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Massimo Marconi: Il “Papà degli Sceneggiatori” di Topolino ci ha lasciati

Nato a Milano nel 1945, Marconi non è stato solo uno sceneggiatore, ma un vero e proprio architetto delle storie che abbiamo amato. Laureato in giurisprudenza, ha iniziato la sua carriera nel giornalismo sportivo, per poi approdare in Mondadori e, nel 1971, direttamente nella redazione di Topolino. E lì è successo il magic!

Nonostante abbia firmato quasi 500 sceneggiature (un numero pazzesco!), il suo ruolo è stato ancora più vasto. Era conosciuto come “il papà di tutti gli sceneggiatori” perché, dal 1985 al 1996, ha ricoperto il ruolo di caposervizio e poi coordinatore-capo, supervisionando e spesso riscrivendo pesantemente le storie del settimanale. Se avete letto Topolino tra gli anni ’80 e ’90, sappiate che c’è tantissimo di Marconi dietro quelle pagine!

Dalle Pagine alle Icone: Il Suo Impronta Indelebile

Marconi aveva un talento unico per entrare nel vivo delle trame, a volte “salvando” idee un po’ troppo bizzarre. Pensate, è stato lui a “arginare” le versioni supereroistiche di Topolino e Paperone (sì, stiamo parlando di Topolinik e De’ Paperonik, quest’ultimo poi trasformato nel celebre Tuba Mascherata).

Si è occupato anche di quelle storie che oggi definiremmo “brandizzate” o “cross-mediali”: le storiche avventure promozionali per prodotti o gadget, le iniziative con testate come Il Sole 24 Ore (L’economia di Zio Paperone) o Corriere dello Sport (Topolino Sport), e persino quelle con intenti educativi, come Topolino e la spada invincibile per la Federazione Italiana Scherma. Insomma, un vero pioniere del product placement ante litteram nel mondo del fumetto!

Tra le sue opere più iconiche e anche discusse, non possiamo non citare Topolino in: “Ho sposato una strega”, una delle storie più controverse mai pubblicate dalla Disney. Un vero tocco da Maestro che sapeva spingersi oltre i confini.

Un Mentore e un Maestro: L’Eredità di Massimo Marconi

Il suo impatto è stato enorme, tanto che Valentina De Poli, storica direttrice di Topolino, ha ricordato: “quando mi accorgo che sto facendo qualcosa di buono mi rendo conto che l’ho imparato da lui”. Questo dice molto sulla sua capacità di essere non solo un professionista eccezionale, ma anche un mentore per le nuove generazioni di autori.

La perdita di Massimo Marconi lascia un vuoto nel cuore di tutti gli appassionati di fumetti e di chi, grazie alle sue storie, ha sognato e imparato a leggere tra le righe. Il suo contributo al fumetto Disney italiano è stato inestimabile e il suo lascito continuerà a divertire e ispirare.

Qual è la vostra storia preferita di Topolino firmata da Massimo Marconi? Fatecelo sapere nei commenti, ricordando un gigante della nostra cultura pop!

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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