Nel vasto e stravagante multiverso dei fumetti indie italiani, c’è una saga che non smette mai di sorprendere, scuotere gli animi e farci ridere fino alle lacrime. Sto parlando di Nanowar of Steel – Into the Nanoverse, una serie che non solo si ispira alla celebre band metal parodica italiana, ma che porta questa follia geniale su carta, con un’energia tale da far impallidire anche i più incalliti supereroi marveliani.
E proprio quando pensavamo di aver visto tutto – battaglie interdimensionali, improbabili alleanze e citazioni nerd da capogiro – arriva il terzo volume, pronto a spiazzarci con la trovata narrativa più assurda mai concepita: i nostri eroi si ritrovano… su un campo da calcio!
Sì, hai capito bene: Minas Morgul 1994 non è solo un titolo, ma il campo da battaglia dove si gioca la più epica delle partite. Ma attenzione: qui non c’è spazio per le regole FIFA, qui siamo nel cuore del Nanoverse, dove l’unica cosa che conta è il delirio più totale. I Nanowarriors scendono in campo senza parastinchi degni di questo nome, con gli scarpini slacciati, la palla mezza sgonfia e la dignità appesa a un filo… ma con un cuore grande così e una tifoseria da brivido che urla a squarciagola: “BILBO BAGGINS CARABINIERE!”.
L’effetto è un mix devastante di Tolkien, Subbuteo rotto, metal demenziale e nostalgia da merendina anni ’90. Un delirio narrativo che trasforma il calcio – quello dei campetti polverosi e dei sogni infranti – in una vera e propria guerra cosmica. Ma non aspettatevi la solita satira sportiva: Nanowar of Steel prende la palla (letteralmente) al balzo per mettere alla berlina miti, eroi, e cliché, con una verve da far impallidire qualsiasi saga epica moderna.
Dietro questa follia orchestrata troviamo ancora una volta Roberto di Leo alla sceneggiatura, mente brillante capace di tenere insieme riferimenti colti, demenzialità pura e un’ironia tagliente. Ai disegni ritorna invece il talento visionario di Carlo A. Fiaschi, che riesce a dare corpo e colore a un universo sempre più caotico, surreale e irresistibilmente nerd. Ogni tavola è un’esplosione di dettagli, gag visive e trovate grafiche che rendono la lettura una continua scoperta.
Il volume, edito da Leviathan Labs, conta 54 pagine a colori, in formato brossurato, al prezzo di 7,20 €. Una cifra più che onesta per tuffarsi in un viaggio che sembra scritto da un metallaro sotto effetto di zuccheri dopo una maratona di Holly & Benji, Il Signore degli Anelli e un greatest hits degli Elio e le Storie Tese.
Se sei tra quelli che adorano frugare tra gli scaffali alla ricerca di qualcosa di unico, se sei cresciuto con le figurine Panini e le action figure di Skeletor ma oggi cerchi una narrazione che parli la tua lingua – fatta di citazioni, nonsense, e una passione travolgente per tutto ciò che è nerd – allora questo volume è un acquisto obbligato. Anzi, diciamolo chiaro: un vero must have da collezione.
E se ancora non ti ho convinto, prova a immaginare la scena: Frodo in difesa, Gandalf che arbitra, e i Nazgûl che fanno la ola mentre gli Elfi vendono birra calda sugli spalti. Perché Nanowar of Steel non è solo un fumetto: è una dichiarazione d’amore al caos creativo, all’assurdo e alla libertà totale di raccontare storie fuori dagli schemi.
Allora, cosa aspetti? Il terzo capitolo di questa saga folle è già disponibile in preordine sul sito ufficiale di Leviathan Labs. Prepara la maglietta della tua squadra nerd del cuore, affila le ugole e allenati a urlare il grido di battaglia che risuonerà negli annali del fumetto italiano: BILBO BAGGINS CARABINIERE!
E tu? Sei pronto a tifare duro con noi? Condividi questo articolo con la tua ciurma nerd, commenta con il tuo grido di battaglia personalizzato e facci sapere: in che posizione giocherebbe secondo te Sauron? Portiere? Centrocampista? O direttamente allenatore con poteri oscuri? Facci sapere la tua opinione sui nostri social o nei commenti. Forza Nanowarriors, il campo vi aspetta!
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