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Magnavox Odyssey: la mamma di tutte le console

È il 1972. Sei un giovane nerd, ma ancora non lo sai. Nessuno usa ancora quella parola, almeno non con l’accezione che se ne fa oggi. Stai guardando la TV e c’è una partita di Tennis. Stai vedendo una replica della finale di Wimbledon e mentre Stan Smith si batte contro Ilie Năstase per il titolo, tu pensi che hai proprio voglia di farti una partita a Tennis. Ma è Agosto, fa caldo e non ti va di uscire. Però vorresti tanto giocare, o quantomeno uscire a divertirti con qualche amico. Ricevi una telefonata. È il tuo amico del cuore, è entusiasta. Hanno appena messo in commercio un “coso” pazzesco. Un affare che attacchi alla TV e ti permette di giocare. E tra i giochi c’è il Tennis. Hai svoltato. È appena nata Odyssey: la prima console di Magnavox. La prima console della storia.

Magnavox presenta Odyssey: la prima console per videogiochi della storia

Lo sviluppo di Odyssey inizia nel 1968, da un progetto di Ralph Bear; inventore e ingegnere tedesco-americano. Bear elaborò il precedente progetto di videogioco chiamato Bucket Filling Game, il primo vero videogioco della storia. Lo scopo del gioco era quello di gareggiare con un avversario, per vedere chi sarebbe riuscito a reimpire o svuotare un secchio. Lo schermo veniva diviso in due; con la parte sopra colorata di nero e la parte sotto di blu. Veniva applicato sullo schermo un adesivo trasparente raffigurante il profilo di un secchio. In trasparenza si vedeva il segnale video in modo da capire a che livello di riempimento fosse il secchio.

Il prototipo, creato e “vissuto” tra il 1967 e il 1968, è tutt’ora conosciuto come “Brown Box” ed è esposto al National Museum of American History dello Smithsonian Institution di Washington. Questa console di legno, poco pratica da usare e non molto accattivante dal punto di vista estetico, venne riadattata e modificata per essere messa in commercio e così, dopo una lunga trattativa con Magnavox, nell’Agosto del 1975 nacque ufficialmente Odyssey.

La Brown Box esposta allo Smithsonian

 

Odyssey: come funzionava

Erano gli anni ’70, quindi non vi aspettate chissà quali grafiche e gameplay (non c’era neanche una scheda audio). Il sistema di gioco era molto elementare. Non esistevano veri e propri videogame, ma solo delle schede magnetiche con dentro dei programmi logici. A schermo apparivano 3 quadrati; due controllati dagli utenti tramite gli appositi controller, mentre il terzo controllato direttamente dalla console. A questi quadrati si aggiungeva una linea verticale che divideva lo schermo. Ogni scheda aveva delle logiche preimpostate. I quadrati controllati dagli utenti potevano fare determinate mosse e il quadrato del computer interagiva ogni volta diversamente. Con la console venivano fornite 6 schede. Ad ogni scheda venivano associati due adesivi trasparenti da attaccare allo schermo. Sugli adesivi c’erano disegnati degli ambienti, come ad esempio un campo da tennis, o uno da calcio, o lo spazio con le astronavi etc. Le logiche sulle schede potevano essere usate per più videogiochi, quindi gli adesivi servivano a differenziare i giochi tra loro. Solitamente, ad ogni scheda corrispondevano due adesivi. Quindi 6 schede diventavano 12 videogiochi. Assieme alla console, alle schede e agli adesivi, venivano forniti inoltre altri accessori, che comprendevano fiches, dadi, soldi finti e carte da gioco. Essi servivano per aiutare i gamer dell’epoca a segnare i punti e interagire al meglio, in assenza di sistemi di salvataggio fisici come hard disk o schede di memoria.

I giochi di Magnavox Odyssey

Per la prima versione di Odyssey, Magnavox sviluppò 27 giochi (un’enormità, se consideriamo i tempi).

Titolo Scheda Anno Genere Zona
Analogic 3 1972 Misto Stati Uniti Europa
Baseball 3 1972 Sport Stati Uniti
Basketball 8 1973 Sport Stati Uniti
Brain Wave 3 1973 Misto Stati Uniti
Cat and Mouse 4 1972 Misto Stati Uniti Europa
Dogfight 9 1972 Light gun Stati Uniti Europa
Football 3, 4 1972 Sport Stati Uniti
Fun Zoo 2 1972 Misto Stati Uniti
Handball 8 1972 Sport Stati Uniti
Haunted House 4 1972 Azione Stati Uniti Europa
Hockey 3 1972 Sport Stati Uniti Europa
Interplanetary Voyage 12 1973 Azione Stati Uniti
Invasion 4, 5, 6 1972 Misto Stati Uniti
Percepts 2 1972 Misto Stati Uniti
Prehistoric Safari 9 1972 Light gun Stati Uniti Europa
Roulette 6 1972 Casinò Stati Uniti Europa
Shooting Gallery 10 1972 Light gun Stati Uniti Europa
Shootout 9 1972 Light gun Stati Uniti Europa
Simon Says 2 1972 Misto Stati Uniti Europa
Ski 2 1972 Sport Stati Uniti Europa
Soccer 3, 5 1972 Sport Europa
States 6 1972 Educativo Stati Uniti
Submarine 5 1972 Sparatutto Stati Uniti Europa
Table Tennis 1 1972 Sport Stati Uniti Europa
Tennis 3 1972 Sport Stati Uniti Europa
Volleyball 7 1972 Sport Stati Uniti
Win 4 1973 Misto Stati Uniti
Wipeout 5 1972 Misto Stati Uniti

(Fonte: Wikipedia)

Bene ragazze e ragazzi, questa era Magnavox Odyssey: la prima console della storia! Vi sarebbe piaciuto vivere in quegli anni per averne una? O tra di voi c’è qualcuno che l’ha avuta? Fatemelo sapere, io mi trovo su FacebookInstagramTikTok e Waveful. Lunga Vita e Prosperità a tutti!

Roberto Romagnoli

Roberto Romagnoli

Nato sul pianeta Terra nel 1981, ma cittadino dell'universo.
Conosciuto in rete anche come Ryoga777, RyoGa o Ryoga Wonder.
Cantante degli X-Italy, band attiva tra il 2004 e il 2006, prima in Italia a proporre cover degli X-Japan. Successivamente canta anche nei Revolution, altra band italiana ispirata al mondo del Visual-Kei Giapponese e al Glam americano.
Negli anni si è occupato spesso di organizzazione di eventi a tema JRock, Cosplay, Manga e Musica in generale collaborando spesso con l'associazione Japanimation. È stato anche redattore di L33T, programma per ragazzi in onda su Rai 2 e Rai Futura tra il 2006 e il 2007.
Caporedattore e responsabile per l'Italia di Nippon Project e Presidente delle associazioni VK Records (etichetta discografica indipendente) e Steel Music Promotion (media dedicato alla musica e all'organizzazione di concerti)

Gamer incallito.

Il suo lato geek, sopito fino a qualche anno fa, ha cominciato a farsi sentire sempre più prepotentemente. Quindi alla fine ha deciso di aprirsi il suo blog geek robertoromagnoli.com e ha cominciato a scrivere anche su siti a tema gaming e tecnologia, tra cui Akiba Gamers e Stolas Informatica.

Amante di tutto ciò che riguarda la tecnologia, l'informatica, anime e manga, ma innamorato anche di DC Comics e Marvel.

Fondamentalista Trekkie, da quando c'è il covid e non ci si può più stringere la mano, ha trovato la scusa per fare il saluto vulcaniano.

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