In Giappone, il 22 febbraio è una data speciale: si festeggia il “Neko no Hi” (猫の日), ovvero “Il Giorno del Gatto”. Questa celebrazione è un omaggio ai nostri amici felini, considerati animali portafortuna e simboli di prosperità nella cultura giapponese. Ma perché proprio il 22 febbraio? La scelta della data deriva da un gioco di parole: in giapponese, il numero 2 si pronuncia “ni”, e la sequenza 2-2-2 richiama il suono “nyan nyan nyan”, che è l’onomatopea giapponese per il miagolio dei gatti. Un’idea semplice ma efficace, che ha reso questa giornata una ricorrenza amata da tutti i cat lovers del Sol Levante.
Il gatto è sempre stato una figura centrale nella cultura giapponese. Sin dall’antichità, questi animali erano apprezzati per la loro capacità di tenere lontani i topi, proteggendo i raccolti e i preziosi bachi da seta. Col tempo, il loro ruolo si è evoluto: da semplici cacciatori di roditori a veri e propri simboli di fortuna e benessere economico. Basti pensare alla popolarità di Hello Kitty, ai numerosi anime e manga con protagonisti felini, o ancora al celebre romanzo di Natsume Soseki, “Io sono un gatto”, in cui un micio osserva e racconta il mondo degli umani con arguta ironia.
Un altro esempio emblematico della venerazione giapponese per i gatti è il “Maneki Neko” (招き猫), la statuetta del gatto che alza la zampa in segno di invito. Questa figura è onnipresente nei negozi e nelle attività commerciali, dove viene collocata per attirare clienti e portare fortuna. Le origini del Maneki Neko si intrecciano con affascinanti leggende. La più celebre narra di un samurai, Li Naotaka, che, sorpreso da un temporale vicino al tempio di Gotokuji, fu attirato all’interno dal cenno di un gatto. Poco dopo, un fulmine colpì l’albero sotto cui si trovava. Convinto che il felino gli avesse salvato la vita, il samurai donò al tempio una grande somma di denaro, contribuendo alla sua espansione.
Un’altra leggenda è legata al santuario di Imado, a Tokyo. Si racconta che un’anziana signora, costretta dalla povertà a separarsi dal suo gatto, lo vide apparirle in sogno. Il felino le suggerì di modellare statuette con la sua immagine e di venderle per guadagnarsi da vivere. La donna seguì il consiglio e i suoi Maneki Neko in ceramica divennero presto popolari, assicurandole un futuro prospero.
Chiunque visiti Tokyo può esplorare i luoghi legati a queste storie. Il tempio Gotokuji, situato in un’area tranquilla della città, è un’oasi di pace, adornata da centinaia di statuette di gatti portafortuna. Per raggiungerlo, basta prendere la linea Odakyu Odawara e scendere alla stazione Gotokuji. Anche il santuario di Imado, vicino ad Asakusa, merita una visita: qui si trovano statuette raffiguranti coppie di gatti, simbolo di felicità coniugale e prosperità.
Il Neko no Hi è una celebrazione che unisce tradizione e passione per i gatti, un giorno speciale in cui i felini vengono coccolati più del solito e in cui i social si riempiono di immagini e omaggi a questi animali così amati. Se amate i gatti e la cultura giapponese, questa è senza dubbio una festa da segnare in calendario!
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