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MotoGP 25 – L’adrenalina è tornata con il cuore a 300 all’ora

Da quando ho memoria, ogni curva di un circuito mi fa battere il cuore. Sono cresciuta col rombo dei motori nelle orecchie e con il joystick tra le mani, cercando quella sensazione perfetta tra controllo e sbandata, tra rischio e precisione. E quest’anno, grazie a Milestone, mi sono tuffata a capofitto nella nuova incarnazione videoludica del Motomondiale: MotoGP 25. Lo ammetto, ero scettica. Dopo anni in cui la serie sembrava arrancare tra miglioramenti a metà e un realismo che spesso scoraggiava più che coinvolgere, questa volta ho trovato qualcosa di diverso. Qualcosa che merita di essere raccontato.

Un tuffo nella stagione 2025… con il gas spalancato

Appena ho acceso MotoGP 25 su PlayStation 5, ho percepito subito un cambiamento. Non solo nel motore grafico (che ora gira sull’Unreal Engine 5 e si vede eccome!), ma nel feeling generale. Milestone ha ascoltato, ha recepito, e soprattutto ha osato. Tutto, dalle moto ai tracciati, dalle modalità di gioco alla fisica, è pensato per restituire la vera essenza di questo sport. E finalmente non devi essere un ingegnere meccanico per divertirti: MotoGP 25 offre un’esperienza scalabile che accontenta tanto i veterani della simulazione quanto chi vuole solo farsi due giri dopo cena, casco virtuale in testa e cuore leggero.

Race Off: libertà, sterrati e sorprese in sella

La novità che mi ha conquistata? La modalità Race Off. È una piccola rivoluzione nella serie: via libera a Flat Track, Motard e Minibike, tre discipline che trasformano le solite gare su asfalto in un parco giochi per motociclisti digitali. Ogni tipologia ha una fisica dedicata, più arcadey, più leggera, più divertente. Unico difetto? I tracciati disponibili sono solo due (Borgo Caselle e Mont Lagard), ma ti assicuro che ci ho passato ore intere senza accorgermene. La sensazione di driftare sulla terra in Flat Track è impagabile, e le Minibike sono un concentrato di puro divertimento da sala giochi.

Arcade o Pro? Finalmente una scelta vera

Uno dei problemi principali della serie negli ultimi anni era l’approccio troppo simulativo, che frustrava chi voleva solo divertirsi. MotoGP 25 risolve tutto con due anime ben distinte: la modalità Arcade Experience e la Pro Experience. La prima è perfetta per chi vuole entrare subito in pista, magari con qualche aiutino attivo. La seconda, invece, è un santuario per i puristi: qui si regolano sospensioni, carburante, elettronica, e ogni errore si paga a caro prezzo. Io mi sono trovata a passare da una all’altra senza sensi di colpa, scegliendo in base all’umore. E finalmente posso dire: questa è accessibilità vera, non compromesso.

La Carriera: Turning Point e risposte piccate su social

Qui c’è davvero del buono. La modalità carriera è stata rinnovata con il sistema Turning Point, che rende il percorso del pilota più dinamico e meno lineare. Non sei più un semplice corridore che sale di categoria: sei un personaggio immerso in un microcosmo fatto di rivalità, scelte strategiche, contratti da firmare e rapporti da gestire. Una piccola chicca? I messaggi sui social da altri piloti, a cui possiamo rispondere con toni diversi. Nulla di rivoluzionario, ma fa sorridere e aggiunge spessore. È un dettaglio che umanizza l’esperienza, e in un mondo spesso freddo come quello della simulazione, fa la differenza.

MotoGP Academy: back to school (ma a due ruote)

Non posso non citare la MotoGP Academy, un ritorno al passato che mi ha ricordato il vecchio e glorioso Valentino Rossi The Game. Serve a prendere confidenza con tracciati, curve, traiettorie e segreti. È una modalità utile e ben fatta, ma è accessibile solo in Pro Mode. Una scelta un po’ discutibile, perché anche i giocatori meno esperti avrebbero potuto trarne beneficio.

Grafica da urlo, audio da brividi (ma i volti… aiutoooo)

L’adozione dell’Unreal Engine 5 ha trasformato MotoGP 25 in un vero spettacolo per gli occhi. Le moto sono scintillanti, i tracciati sono dettagliatissimi e certi effetti di luce – tipo quando freni forte e le pastiglie quasi fumano – sono da cartolina. Però… i volti dei piloti sono ancora lì, fermi a un’epoca che speravo di aver dimenticato. Sembra di vedere le facce in bassa risoluzione della PS3. È un peccato, davvero. Con tutto questo realismo, vedere quei modelli statici rovina un po’ la magia. Dai Milestone, il passo avanti è fatto: ora dateci anche dei volti decenti!

Sul fronte audio, invece, c’è solo da applaudire. Grazie alle registrazioni dal vivo in pista e ai preset personalizzabili (Focus o Passion), il suono è un’esperienza sensoriale pura. Giocando con le Pulse 3D sembrava davvero di stare nei box. Una delle migliori realizzazioni sonore di sempre in un racing game.

Multiplayer e personalizzazione: libertà e competizione

Online funziona bene, e il cross-play tra PS, Xbox e PC è una benedizione (Switch esclusa, ahimè). Le gare LiveGP, il matchmaking competitivo e persino il caro vecchio split-screen sono presenti. Ma la cosa che più mi ha divertito è la personalizzazione: caschi, numeri, sticker, persino le emote sul podio! C’è anche un Helmet Contest dove il tuo design può finire sulla testa di un vero pilota in gara. Non è fantastico?

Piccole note (stonate)

Devo dire che mi sono un po’ stancata di dover creare da zero il mio pilota ogni anno. Perché non offrire la possibilità di importare il profilo dal gioco precedente? Oppure creare un “hub” del pilota accessibile in ogni momento? Sarebbe davvero un bel passo avanti per chi segue la serie con costanza.

E infine, anche se ci sono tanti miglioramenti, alcune cose restano “così così”: il sistema di collisioni non è ancora perfetto, a volte le IA sembrano impazzire, e alcuni menu sono ancora un po’ troppo macchinosi.

MotoGP 25 è finalmente il gioco che riesce a far convivere la passione per la simulazione con il puro piacere di sfrecciare a 300 all’ora senza dover essere ingegneri aerodinamici. È un titolo che respira, che cresce con te, che ti permette di scegliere come vivere il tuo sogno in sella.

Non sarà ancora il capolavoro definitivo – e forse non lo sarà mai – ma Milestone ha finalmente imboccato la curva giusta. E questa volta, ha staccato al momento giusto. Per me, è un must-have per chi ama il motomondiale. E ora, casco allacciato e manopola a fondo… ci si vede in pista!

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