In un’epoca in cui la creatività abbraccia confini sempre più fluidi tra media, arti e tecnologie, Kepler Interactive – casa videoludica con sede a Londra e spirito da studio creativo – alza il sipario su un progetto che promette di diventare una pietra miliare per chi ama scoprire cosa si cela dietro le quinte della creazione artistica. Nasce così la Creator Series, una nuova serie semi-regolare pubblicata su YouTube che vuole raccontare non solo come si crea, ma soprattutto perché. La Creator Series non è l’ennesimo diario di sviluppo o un semplice dietro le quinte: è un vero e proprio viaggio intimo dentro l’anima dei creatori, una finestra spalancata sulle passioni, le sfide, le ispirazioni che plasmano l’arte nei videogiochi e oltre. L’ambizione è chiara: mostrare il lato umano della creatività, quell’intreccio profondo di esperienze personali, cultura e intuizione che dà forma a mondi immaginari, personaggi iconici e visioni artistiche audaci.
Il primo episodio della serie è già disponibile e si apre con un incontro che fa scintille: Shuhei Yoshida, veterano dell’industria videoludica e figura storica di PlayStation, dialoga con Juhana Myllys, artista e game designer finlandese, mente creativa dietro Bionic Bay, un nuovo platformer in pixel art che unisce l’anima retro dei classici a un’estetica moderna e visionaria. Bionic Bay è un atto d’amore verso le glorie del passato: da Super Mario Bros. a Mega Man, passando per Teenage Mutant Ninja Turtles, fino a capolavori più introspettivi e cinematografici come Another World, Oddworld e Tomb Raider. Ma Myllys non si ferma alla nostalgia: reinterpreta questi riferimenti con uno stile personale, creando un gioco che vuole sorprendere sia per il gameplay sia per l’identità visiva.E mentre Yoshida, da sempre sostenitore della scena indie, riflette sull’evoluzione del medium, il dialogo tra i due si trasforma in una riflessione più ampia sul ruolo dell’autenticità nell’arte digitale.
Oltre il gioco: un universo di creatività condivisa
Quello che rende la Creator Series davvero unica è la sua apertura verso tutto il panorama culturale. Nei prossimi episodi, non troveremo solo sviluppatori di giochi, ma anche fotografi, designer di moda, documentaristi, registi e altri creativi provenienti dai mondi più disparati. L’obiettivo è chiaro: esplorare le connessioni invisibili tra i diversi linguaggi artistici, mostrando come l’ispirazione possa nascere ovunque. Tra gli ospiti già annunciati troviamo Gregorios Kythreotis, direttore creativo del poetico Sable e co-fondatore di Shedworks, e René Habermann, anima di Bippinbits, noto per titoli come Dome Keeper e PVKK. Ogni episodio sarà un tuffo nella mente di un artista diverso, raccontato con uno sguardo autentico e profondo, libero dai vincoli della promozione commerciale.
La Creator Series si inserisce in una visione più ampia che Kepler Interactive sta costruendo da tempo. Con giochi come Pacific Drive, Sifu e il prossimo Clair Obscur: Expedition 33, Kepler dimostra una costante ricerca di progetti che uniscano design sperimentale e direzione artistica distintiva. Ma il vero salto di qualità è nella missione del suo studio creativo: non limitarsi a pubblicare giochi, ma portare la cultura videoludica a dialogare con arte, moda, musica, architettura e design. Collaborazioni con artisti e designer – come quella con la stilista Robyn Lynch – testimoniano questa volontà di oltrepassare i confini del settore per esplorare il potenziale del videogioco come espressione culturale e stilistica a tutto tondo.
Senza scadenze fisse ma con appuntamenti regolari, la Creator Series si propone come una bussola per chi vuole orientarsi nel complesso universo della creazione contemporanea. Non importa se sei un aspirante game designer, un artista visivo, uno storyteller o semplicemente un appassionato: ogni episodio sarà un invito a guardare oltre lo schermo, a cercare il cuore pulsante delle idee, a riscoprire l’arte di immaginare. Kepler ci invita a sedere accanto ai suoi ospiti, ad ascoltare storie vere, a lasciarci ispirare. Perché in fondo, la creatività non è altro che questo: un atto di condivisione, di curiosità e di meraviglia.
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