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Lo-Fi e nostalgia digitale: la ribellione della Gen Z contro il futuro iper-tecnologico

C’è qualcosa di incredibilmente affascinante nella tecnologia di inizio millennio. In un’epoca dominata dall’ultra-definizione e dalla perfezione digitale, la Gen Z sta riscoprendo strumenti obsoleti con un entusiasmo che va ben oltre la nostalgia. Dai selfie con le vecchie fotocamere digitali con tanto di data arancione nell’angolo, ai Tamagotchi appesi al collo di Bella Hadid, fino al revival delle estetiche Y2K e della vaporwave, tutto sembra gridare un desiderio di ritorno alle origini tech. Ma perché?

Lo-Fi, Nostalgia e Ribellione Contro il Digitale Perfetto

Questa tendenza non è solo una questione di stile, ma un vero e proprio atto di resistenza contro il culto dell’iper-realtà. Per chi è nato con uno smartphone in mano, il fascino del lo-fi risiede nella sua autenticità: ciò che una volta era considerato un difetto, oggi diventa un linguaggio estetico. E questa non è una novità. Ogni generazione ha avuto il suo revival nostalgico: negli anni ‘90 c’era il ritorno al rock anni ‘60 e ‘70 con il grunge e MTV, negli anni 2010 è toccato agli anni ‘80 con Stranger Things e il synthwave.

Oggi, però, la nostalgia della Gen Z è diversa. Non è solo un omaggio al passato, ma un remix visivo e concettuale delle epoche precedenti, filtrato attraverso i social media e il consumo digitale. Il risultato? Un’estetica imperfetta e volutamente glitchata che viene percepita come più autentica di quella contemporanea.

Il Paradosso della Nostalgia Digitalizzata

Ma questa fissazione per il passato è davvero un atto di ribellione contro il digitale perfetto o solo l’ennesima strategia di consumo? Oggi, l’errore non è più un caso, ma una scelta stilistica. Il pixel fuori posto non è un difetto, ma una mossa di marketing.

Pensiamo a Lyas, influencer francese che, durante la Fashion Week, ha scelto di documentare i backstage con un iPhone 4S, cercando di recuperare una dimensione più spontanea e autentica. Ma può davvero esserci spontaneità in un evento iper-curato come una sfilata? O è semplicemente un modo per aderire a una tendenza già consolidata?

Lo stesso discorso vale per Balenciaga, che già nel 2022 aveva capito il potenziale commerciale della nostalgia tech, usando un iPhone 5 rotto come invito alla sfilata. O per la campagna Autunno/Inverno 2025 del brand, scattata interamente con un iPhone, con immagini volutamente “imperfette” che strizzano l’occhio al desiderio di autenticità.

Autenticità o Strategia di Marketing?

Dai telefoni a conchiglia alle vecchie videocamere DV, il recupero della tecnologia “preistorica” non è solo un fenomeno estetico, ma un’operazione commerciale ben studiata. Nel mondo dei social, della moda e della cultura pop, tutto è monetizzabile, persino la nostalgia.

Ma allora, il problema è la tecnologia che avanza o il nostro rapporto con essa? Forse la Gen Z non vuole davvero tornare indietro, ma sta solo cercando un’alternativa al presente, un modo per sentirsi meno schiacciata da un mondo in cui l’algoritmo conosce già i suoi desideri prima ancora che vengano espressi. In un universo digitale dove tutto è perfetto e predeterminato, l’imperfezione diventa l’ultima frontiera dell’autenticità.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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