Nel 2024, la lettura in Italia sembra trovarsi a un bivio, in un contesto che appare sempre più difficile per il mercato editoriale. I numeri sono impietosi e raccontano di un panorama in declino, con una flessione nelle vendite di libri e una riduzione significativa nel tempo dedicato alla lettura. Se nel 2022 gli italiani leggevano in media 3 ore e 32 minuti a settimana, oggi il dato è sceso a 2 ore e 47 minuti. Un calo che riflette una realtà frammentata, dove la lettura è relegata a brevi momenti, rubati alla frenesia della vita quotidiana.
Un altro dato allarmante riguarda la divisione geografica: il divario tra Nord e Sud si fa sempre più evidente. Mentre il 60% delle vendite si concentra nel Settentrione, il Sud e le Isole arrancano con una quota di mercato ferma al 19,3%. Questo divario non è solo una questione economica, ma anche culturale, frutto di una carenza di infrastrutture e di opportunità per promuovere la lettura. Le librerie, ad esempio, sono molto meno presenti al Sud, dove se ne contano il 30% in meno rispetto alla media nazionale. Le parole di Florindo Rubbettino, delegato AIE per il Sud, sono chiare: “Non bastano eventi spot per risolvere il problema. La lettura dipende dalla presenza di librerie, biblioteche e iniziative sul territorio.” A queste parole si aggiungono quelle di Innocenzo Cipolletta, presidente dell’AIE, che sottolinea l’importanza di coltivare lettori al Sud per promuovere una vera crescita culturale ed economica.
Donne e Giovani: Gli Eroi Silenziosi della Lettura in Italia
Nonostante questi numeri preoccupanti, c’è una categoria che continua a sostenere la lettura in Italia: le donne. Il 72% delle lettrici italiane legge libri a stampa, contro il 60% degli uomini. Anche tra i giovani, in particolare quelli sotto i 24 anni, la lettura non è ancora un fenomeno in declino. Le percentuali di lettura tra questa fascia di età sono superiori alla media nazionale, dimostrando che le nuove generazioni non hanno abbandonato completamente la carta e gli ebook, nonostante le sfide.
Tuttavia, se si guarda il quadro complessivo, il calo è evidente. Solo il 73% degli italiani ha letto almeno un libro nel 2024, con una diminuzione rispetto al 74% del 2023. Nei primi dieci mesi dell’anno, le vendite di libri stampati sono scese a 79,2 milioni, un dato che segnala un trend negativo rispetto agli anni passati. È chiaro che il settore editoriale sta attraversando una crisi profonda, ma non tutto è perduto.
Cosa leggono gli italiani? La classifica dei più venduti
Se si guarda alla classifica dei libri più letti nel 2024, si scopre che la narrativa italiana continua a farla da padrone. Ben sei titoli su dieci sono di autori nostrani, e solo tre provengono da editori al di fuori dei grandi gruppi. Ecco i titoli che hanno scalato le classifiche:
- Un animale selvaggio di Joël Dicker (La Nave di Teseo, marzo 2024)
- L’orizzonte della notte di Gianrico Carofiglio (Einaudi, febbraio 2024)
- La portalettere di Francesca Giannone (Nord, gennaio 2023)
- L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi, novembre 2023)
- Domani, domani di Francesca Giannone (Nord, giugno 2024)
- Quando muori resta a me di Zerocalcare (Mondadori, maggio 2024)
- Come l’arancio amaro di Milena Palminteri (Bompiani, giugno 2024)
- Il canto dei cuori ribelli di Thrity Umrigar (Librerie Pienogiorno, aprile 2024)
- Cuore nero di Silvia Avallone (Rizzoli, gennaio 2024)
- Dare la vita di Michela Murgia (Rizzoli, gennaio 2024)
Tra i piccoli e medi editori, sono i generi come il “romance” e la “non-fiction” a riscuotere maggior successo, con titoli che spaziano dall’attualità politica a storie di vita personale. Tra questi, spiccano Israele e palestinesi in poche parole di Marco Travaglio, Il vaso di Pandoro: Ascesa e caduta dei Ferragnez di Selvaggia Lucarelli e Dammi mille baci di Tillie Cole.
Il Governo e il “Piano Olivetti”: Un Tentativo di Rilancio della Lettura
Nel tentativo di contrastare la crisi, il Governo ha annunciato il “Piano Olivetti”, un’iniziativa ambiziosa destinata a rinvigorire le biblioteche italiane, con un focus particolare sulle aree periferiche. Il piano, con un fondo di 30 milioni di euro, punta a trasformare le biblioteche in veri e propri presidi culturali, capaci di organizzare eventi, laboratori e attività educative. Questo progetto mira a colmare il divario territoriale, offrendo nuove opportunità di accesso alla cultura, e si ispira all’idea di Adriano Olivetti di creare spazi di cultura diffusa che migliorino il tessuto sociale.
Un Futuro Inquietante, ma con Possibilità di Ripresa
Il futuro della lettura in Italia appare tutt’altro che certo. Se da un lato l’AIE stima che il 73% degli italiani abbia letto almeno un libro nel 2024, altre fonti, come Istat, parlano di una percentuale molto più bassa, attestandosi intorno al 39%. Tuttavia, c’è un dato comune a tutte queste rilevazioni: la lettura è in crisi.
Il calo delle vendite, la riduzione delle librerie al Sud e il divario tra lettori uomini e donne pongono sfide enormi al settore. Tuttavia, iniziative come il Piano Olivetti e l’impegno delle piccole case editrici potrebbero rappresentare una speranza. Se c’è una certezza, è che la battaglia per la lettura non si vincerà solo con le statistiche, ma con la costruzione di una cultura della lettura che parta dai territori, dalla scuola e, soprattutto, dal cuore dei lettori.
In fondo, come in ogni buon romanzo, anche le storie più difficili possono riservare un finale sorprendente. La sfida per il futuro della lettura in Italia è appena iniziata, e nessuno può ancora dire come andrà a finire.
Aggiungi commento