Oscar Wilde è stato un’icona della letteratura mondiale, un uomo che ha saputo fondere talento e sregolatezza in un’unica, inimitabile, parabola esistenziale. Poeta, drammaturgo, critico e dandy, Wilde ha attraversato la Londra vittoriana con un’energia creativa ineguagliabile, lasciando una traccia indelebile nei cuori e nelle menti di chiunque abbia sfiorato le sue opere. Tuttavia, al di là dell’immagine pubblica dell’esteta irriverente e ironico, si celava una complessità umana fatta di tormento, passione e contraddizioni. Ed è proprio questo ritratto sfaccettato e intimo che Tommaso Vitiello e Licia Cascione ci regalano nel graphic novel “L’importanza di chiamarsi Oscar Wilde”.
Il titolo, evocativo e raffinato, richiama l’omonima commedia che ha consacrato Wilde come maestro del paradosso e della satira sociale. Ma Vitiello e Cascione vanno oltre la semplice trasposizione della vita dello scrittore: con una narrazione avvincente e visivamente suggestiva, ci invitano a un viaggio nel cuore pulsante della sua anima, in cui la finzione si mescola alla realtà ei confini tra l’arte e la la vita diventa indistinguibili. Il graphic novel si apre su una Londra nebbiosa e affascinante, i suoi vicoli intrisi di quel senso di decadenza e bellezza che Wilde amava celebrare. Le strade pullulano di personaggi ambigui, artisti bohémien, nobili annoiati e borghesi moralisti. È in questo scenario che Oscar Wilde emerge con la sua figura imponente, il suo sguardo brillante e il sorriso sardonico che ha sedotto e scandalizzato l’alta società dell’epoca.
Vitiello e Cascione costruiscono la narrazione attorno ad episodi emblematici della vita dello scrittore, soffermandosi su quei momenti che hanno segnato la sua esistenza e la sua arte. Dall’esordio folgorante con il romanzo “Il ritratto di Dorian Gray” alla clamorosa disfatta con il processo per omosessualità che lo portò alla condanna e all’esilio, ogni tavola del graphic novel sembra pulsare di vita propria, restituendo al lettore le emozioni contrastanti che animavano Wilde. Ma è soprattutto nel ritratto dei suoi amori che il graphic novel raggiunge vette di intensità emotiva. Da Constance Lloyd, moglie devota e dolente, a Lord Alfred Douglas, il giovane amante che fu al tempo stesso la sua estasi e la sua rovina, ogni figura femminile e maschile che gravitò attorno allo scrittore è dipinta con delicatezza e rispetto, senza mai cadere nella caricatura o nel giudizio.
La struttura del graphic novel è dinamica e originale: Vitiello e Cascione si alternano con sapienza scene di vita quotidiana e rappresentazioni oniriche, dove il subconscio di Wilde si manifesta in immagini potenti e simboliche. Il tratto del disegno, a tratti realistico e dettagliato, a tratti surreale e sfumato, ben si adatta a cogliere le molteplici sfaccettature del protagonista, mentre i dialoghi, ispirati agli aforismi e alle battute fulminanti di Wilde, conservano intatta l’ironia e la sagacia. del loro autore.
“L’importanza di chiamarsi Oscar Wilde” non è solo un tributo a uno dei più grandi scrittori della storia, ma anche una riflessione profonda sul significato dell’arte, sull’identità e sulla libertà personale. Attraverso la lente del graphic novel, Wilde appare come un Prometeo moderno, un uomo disposto a sfidare le convenzioni sociali per affermare il diritto all’autodeterminazione, anche a costo della propria distruzione. Il suo messaggio, universale e ancora attuale, risuona potente tra le pagine disegnate: l’arte e la vita sono inseparabili, e solo chi è disposto a pagare il prezzo più alto può sperare di sfiorare l’immortalità.
Tommaso Vitiello e Licia Cascione riescono nell’impresa non facile di restituire al lettore l’essenza di Wilde, con uno stile narrativo che coniuga passione e rigore, poesia e concretezza. Il loro graphic novel non è solo una biografia illustrata, ma una vera e propria opera d’arte che invita a riscoprire, con occhi nuovi, un genio immortale. E mentre le pagine scorrono, dense di immagini e parole, ci rendiamo conto che Wilde non è mai stato così vivo, così presente: un faro di luce nell’oscurità dell’ipocrisia, un simbolo eterno di resistenza e bellezza.
“L’importanza di chiamarsi Oscar Wilde” è, dunque, un’opera imperdibile per chiunque ami la letteratura e la storia, per chi voglia addentrarsi nelle pieghe di un’anima complessa e affascinante come poche. Un tributo, questo graphic novel, che non celebra solo l’artista, ma l’uomo Wilde, con le sue ombre e la sua straordinaria, ineguagliabile, luminosità.
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