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Addio a Juri Leo, il Sensei del Salento: il custode dei sogni nerd che ha fatto innamorare una generazione

Nel mondo nerd, fatto di storie fantastiche, eroi improbabili e battaglie epiche, ci sono figure che, pur non essendo disegnate su carta o animate su uno schermo, diventano veri e propri personaggi leggendari. Juri Leo era uno di questi. E oggi, che la notizia della sua scomparsa ha attraversato il Salento come un’onda di dolore, il cuore della comunità nerd trema come se avesse perso il proprio sensei. A soli 52 anni, se n’è andato uno degli ultimi grandi custodi della fantasia, colui che ha trasformato un angolo di Lecce in un universo parallelo dove ogni otaku, gamer, collezionista o semplice sognatore poteva sentirsi finalmente a casa.

Correva l’anno 1999 quando a Lecce apriva per la prima volta L’Angolo del Fumetto. In un’epoca in cui essere nerd nel Sud Italia significava spesso vivere una passione in solitudine, nascosta dietro copertine plastificate e connessioni a 56k, quel negozio divenne rapidamente un faro. Un avamposto di resistenza e di magia, nel quale le carte da gioco odoravano di avventure, e le scaffalature traboccanti di manga raccontavano storie di altri mondi, ma anche un po’ della nostra adolescenza. Juri non era un semplice commerciante. Era un visionario. Un mediatore culturale ante litteram. Un sacerdote laico della cultura pop che, con dedizione e calore, ha creato dal nulla una comunità. Il suo negozio non era un punto vendita, era un santuario. Una tana per outsider, dove potevi parlare di Goku come fosse tuo cugino o chiedere consigli su quale serie iniziare tra One Piece e Berserk, ricevendo in cambio un sorriso complice e un aneddoto personale.

Nelle città del Sud — lontane dai grandi eventi fieristici di Roma, Milano o Lucca — non era scontato trovare un luogo dove le passioni nerd non fossero motivo di derisione. Anzi, spesso erano vissute come qualcosa da tenere nascosto. Ma a L’Angolo del Fumetto, tutto cambiava. La vergogna lasciava il posto all’orgoglio, la solitudine alla condivisione. E dietro il bancone c’era sempre lui, Juri, con il suo modo gentile e diretto, capace di accoglierti come se ti stesse aspettando da sempre.

Per oltre vent’anni ha organizzato tornei di Yu-Gi-Oh! e Magic: The Gathering, ha promosso incontri, ha partecipato alle fiere con la passione di chi non si è mai arreso al cinismo. Ogni evento che metteva in piedi aveva il sapore di qualcosa di unico, di irripetibile. Ogni parola detta tra gli scaffali del suo negozio era un mattone nella costruzione di un piccolo ma potentissimo universo condiviso. Poi, il colpo improvviso. Solo un mese fa era arrivata la diagnosi che avrebbe ribaltato ogni cosa. In pochissimo tempo, Juri ci ha lasciati. Lecce ha perso non solo un imprenditore, ma un vero e proprio custode di sogni. E noi tutti, che in quel negozio abbiamo trascorso pomeriggi interi a scegliere il prossimo volume di Death Note o a discutere sulla superiorità di Totoro su qualsiasi altro spirito guida, oggi piangiamo. Juri lascia una moglie, due figli, e un’eredità culturale e affettiva che difficilmente potrà essere misurata. Ma chiunque abbia messo piede almeno una volta all’Angolo del Fumetto, sa che ha ricevuto in dono qualcosa di raro: la sensazione di appartenere. Di essere parte di qualcosa di più grande, di una tribù variegata e appassionata che oggi si stringe nel ricordo.

Chi scrive queste righe, lo ammette con emozione: è anche grazie a personaggi visionari come Juri se ha trovato il coraggio di essere se stessa: che essere nerd non era un’etichetta, ma una medaglia da portare con orgoglio. Ed è proprio per questo che oggi, il desiderio più grande è che L’Angolo del Fumetto non chiuda le sue porte. Che possa continuare a essere quel rifugio accogliente per le nuove generazioni di appassionati. Perché Juri ha lasciato un’eredità concreta, fatta di rapporti, di storie, di passaggi di testimone tra chi ha vissuto quegli anni pionieristici e chi ha appena iniziato il proprio viaggio tra shōnen e deck da torneo. Sì, Juri era un custode. Uno di quelli silenziosi ma determinati, che sapevano indicarti la via senza mai mettersi davanti. Uno che, con discrezione, ti accompagnava nel tuo percorso nerd personale, pronto a festeggiare le tue scoperte come se fossero sue.

Oggi, mentre il Salento intero saluta questo gigante gentile, c’è una promessa che possiamo fare: quella di non lasciar morire ciò che ha costruito. Di continuare a sfogliare i manga, a scambiare carte, a parlare di anime e videogiochi con la stessa passione contagiosa che lui ci ha insegnato. Grazie, Juri. Per ogni consiglio sussurrato, per ogni risata condivisa, per ogni duello lanciato sotto i neon del tuo negozio. Per aver dimostrato che anche in una città come Lecce si può sognare in grande, con un volume di Dragon Ball tra le mani e l’anima affamata di futuro.

Addio, maestro. Che la Forza sia sempre con te.

Redazione

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