Diciamoci la verità: ci sono cancellazioni che ti aspetti, e poi ci sono quelle che ti colpiscono allo stomaco, che ti fanno quasi sobbalzare sulla sedia mentre scrolli distrattamente le news. La fine di The Wheel of Time su Prime Video è decisamente una di queste. Dopo una terza stagione intensa, emozionante e ricca di colpi di scena, Prime Video ha annunciato ufficialmente che La Ruota del Tempo non tornerà per una quarta stagione. E no, non ci siamo ancora ripresi.
È una notizia che arriva come un fulmine a ciel sereno, soprattutto considerando l’investimento che Prime Video ha fatto nel mondo del fantasy, da The Rings of Power in giù. Il fatto che una serie così amata, basata su una saga epica e monumentale come quella di Robert Jordan (poi completata da Brandon Sanderson), venga cancellata proprio ora, è difficile da digerire. Anche perché la terza stagione ci aveva dato l’illusione che fosse solo l’inizio di un viaggio ancora più vasto. Ma purtroppo, quella che abbiamo appena visto è anche l’ultima tappa di questa avventura televisiva.
E che tappa, ragazzi. La terza stagione di La Ruota del Tempo non solo ha saputo restituirci tutto il fascino e l’epicità dei romanzi, ma ha anche saputo parlare al presente, regalandoci un fantasy coraggioso, inclusivo e potente. La presenza di donne forti, trame queer raccontate con sensibilità e rispetto, personaggi sfaccettati e dilemmi morali profondi hanno reso ogni episodio un piccolo evento. E per chi, come me, si è letteralmente perso tra le sabbie della Triplice Terra o tra gli intrighi della Torre Bianca, questa cancellazione ha il sapore amaro di un destino interrotto.
La stagione si era ispirata in gran parte al quarto libro della saga, L’ascesa dell’ombra, una delle punte di diamante dell’intera epopea letteraria. Con l’introduzione degli Aiel, il popolo guerriero dai codici d’onore complessi e affascinanti, la serie aveva raggiunto vette narrative inaspettate. La trasposizione televisiva della cultura Aiel – con i suoi rituali, le sue leggi e le sue sorprese – è stata una delle sfide più riuscite della produzione, un vero e proprio omaggio alla profondità dell’opera di Jordan. E come dimenticare Rhuidean, la città perduta nel deserto, crocevia di rivelazioni e trasformazioni? Una delle puntate più visivamente suggestive e concettualmente potenti dell’intera serie.
Non solo paesaggi mozzafiato e battaglie epiche, però. La Ruota del Tempo ha saputo concentrarsi anche sull’intimità dei suoi personaggi. Il conflitto interiore di Rand al’Thor, il Drago Rinato, è diventato il cuore pulsante della stagione. Dilaniato tra il richiamo della Luce e la tentazione dell’Oscurità, Rand ha affrontato un viaggio tortuoso, costellato di scelte tragiche e rivelazioni dolorose. E intorno a lui, i rapporti si sono evoluti: l’alleanza tra Moiraine e Egwene, per esempio, ha segnato una delle evoluzioni più belle, con due donne diversissime per carattere e ideologia che si ritrovano unite contro un male più grande.
Il cast, poi, è stato semplicemente straordinario. Rosamund Pike ha brillato ancora una volta nel ruolo di Moiraine Damodred, portando una profondità emotiva rara nel panorama fantasy. Al suo fianco, Daniel Henney nei panni di Lan e Josha Stradowski in quelli di Rand hanno dato vita a performance toccanti e intense. Senza dimenticare Zoë Robins, Madeleine Madden e Natasha O’Keeffe, che hanno contribuito a rendere la storia corale e coinvolgente.
Ma tutto questo, ora, appartiene al passato. Prime Video ha deciso di non proseguire, e nonostante il sostegno di Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios alla campagna Emmy per questa terza stagione, l’amaro resta. È frustrante pensare che una serie così ben fatta, con ancora tanto da raccontare, venga messa da parte in un momento storico in cui le narrazioni queer, le eroine forti e la rappresentazione delle minoranze sono più cruciali che mai.
Eppure, non tutto è perduto. Tutte le stagioni di The Wheel of Time restano disponibili su Prime Video, pronte per essere riviste, amate e condivise. Possiamo ancora perderci nella magia delle Terre Occidentali, ascoltare le profezie del Drago Rinato, temere l’arrivo dell’Oscuro e sperare in un futuro in cui – magari, chissà – la Ruota girerà ancora, sotto una nuova luce.
Certo, oggi il sentimento è quello di lutto. Perché La Ruota del Tempo non era solo una serie: era una promessa di avventura, un abbraccio epico e umano, una parentesi fantasy in un mondo che ha sempre bisogno di sogni.
E voi, amici nerd, cosa ne pensate di questa cancellazione? Qual è stato il vostro momento preferito della serie? Credete che un giorno potremo vedere la storia completata, magari su un’altra piattaforma o in un nuovo formato? Raccontatemi tutto nei commenti e, se come me sentite il bisogno di esorcizzare questo addio, condividete questo articolo sui vostri social: facciamo girare ancora un po’ la Ruota, insieme.
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