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Manga alla conquista dell’occidente

Il fumetto ricopre un ruolo molto importante nella formazione di un adolescente, il quale attraverso un processo di identificazione con il protagonista trae informazioni da utilizzare nella vita di tutti i giorni, nel modo di rapportarsi agli altri ragazzi, al mondo adulto e alla vita in generale infatti attraverso le situazioni vissute dai personaggi, quasi sempre coetanei, il lettore riesce a trarre modelli di comportamento da applicare nella quotidianità per affrontare le piccole difficoltà e le prime delusioni e comprendere i propri desideri e sogni. Questo mezzo di comunicazione, talvolta sottovalutato nel mondo moderno, ormai orientato verso prodotti che meglio rappresentano la freneticità , come i video game ,probabilmente e’ il più adatto a radicarsi nella personalità del ragazzo in quanto la lettura, seppur in questo caso affiancata da immagini, è la forma più elementare ma efficace di apprendimento. Sin da bambini ,infatti ,ci si trova di fronte ad ogni tipo di storie illustrate, storie che raccontano di principesse e vita di corte per le bambine o cavalieri ed eroi coraggiosi per i bambini ,e il fumetto è il passo successivo che senza spezzare la continuità accompagna nella crescita.Ovviamente i contenuti cambiano, le trame si fanno più complicate, le storie più avvincenti,ricche di suspance e perché no scene di sesso e violenza allo stato puro.

A questo punto è necessario fare una distinzione fra quelli che vengono identificati come i destinatari del prodotto in contesti quali Italia ed Europa in generale e il resto del mondo. I produttori in Italia si rivolgono soprattutto al mondo dell’infanzia(anche se ultimamente si va creando un pubblico di adulti appassionati), mentre all’estero il fumetto è per lo più un genere da adulti.

In Giappone ,specialmente, il fumetto o meglio,il manga ,è destinato ad una fruizione consapevole.Per il pubblico femminile le tematiche sono le stesse di quelle che contraddistinguono i nostri telefilm:storie d’amore adolescenziali o più mature a seconda del target a cui sono riferiti, spesso drammatiche e in bilico fra sesso e sentimento, in cui i protagonisti vivono relazioni travagliate e intrecciate nello stile della soap opera nostrana nelle quali si rischia anche di sfiorare l’incesto. Per gli uomini invece le trame sono ricche di azione ,avventura e colpi di scena.

Il momento prediletto per la lettura è lo spostamento del pendolare ,condizione diffusissima in Giappone, che prima di salire in treno o in metropolitana acquista il suo fumetto preferito per divorarlo durante il viaggio e gettarlo una volta giunto a destinazione. Per questo le pubblicazioni sono in grossi albi, in bianco e nero e su materiale di qualità scadente.

C’è da considerare anche un fatto culturale che ha permesso in questa società il successo del genere fumettistico,ossia la netta separazione fra il mondo del reale e quello fittizio, fra la schiacciante rigidità delle regole di comportamento e la libertà concessa solamente a livello dell’immaginazione. Ogni aspetto della vita è inquadrato in una fitta rete di regole minuziose, sia nel lavoro che a scuola, l’imperativo e’ controllare e ridurre la diversità, impedire qualsiasi trasgressione e omologare le condotte individuali.Il modello è quello dell’istituzione totale, non c’è spazio per la libera espressione dato che le istituzioni occupano l’intera giornata impadronendosi persino del tempo libero attraverso l’organizzazione di attività sportive.Non risulta difficile capire che in una società così soffocante l’unico modo di evadere è la lettura, pensare, almeno questo, è consentito, e non c’è limite al pensiero ,non esiste la concezione occidentale del pensiero impuro, dunque ognuno può immergersi anche nelle letture più scabrose e trovare in esse la propria valvola di sfogo.

Nonostante il mercato italiano sia rimasto a lungo restio ad accogliere il prodotto nipponico , o comunque la diffusione ne sia stata arginata, non si è potuto correre a ripari quando la televisione ,attraverso la trasmissione di anime (i cartoni animati giapponesi), ha consentito ai bambini di tutto il mondo di conoscere quei personaggi che ora hanno la stessa fama di star hollywoodiane, come Georgie e i suoi due fratelli ,Lupin III  o Lady Oscar.

