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Addio a Julian McMahon, da Cole di Streghe al Dottor Destino: una leggenda della TV e del cinema nerd

Il 2 luglio 2025 è una data che noi del mondo nerd e geek ricorderemo con profonda tristezza: ci ha lasciati Julian McMahon, l’attore australiano dal carisma magnetico che ha attraversato le epoche televisive e cinematografiche portando con sé un fascino misterioso, ruoli iconici e una carriera fatta di successi, rischi e trasformazioni. Aveva solo 56 anni e da tempo lottava contro un cancro che, alla fine, ha avuto la meglio su di lui. Ma il suo nome – e soprattutto i suoi personaggi – resteranno impressi nella memoria di tutti gli appassionati di serie TV, cinecomic, action thriller e fantasy.

Julian Dana William McMahon nasce a Sydney, in Australia, il 27 luglio del 1968. Figlio di William McMahon, ex primo ministro australiano, Julian sembrava destinato a tutt’altro percorso rispetto a quello artistico. Studia Legge all’Università di Sydney e poi Economia alla University of Wollongong, ma ben presto abbandona le aule universitarie per buttarsi nel mondo della moda. Ed è proprio in passerella, tra scatti fotografici e copertine patinate, che Julian inizia a costruire la sua immagine di sex symbol tormentato.

Il salto alla recitazione arriva presto, con il debutto nella soap australiana “Home and Away”, seguita da un’esperienza nei video musicali della cantante Dannii Minogue – che, tra l’altro, diventerà sua moglie (anche se per poco). Ma è negli Stati Uniti che la sua carriera inizia a prendere davvero forma: tra il 1993 e il 1995 interpreta Ian Rain nella soap “Destini (Another World)” e subito dopo diventa uno dei protagonisti della serie thriller “Profiler – Intuizioni Mortali”, dove resta fino al 2000 nei panni dell’agente John Grant.

Per chi, come me, è cresciuto tra streghe, demoni, amori impossibili e incantesimi, Julian resterà per sempre Cole Turner, il demone Belthazor della serie “Charmed – Streghe”. Un ruolo che ha definito una generazione di spettatori, grazie alla sua interpretazione complessa, ambigua e struggente. Il suo Cole era un villain innamorato, una figura tragica intrappolata tra il bene e il male, tra l’amore per Phoebe Halliwell e la sua natura demoniaca. E diciamolo: ha messo in discussione per molti di noi cosa significhi davvero essere un “cattivo”. Apparso per la prima volta nella terza stagione, è stato un personaggio talmente amato da restare centrale per oltre 40 episodi, fino alla quinta stagione, uscendo di scena in uno degli episodi più emozionanti di tutta la serie.

Nel 2003 arriva la consacrazione definitiva con Christian Troy, il chirurgo plastico spietato, arrogante e irresistibile di “Nip/Tuck”. La serie creata da Ryan Murphy – ben prima del fenomeno “American Horror Story” – è una delle più provocatorie degli anni 2000, e Julian vi si cala con maestria, incarnando alla perfezione l’ambiguità morale di un uomo brillante ma tormentato. Per quel ruolo riceve anche una nomination ai Golden Globe come miglior attore protagonista in una serie drammatica, e lo show si conclude nel 2010 con il suo centesimo episodio, suggellando un’epoca della televisione americana.

Ma McMahon ha lasciato il segno anche al cinema, soprattutto per noi amanti della Marvel: è Victor Von Doom, alias Doctor Doom, nei due film “Fantastic Four” del 2005 e del 2007, entrambi diretti da Tim Story. Con il suo sguardo tagliente, la voce profonda e quell’aura glaciale da cattivo d’altri tempi, Julian ha saputo dare al personaggio una tridimensionalità rara per l’epoca pre-MCU. Non era solo un supervillain, ma un uomo ambizioso e corrotto dal potere, un alter ego oscuro del leader dei Fantastici 4, Reed Richards. Sebbene i film siano stati accolti con opinioni contrastanti dalla critica, ancora oggi il suo Doctor Doom resta tra i più riconoscibili nella storia dei cinecomic. E sì, in molti – me compresa – continuano a pensare che avrebbe potuto essere un 007 perfetto, tanto che il suo nome circolava davvero per sostituire Pierce Brosnan, prima che il ruolo andasse a Daniel Craig.

Negli anni ha continuato a reinventarsi, recitando in pellicole come “Premonition” al fianco di Sandra Bullock, nel film action “Red” con Bruce Willis e Morgan Freeman (tratto anch’esso da un fumetto), e persino in produzioni horror e thriller psicologici come “Faces in the Crowd” e “Shark 3D”. Un attore versatile, che ha saputo destreggiarsi tra generi e formati, portando sempre con sé quell’eleganza da dandy decadente e quel tocco dark che lo ha reso unico.

Negli ultimi anni aveva conquistato una nuova fetta di pubblico con il ruolo di Jess LaCroix nella serie FBI: Most Wanted, spin-off del franchise creato da Dick Wolf. Un agente speciale, serio e risoluto, alla guida di una task force per la cattura dei fuggitivi più pericolosi d’America. La serie è andata in onda dal 2020 al 2023, e anche qui Julian ha dimostrato di essere un interprete solido, capace di emozionare senza eccessi, con una recitazione misurata ma intensa.

La notizia della sua scomparsa è stata confermata dalla pagina ufficiale di “Nip/Tuck” e dalle parole toccanti di Dick Wolf, che ha parlato di una “perdita scioccante”. Warner Bros Television ha espresso il proprio cordoglio con un post dedicato, rivolgendosi con affetto alla sua famiglia, agli amici, ai colleghi e – soprattutto – ai fan che lo hanno amato in tutto il mondo.

Julian McMahon lascia una moglie, l’attrice Kelly Paniagua, con cui si era sposato nel 2014 dopo un lungo fidanzamento, e una figlia, Madison, nata dal suo secondo matrimonio con Brooke Burns, volto noto di “Baywatch”. In passato aveva avuto relazioni anche con Shannen Doherty e Noa Tishby, sempre all’interno di quel mondo glamour e instabile che è Hollywood.

Con la sua morte si chiude un capitolo importante della cultura pop dei primi anni 2000. Se sei cresciuto guardando “Streghe” su Italia 1, se hai divorato le stagioni di “Nip/Tuck” su FX o se hai seguito le gesta dei Fantastici 4 al cinema, allora sai che Julian McMahon è stato parte integrante della tua adolescenza, dei tuoi sabati pomeriggio, delle tue prime cotte nerd. La sua capacità di rendere affascinante anche il più ambiguo dei personaggi lo ha reso un’icona silenziosa, lontano dai riflettori ma sempre presente nei nostri cuori da spettatori.

Ciao Julian, grazie per averci fatto sognare, riflettere, arrabbiare, amare. Ti ricorderemo ogni volta che rivedremo Cole lottare contro la sua oscurità, ogni volta che un paziente entrerà nello studio di Christian Troy, ogni volta che un villain Marvel pronuncerà parole piene di rabbia e ambizione.

E ora tocca a voi: avete un ricordo speciale di Julian McMahon? Un episodio di “Streghe” che vi ha spezzato il cuore, una scena di “Nip/Tuck” che vi ha fatto riflettere, o semplicemente un momento in cui il suo sguardo ha fatto breccia nella vostra anima nerd? Scrivetelo nei commenti qui sotto o condividete questo articolo sui vostri social. Perché Julian merita di essere ricordato da tutti noi, ancora e ancora.

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