CorriereNerd.it

Licantropia: la bestia che è in noi – tra mito, storia, medicina e cinema

Quando si pensa al male primordiale, al terrore che ci scruta nella notte con occhi ardenti e zanne pronte a lacerare, è difficile non visualizzare l’immagine di un lupo. Non un lupo qualsiasi, però. Parliamo del lupo mannaro, creatura che da secoli incarna il dualismo perfetto tra uomo e bestia, raziocinio e istinto, civiltà e barbarie. È una figura che affonda le sue radici nella notte dei tempi e che ha trovato terreno fertile nei meandri della nostra cultura pop nerd: dal folklore ancestrale alla cinematografia horror, passando per i fumetti, la letteratura gotica, le serie tv e i videogiochi. Ma cosa si cela davvero dietro il mito del licantropo?

Il lupo e l’uomo: fratelli rivali

Il lupo, sin dagli albori della civiltà, è stato una figura ambivalente. Affascinante e terribile, simbolo di forza e pericolo, totem spirituale e minaccia concreta. Nell’immaginario collettivo, il lupo incarna il lato oscuro dell’uomo: la parte selvaggia, carnale, che ruggisce sotto la pelle della civiltà. Questo è il motivo per cui, pur temendolo, non abbiamo mai smesso di raccontare storie su di lui. L’uomo, nel suo passaggio da cacciatore nomade a pastore sedentario, ha trasformato l’animale guida in nemico. Ma non lo ha mai davvero dimenticato. Ed è proprio in questa ambivalenza che nasce la licantropia.

Licantropia: tra delirio e trasformazione

La parola stessa ci arriva dall’antico greco: lykos (lupo) e anthropos (uomo). Ma se nel mito la licantropia è una trasformazione fisica, nella realtà medica prende le forme di un disturbo psichiatrico rarissimo, conosciuto come “licantropia clinica”. Chi ne è affetto crede fermamente di potersi trasformare in un animale, in genere un lupo, e agisce come tale. Un delirio di trasformazione somatica, che affascina per quanto inquieta.

Non è difficile immaginare come, in un passato dominato da superstizione e ignoranza, simili manifestazioni venissero interpretate come vere e proprie metamorfosi. E quando il folklore incontra l’incomprensione, il risultato è sempre il rogo. Tra il XIV e il XVII secolo, l’isteria collettiva in Europa portò alla condanna di migliaia di persone, accusate di essere lupi mannari. La licantropia, come la stregoneria, diventò un comodo capro espiatorio. Peter Stubbe, forse serial killer, forse solo vittima del fanatismo, è solo uno dei nomi oscuri della storia.

Dal culto al castigo: il lupo nella mitologia antica

L’idea della trasformazione da uomo a lupo non nasce in epoca cristiana, anzi: è ben più antica. In Egitto, Anubi – divinità dalla testa di sciacallo – presiedeva ai riti funebri. In Grecia, il mito di Licaone narra di un re empio punito da Zeus che lo trasformò in lupo dopo avergli servito carne umana. Apollo stesso veniva associato al lupo, e il Liceo di Aristotele (da cui il nostro “liceo”) era dedicato proprio al dio in forma lupina. Nell’antica Roma, il licantropo era detto versipellis, “colui che cambia pelle”, e già si distingueva tra leggenda e patologia.

Nei riti dei Lupercali, il sacerdote travestito da lupo onorava Luperco, protettore delle greggi. Il lupo non era solo minaccia, ma anche figura sacra. Questo simbolismo sopravvive e si evolve nei secoli, contaminando i culti nordici, le leggende celtiche e le saghe scandinave. Nella mitologia norrena, guerrieri come i berserkr e gli ulfheðnar entravano in trance e combattevano come lupi. Fenrir, il lupo gigante figlio di Loki, è il progenitore dei lupi mannari vichinghi. E quando la regina Signi salva Sigmund grazie all’odore del miele, siamo di fronte a uno dei più affascinanti episodi mannari dell’epica nordica.