Sono stati proprio gli anime, trasposizione su teleschermo dei manga, ad aprire le porte al mercato giapponese in Italia. Le storia da noi conosciute ovviamente prima di giungere nei nostri palinsesti sono state adeguatamente tagliate e ricucite alla meglio per essere giudicate adatte al pubblico infantile,spesso e volentieri creando delle fratture e incongruenze nella trama che ne rendono impossibile la comprensione.

La deturpazione del materiale non è stata decisa solo per eliminare scene osé , ma di solito anzi i motivi sono stati diversi .Ad esempio sono state sostituite scene in cui apparivano lettere scritte in giapponese, per evitare che il pubblico si fosse imbattuto nella spaventosa visione di “ideogrammi indecifrabili”,sono stati eliminati episodi raffiguranti riti religiosi o usanze proprie del mondo orientale, e cambiati i nomi originali e le sigle.

Il cartone animato epurato da contaminazioni culturali esogene poteva così essere trasmesso per la gioia dei più piccini, oggi veri e propri divoratori di saghe giapponesi e di tutte le trovate del merchandising, dagli album di figurine ai giocattoli ai dolciumi.

Di questo fenomeno dilagante a gioirne un po’ meno sono stati i genitori che, vittime di continue richieste, non hanno potuto opporsi quando i loro pargoli hanno iniziato a minacciarli con” raggi protonici” e “lame rotanti”.

Sono stati proprio i genitori insieme ad orde di psicologi a scagliarsi inizialmente contro gli anime, convinti che il loro contenuto avrebbe potuto avere gravi conseguenze nei loro figli, ed ancora oggi portano avanti battaglie guidati da falsi moralismi e pregiudizi.

Sarebbe opportuno ricordare loro che invece di intentare lotte legali per far sparire ciò che potrebbe turbare il corretto sviluppo dei loro figli dovrebbero dedicare più tempo a loro, e non demonizzare i cartoni come unico nemico del loro sforzo educativo,la televisione non è una babysitter alla quale affidare i bambini per tre o quattro ore al giorno, come non lo sono il computer e la playstation.

Purtroppo però per i veri appassionati, coloro che ne hanno fatto le spese, il danno è stato fatto e a loro non resta che procurarsi “sottobanco” pezzi originali di “Kiss me Licia” che insegna a capire il sesso o “Georgie” che trascorre felici momenti,non proprio puri come tutti immaginiamo,con i due fratelli.

La rete è il mezzo principale per accaparrarsi materiale prezioso ;è qui infatti che si possono trovare episodi inediti in Italia, a cui gli instancabili fansubber avranno opportunamente aggiunto sottotitoli(“sub” appunto)per poi renderli disponibili su Internet. L’attività del fansub è tollerata dai produttori e dai detentori del copyright ma regolata da limiti qualitativi e quantitativi. È così che sono nati film di successo come Shaolin Soccer, diffusosi in rete grazie al peer to peer a al passaparola tra utenti e solamente in seguito acquistato dalla Miramax per essere trasferito nelle sale cinematografiche.

Oggi gli appassionati di anime aumentano sempre più rendendo reperibili in siti specializzati informazioni ,curiosità e novità su ogni serie, come veri e propri esperti del settore si scambiano dritte sulle nuove uscite e su dove trovare pezzi inediti proprio come avviene per la versione cartacea dei manga. A nulla sono valsi i tentativi di nascondere il Giappone camuffandone l’identità con ogni mezzo, e cercare di mantenere la nostra identità occidentale incontaminata e chiusa alle novità, di confinare le nostre conoscenze in un mondo ormai troppo piccolo; le forze esterne sono state e continuano ad essere più forti che mai, senza dubbio più al passo con i tempi di noi, ma in fondo credo siamo tutti d’accordo nel riconoscere che il vero pericolo non sono gli occhi a mandorla.

In attesa che le reti si decidano a mandare in onda le serie che vedevamo da bambini in versione originale, magari in fascia protetta, rimane solo una alternativa :trovare un amico giapponese che ogni sera prima di dormire ci racconti per filo e per segno tutto ciò che non abbiamo mai visto.

Redazione

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