Ci sono titoli che ti restano addosso, come se avessero lasciato un’impronta indelebile nella tua memoria otaku. E quando tornano – magari con una nuova veste, magari con una grafica rimasterizzata che fa brillare gli occhi – non puoi che emozionarti come la prima volta. È esattamente quello che ho provato vedendo il nuovo trailer di Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny Remastered, un’esplosione di nostalgia e adrenalina che mi ha catapultata di nuovo nel cuore pulsante della Cosmic Era.
Per chi, come me, ha divorato le serie di Mobile Suit Gundam SEED e SEED Destiny sognando di salire a bordo di uno ZGMF-X10A Freedom o di incrociare lo sguardo tagliente di Athrun Zala, questo gioco è molto più di una semplice remaster. È un ponte tra il passato e il presente, un’occasione per rivivere – o finalmente scoprire – un universo narrativo che ha segnato un’intera generazione di appassionati. E ora, finalmente, anche con una localizzazione in inglese, più accessibile che mai.
La prima cosa che colpisce, ovviamente, è il comparto grafico. Non stiamo parlando di un ritocchino qualunque, ma di una vera e propria rinascita visiva: i modelli dei Mobile Suit sono stati completamente ridisegnati in alta definizione e le mappe, quelle che fanno da sfondo alle battaglie più iconiche della saga, sono state aggiornate con una cura maniacale per i dettagli. Ritrovarsi nel bel mezzo di una schermaglia tra ZAFT e le Forze della Terra, con le esplosioni che illuminano lo schermo e le voci familiari che ti accompagnano missione dopo missione, è un’esperienza che sa di casa.
Questa nuova versione di Battle Destiny ci dà la possibilità di scegliere a quale fazione appartenere, un dettaglio tutt’altro che trascurabile per chi ama immergersi nei giochi di ruolo con una componente narrativa profonda. Scegliere tra Naturali e Coordinatori non è solo una questione estetica: influisce sulle missioni disponibili, sui personaggi che incontreremo lungo il cammino e, soprattutto, sul modo in cui vivremo la guerra raccontata nelle serie anime.
Ma la vera chicca – almeno per me – è la possibilità di personalizzare i propri Mobile Suit, affinando armi e componenti in base al proprio stile di combattimento. Mi ha ricordato quei pomeriggi passati a montare Gunpla, scegliendo pezzo dopo pezzo l’armamento perfetto per il mio modello. Qui, però, ogni modifica ha un impatto diretto sul campo di battaglia, rendendo ogni scontro un mix di strategia, riflessi e passione.
E poi, ragazzi… più di cento Mobile Suit sbloccabili! Cento! Non solo quelli visti nelle serie principali, ma anche unità tratte da C.E. 73: STARGAZER, Astray, X Astray, VS Astray e persino dal materiale del SEED MSV. È un’enciclopedia in movimento per ogni fan che si rispetti, un museo interattivo di potenza meccanica e storytelling sci-fi.
Tra le varie modalità disponibili, spiccano le Extra Missions, che lasciano completa libertà nella composizione della squadra e permettono di realizzare quelle combinazioni impossibili che, da fan, abbiamo sempre sognato. E poi ci sono le Missioni VS, ideali per affinare le proprie abilità affrontando avversari IA sempre più agguerriti, in una vera e propria sfida all’ultimo colpo di beam saber.
Il sistema di controllo è stato completamente rivisitato, con nuove modalità di lock-on e un’interfaccia pensata per rendere tutto più fluido e intuitivo, specialmente su Nintendo Switch, che accoglierà il gioco in versione completa il 22 maggio 2025. E ovviamente ci sarà anche su PC via Steam – perfetto per chi, come me, ama godersi ogni dettaglio su uno schermo grande e luminoso.
Questo Mobile Suit Gundam SEED Battle Destiny Remastered non è soltanto una riproposizione nostalgica. È una lettera d’amore a un franchise che ha saputo fondere mecha e cuore, azione frenetica e riflessioni sul destino, sull’umanità, sull’identità. È il modo perfetto per riaccendere la fiamma o accendere per la prima volta il propulsore del proprio Gundam interiore.
E ora scusatemi, ma devo correre a prenotare la mia copia. Perché sì, il destino torna a bussare – e stavolta non intendo farmelo sfuggire.
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