La mutazione nei secoli: superstizioni e “scienza”

Nel Medioevo, la licantropia diventa sinonimo di possessione demoniaca. La trasformazione in lupo, spesso causata da una maledizione, è considerata il risultato di un patto con il Diavolo. Le modalità per divenire licantropo sono tantissime: indossare una pelle di lupo maledetta, bere acqua raccolta dalle orme del mannaro, nascere in una notte “proibita” come Natale o l’Epifania, essere maledetti da una strega o addirittura da un santo. In Calabria, ad esempio, si temeva la trasformazione sotto la luna nuova, mentre in Abruzzo bastava dormire all’aperto durante una notte di plenilunio per rischiare la mutazione.

Eppure, tra le pieghe della superstizione, c’è anche spazio per la medicina. Claudio Galeno e altri studiosi dell’epoca descrivevano i sintomi della licantropia clinica come una forma estrema di melanconia. Pallore, allucinazioni, sete incessante, piaghe: un quadro che oggi potrebbe corrispondere a vari disturbi mentali, ma che allora conduceva spesso a diagnosi terribili e cure terrificanti.

Il licantropo oggi: da mostro a icona pop

Ma il licantropo non è rimasto confinato nei polverosi manoscritti medievali. Anzi, è rinato nella cultura nerd. Nei fumetti Marvel, ad esempio, Werewolf by Night è un personaggio cult, mentre nel mondo DC troviamo creature mannare tra le schiere del paranormale. In ambito cinematografico, il lupo mannaro ha vissuto numerose incarnazioni: dal classico “L’Uomo Lupo” del 1941 alla saga di Underworld, passando per il romantico e adolescenziale Twilight e l’epica serie The Witcher, dove le bestie si confondono con la maledizione della natura umana.

Persino i videogiochi ci hanno regalato momenti indimenticabili con creature mannare: da The Elder Scrolls V: Skyrim dove puoi diventare un licantropo, fino a Bloodborne, dove la trasformazione è segno di una malattia cosmica.

E la licantropia, oggi, continua ad affascinare anche in ambito psicologico. È una delle sindromi più rare documentate nella letteratura psichiatrica, ma non è scomparsa del tutto. Ogni tanto riemerge nelle cronache, come un’eco ancestrale del nostro passato mitico.

La bestia che è in noi

In fondo, forse, la figura del lupo mannaro ci affascina tanto perché parla di noi. Delle nostre pulsioni represse, della violenza che ci portiamo dentro, del bisogno di liberarci dalle regole e correre nella notte, selvaggi e liberi. Il licantropo è la metafora perfetta del conflitto interiore, dell’eterna lotta tra il razionale e l’istintivo.

E allora, la prossima volta che la luna piena illumina il cielo, fermati un attimo a pensare. Forse, da qualche parte, c’è ancora qualcuno che ulula. Forse, in fondo, un po’ di lupo ce l’abbiamo anche noi.

Hai anche tu una passione per i lupi mannari? Qual è il tuo film, fumetto o gioco preferito su questo tema? Scrivilo nei commenti o condividi l’articolo sui social e facci sapere che ne pensi! Su CorriereNerd.it il mistero è sempre dietro l’angolo, pronto a ululare.

Redazione

Redazione

C'è un mondo intero, c'è cultura, c'è Sapere, ci sono decine di migliaia di appassionati che, come noi, vogliono crescere senza però abbandonare il
sorriso e la capacità di sognare.

Satyrnet.it vuole aiutare tutti gli appassionati che si definiscono "NERD"
a comunicare le proprie iniziative e i propri eventi: se volete inviare il
vostro contenuto per una pronta condivisione sul nostro network, l'indirizzo è press@satyrnet.it !
Aspettiamo le vostre idee!

Aggiungi commento

Seguici sui social