Avete mai visto un cartellone pubblicitario prendere fuoco? No, non per via di un corto circuito o di un atto vandalico (o almeno, non casuale). Parliamo di un vero e proprio show pirotecnico voluto, cercato, studiato a tavolino. E il protagonista di questa trovata… è nientemeno che McDonald’s!
Dimenticate i soliti spot carini con le famiglie felici. Per lanciare la nuova piattaforma creativa “Make It Hot” e il ritorno (incendiario!) del panino McSpicy® x Frank’s RedHot® (e la nuova salsa Frank’s RedHot® Mayo, che pare non scherzi), McDonald’s UK e l’agenzia Leo Burnett hanno deciso di… dare letteralmente fuoco alle loro affissioni. Sì, avete letto bene. Un billboard del McSpicy è andato in fiamme, in una scena che sembra uscita da un film d’azione o da un videoclip punk.
Quando il Tuo Stesso Marketing Va in Fumo (Apposta)
Il concetto dietro questa follia controllata è geniale nella sua semplicità: per dire “Make It Hot” (rendilo piccante/caldo/infuocato), cosa c’è di meglio che incendiare la tua stessa pubblicità? È un gesto di autosabotaggio creativo che non puoi non notare.
Non si sono limitati al singolo billboard infuocato, eh. Tutta la comunicazione è stata “hackerata” (sì, usiamo questo termine, perché l’idea è proprio quella di manomettere i loro format classici). Cartelloni solitamente dedicati alle colazioni o ad altri prodotti sono stati invasi da tappi giganti di salsa piccante o arricchiti con fiamme digitali e copy ridotto all’osso, diretto, “hot”. Un po’ come se la piccantezza del McSpicy fosse un virus che contagia e infiamma tutta la loro comunicazione.
La mente (un po’ incendiaria) dietro tutto questo è lo studio interno POPDesign di Leo Burnett. Chapeau.
Tono Punk e Volume a Palla: “Danger! High Voltage!”
Questa campagna non è solo un trick visivo, ha una personalità ben definita: è ironica, sfacciata, quasi punk. Lo spot TV, che accompagna le fiamme e le grafiche “hackerate”, non poteva avere una colonna sonora diversa da “Danger! High Voltage” degli Electric Six. Ascoltatela, e capirete subito il vibe: energia pura, dissacrante, perfetta per un fast food che decide di rompere le regole del proprio marketing.
È un modo per McDonald’s di mostrare un’identità più ribelle, meno patinata e più vicina a chi magari apprezza un certo tipo di estetica “sporca” o l’umorismo un po’ nero. Vuole coinvolgere un pubblico che risponde bene all’audacia e all’autoironia.
Dal Cartellone Infuocato al Kiosk Piccante: L’Esperienza Hot a 360°
La campagna “Make It Hot” non si ferma all’esterno. L’esperienza “infuocata” continua anche dentro i ristoranti, con grafiche dedicate sui kiosk interattivi, tovagliette a tema e tutto il merchandising che urla “HOT!”.
Il tutto è completato da eventi live (immaginate che performance incendiarie!), social challenge che spingono l’interazione virale (perfette per TikTok e Instagram) e contenuti online che amplificano il messaggio. Ma diciamocelo: il vero manifesto, l’immagine che ti si stampa in testa, resta quel cartellone che prende fuoco.
Un Benchmark che… Non Poteva Essere più Caldo
Questa campagna, disponibile nel Regno Unito per un periodo limitato (dal 7 maggio al 26 giugno, se siete da quelle parti, fateci un giro!), è già considerata un punto di riferimento nel marketing del settore. È un esempio di come osare (in modo controllato e creativo, ovviamente!) possa ripagare in termini di attenzione e buzz.
Insomma, se volete lanciare qualcosa di “hot”, forse incendiare qualcosa (simbolicamente, mi raccomando!) potrebbe non essere un’idea così fredda. McDonald’s ha dimostrato di avere il coraggio di bruciare le tappe… e i billboard.
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