Con Later The War, Charlie Kaufman torna alla regia con un’opera che si preannuncia come un viaggio affascinante e perturbante nell’universo onirico che da sempre caratterizza la sua filmografia. Dopo aver esplorato la mente umana attraverso opere come Essere John Malkovich, Il ladro di orchidee e Sto pensando di finirla qui, il regista e sceneggiatore premio Oscar sembra intenzionato a spingere ancora più in là i confini tra sogno e realtà. Il film trae ispirazione dal racconto breve Debby’s Dream House di Iddo Gefen, autore ancora poco conosciuto nel panorama italiano ma già apprezzato per la sua capacità di mescolare il quotidiano con l’assurdo. La storia segue un uomo capace di creare sogni per i suoi clienti, un potere straordinario che però, a un certo punto, si trasforma in una maledizione quando inizia a generare incubi al posto di desideri onirici. Un tema che si inserisce perfettamente nella poetica kaufmaniana, sempre attenta a esplorare le fragilità umane, le illusioni e le paure più intime.
Il cast scelto per Later The War è senza dubbio uno dei punti di forza del progetto. Eddie Redmayne, già vincitore di un Oscar per La teoria del tutto e recentemente apprezzato nella serie The Day of the Jackal, si cala nei panni del protagonista con il suo stile recitativo preciso e sfumato, capace di restituire sia il fascino che la dannazione di un uomo in bilico tra il controllo assoluto e la perdita di sé. Al suo fianco troviamo Tessa Thompson, attrice dal carisma magnetico, reduce dal successo di Creed 3 e The Marvels, e Patsy Ferran, che dopo il plauso della critica per L’ora più buia e il suo lavoro teatrale a Broadway si cimenta in un ruolo che potrebbe rappresentare una svolta nella sua carriera cinematografica.
Dal punto di vista produttivo, Later The War vede il coinvolgimento di Waypoint Entertainment con Ken Kao e Josh Rosenbaum, mentre Sarah Green di Brace Cove Productions e Steven Demmler completano il team di produzione. Un progetto ambizioso, interamente finanziato da 131 Pictures, che lascia intendere una libertà creativa assoluta per Kaufman, il quale, come sempre, non si accontenta di percorrere strade convenzionali.
Il titolo stesso, Later The War, evoca un senso di attesa, di conflitto imminente o forse già avvenuto, in una dimensione in cui il tempo sembra perdere i suoi riferimenti. Questa scelta suggerisce che Kaufman voglia spingersi oltre il già complesso rapporto tra sogno e realtà per addentrarsi in territori più oscuri, forse politici, sicuramente psicologici. Non sarebbe la prima volta che il regista affronta tematiche legate alla condizione esistenziale dell’essere umano in relazione a un sistema più grande e opprimente, come aveva già fatto in Synecdoche, New York.
Se l’opera seguirà lo stile visivo e narrativo a cui Kaufman ci ha abituati, ci aspettiamo una regia capace di mescolare estetica surreale e un montaggio stratificato, in cui il confine tra sogno e veglia si assottiglia fino a diventare indistinguibile. L’uso della fotografia e della colonna sonora potrebbe giocare un ruolo cruciale nell’accentuare la tensione emotiva e il senso di straniamento che pervade la storia, proprio come in Sto pensando di finirla qui, dove ogni elemento visivo e sonoro contribuiva a creare un’atmosfera soffocante e incerta.
Sebbene la trama dettagliata del film non sia ancora stata rivelata, l’idea di un uomo capace di manipolare i sogni e trasformarli in incubi lascia spazio a molteplici interpretazioni. Sarà una metafora della nostra epoca, in cui le promesse del progresso si tramutano spesso in incubi distopici? Oppure un’indagine intima sulla paura del fallimento e del controllo? Conoscendo Kaufman, il film potrebbe muoversi su entrambi i piani, intrecciando il personale e il collettivo in un’esperienza visiva e narrativa unica.
In attesa di ulteriori dettagli sulla produzione e sull’uscita ufficiale, Later The War si configura già come uno dei titoli più attesi per gli amanti del cinema d’autore e della narrazione non convenzionale. Con un cast di alto livello, una storia dalle potenzialità straordinarie e la mente visionaria di Kaufman dietro la macchina da presa, il film potrebbe rivelarsi uno dei più affascinanti e inquietanti della prossima stagione cinematografica.
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