20 milioni di dollari (sì, avete letto bene), si è aggiudicata la distribuzione globale. Il che significa che dal 9 maggio 2025 avremo questa piccola meraviglia a portata di clic. Letteralmente. Mentre magari impastiamo gli gnocchi o sistemiamo le spezie come farebbe una nonna napoletana.

La cosa straordinaria? Non è solo un film. È un manifesto. Un elogio a quelle storie tramandate sussurrando tra un cucchiaio di ragù e una risata. È come se Coco incontrasse Chef e passasse una serata a parlare con La mia Africa, ma in versione casalinga, con accento italiano e mani infarinate. Nonnas  ti entra sotto pelle. Ti fa ridere con dolcezza, ti stringe il cuore con discrezione, e poi – in modo quasi subdolo – ti mette in testa la voglia di telefonare alla tua nonna, o di tornare a quel piatto della domenica che non mangiavi da anni. È un film che racconta il lutto senza pesantezza, la rinascita senza retorica, e la cucina come fosse un superpotere ancestrale.Nel mondo del binge-watching selvaggio, delle serie che si divorano in due notti e si dimenticano in tre giorni, Nonnas è l’antitesi: un film da gustare lentamente, come un brasato che cuoce per ore. E quando finisce, hai quella strana sensazione di calore allo stomaco. Non solo per la fame che ti viene. Ma per l’umanità che ti lascia.In conclusione? Preparate i fazzoletti, scaldate il forno, e segnatevi la data: 9 maggio 2025, Netflix. Nonnas non è solo una visione. È un abbraccio. Un piatto di casa servito in full HD. E sì, vi farà dire: “Non mi aspettavo di commuovermi così tanto per un gruppo di nonne in cucina. Ma sono felice di averlo fatto.”

Dai nostri utenti

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