CorriereNerd.it

“La saga del Dominio” di Licia Troisi – una nuova trilogia fantasy italiana tra magia, ghiaccio e guerriere indomabili

Nel vasto firmamento del fantasy italiano, Licia Troisi continua a brillare come una stella che non conosce declino. Dopo aver conquistato il cuore di milioni di lettori con Le cronache del Mondo Emerso, la scrittrice romana — astrofisica e mamma, nerd dentro e penna acuminata fuori — ci ha regalato un’altra trilogia potente, ambiziosa e profondamente personale: La saga del Dominio. Pubblicata da Mondadori tra il 2016 e il 2018, questa trilogia si compone di Le lame di Myra, Il fuoco di Acrab e L’isola del Santuario, e rappresenta un’evoluzione matura e oscura della poetica torisiana. È una storia di ghiaccio, di schiavitù, di lotte interiori e rivoluzioni. Ma soprattutto, è una storia con al centro una ragazza che combatte, ama, si spezza, ma non si piega mai.

Un mondo in frantumi: il Dominio delle Lacrime

L’ambientazione non è una semplice cornice: il Dominio delle Lacrime è un personaggio vivo, martoriato, ma ancora pulsante sotto la crosta di gelo che lo ricopre. Una terra che ricorda una versione post-apocalittica del bacino mediterraneo, devastata da un cataclisma chiamato i Cento Giorni d’Ombra. Qui un tempo fioriva la magia dei Primi, un’antica civiltà ora perduta, sostituita da un mondo frammentato, freddo e sull’orlo della rovina morale oltre che ambientale.

Nel Dominio, gli Elementali, spiriti legati agli elementi, vengono catturati e schiavizzati dai Camminanti, maghi corrotti che sfruttano la magia come energia per alimentare il proprio potere. La civiltà, simile al Tardo Impero Romano in decadenza, è un mosaico di regni cadenti, deserti roventi e steppe gelide, abitato da popoli che vivono nella paura e nella miseria.

Myra: l’eroina che dà voce al dolore

Come sempre, Licia Troisi non ci dà un’eroina convenzionale. Myra è una guerriera Rewadir cresciuta nel caldo Biaswad, addestrata all’arte letale dei walud (spade a mezzaluna). Ha i capelli bianchi, gli occhi rossi, e una voce spezzata dal trauma: da bambina ha visto morire il padre adottivo per mano di mercenari, e da allora ha perso la voce — fino a quando un uomo, Acrab, gliela restituisce.

Ecco che emerge la figura di Acrab, condottiero visionario e ambiguo, a metà tra Giulio Cesare e un villain tragico. Ha un sogno: unire il Dominio e liberarlo dal giogo dei Camminanti. Ma il suo sogno è anche la sua rovina. Perché è pronto a sacrificare tutto per realizzarlo, anche le persone a lui più care. Myra, salvata da lui e cresciuta come una figlia, diventa la sua più letale arma. Ma quando scopre che Acrab è anche l’assassino di suo padre, la sua lealtà si trasforma in una sete di verità e giustizia che la condurrà ben oltre i confini del suo mondo interiore.

Un viaggio epico tra ghiaccio e fuoco

Nel primo volume, Le lame di Myra, la protagonista si muove come una cometa impazzita in un mondo che sembra aver dimenticato la luce. Combattente senza voce ma non senza scopo, Myra accompagna Acrab nella sua crociata contro i Camminanti. Ma ben presto, le sue battaglie esteriori iniziano a riflettere le fratture interiori. Accompagnata da Icenwarth, un drago di ghiaccio esiliato per aver stretto amicizia con gli umani (una delle trovate più affascinanti e malinconiche della trilogia), Myra si mette in cerca delle sue radici — e di un segreto che potrebbe cambiare le sorti del Dominio.

Nel secondo libro, Il fuoco di Acrab, la narrazione esplode. Myra scopre di essere la Liberatrice, un’eroina profetica destinata a spezzare le catene degli Elementali. Ma non è un destino che accetta a cuor leggero. Tradita da Acrab, dilaniata tra la rabbia e l’amore che ancora prova per lui, si unisce al mago Puro Kyllen e alla giovane schiava Marjane. Inizia così un viaggio attraverso un Dominio sempre più ostile, tra città corrotte, maghi deviati e mostri evocati dalla magia ancestrale. Il ritmo diventa frenetico, ma sempre sorretto da un’introspezione dolorosa e vera.

Infine, con L’isola del Santuario, Troisi chiude il cerchio con una maturità narrativa che emoziona. Myra è ora una donna, non più solo un’arma. Porta dentro di sé una nuova vita — letteralmente — e con essa, una nuova consapevolezza. Il conflitto con Acrab, nel frattempo divenuto quasi un dio oscuro con la sua fortezza volante e le sue macchine di distruzione, si fa personale, intimo, devastante. Il finale, ambientato nell’Isola di Kathernesos, è una catarsi tra luce e tenebra, tra amore e morte, tra perdono e sacrificio.

Il fantasy italiano ha una voce femminile

C’è qualcosa di profondamente potente nell’opera di Licia Troisi. Non è solo la capacità di world-building, non è solo il gusto per l’epico e il tragico. È il fatto che mette sempre al centro donne reali, ferite, complesse. Non principesse da salvare, ma eroine che combattono per salvare se stesse e il mondo. Myra è il simbolo di un nuovo fantasy italiano: adulto, malinconico, pieno di rabbia ma anche di speranza.

La saga del Dominio è il manifesto di questa nuova era. Una trilogia che ogni amante del fantasy made in Italy dovrebbe leggere. Perché tra ghiaccio, sangue e magia, la voce che finalmente si alza è quella di una ragazza. E nel mondo di Licia Troisi, quella voce può cambiare tutto.

Dai nostri utenti

Dai nostri utenti

Appassionati di cultura nerd, videoludica e cinematografica, i nostri utenti contribuiscono con articoli approfonditi e recensioni coinvolgenti. Spaziando tra narrativa, fumetti, musica e tecnologia, offrono analisi su temi che vanno dal cinema alla letteratura, passando per il mondo del cosplay e le innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale e della robotica.

Con competenza e curiosità, i loro articoli arricchiscono il panorama nerd e pop con uno stile appassionato e divulgativo, dando voce alle molte sfaccettature di queste passioni. Questi preziosi contributi, a volte, sono stati performati a livello testuali, in modalità "editor", da ChatGPT o Google Gemini.

Aggiungi commento

Iscriviti alla Newsletter Nerd