Nel panorama sempre più stratificato e audace del cinema hollywoodiano, ci sono collaborazioni che fanno drizzare le orecchie a ogni appassionato di settima arte. Una di queste è senz’altro quella tra Tom Cruise, eterno highlander dell’action e del blockbuster adrenalinico, e Alejandro González Iñárritu, il visionario regista messicano due volte Premio Oscar per capolavori come Birdman e Revenant – Redivivo. I due si sono uniti in un progetto tanto enigmatico quanto affascinante, al momento conosciuto con il titolo provvisorio Judy. Un nome che nasconde molto più di quanto lasci intendere.
Un titolo misterioso per una “commedia epica di proporzioni catastrofiche”
Dimenticate il Tom Cruise che salta da un grattacielo all’altro o che pilota jet a velocità mach: qui l’attore si mette al servizio di una visione autoriale intensa e surreale, in un film che promette di essere tutto tranne che convenzionale. Secondo le parole dello stesso Iñárritu, Judy è “una commedia selvaggia di proporzioni catastrofiche”. Una definizione che suona come un ossimoro affascinante, quasi un richiamo agli eccessi tragicomici della natura umana, messi in scena con la giusta dose di ironia, assurdità e – perché no – un pizzico di terrore esistenziale.
Durante il Festival di Cannes, dove ha presenziato per celebrare il venticinquesimo anniversario del suo cult Amores Perros, Iñárritu ha parlato con entusiasmo di questo nuovo progetto. Ha raccontato di ridere ogni giorno sul set, travolto dalla follia del film e dalla versatilità sorprendente di Tom Cruise. “È una commedia brutale. Una commedia selvaggia sulla natura umana. Fa paura e fa ridere. È bellissima”, ha dichiarato, confermando che il montaggio è ormai alle porte e che le riprese si sono concluse a fine aprile 2025 nel Regno Unito.
Tom Cruise, l’uomo più potente del mondo… e il responsabile della fine?
Anche se i dettagli sulla trama sono ancora avvolti nel mistero (e lo saranno probabilmente ancora per un po’), alcune indiscrezioni sono riuscite a trapelare. Pare che Cruise interpreti “l’uomo più potente del mondo”, una figura carismatica e dominante che, tuttavia, innesca inavvertitamente una catastrofe su scala globale. Da qui parte la sua missione: dimostrare di poter essere il salvatore dell’umanità, forse per espiare le sue colpe, forse per ego smisurato, forse per una crisi d’identità colossale. La vera natura del suo “potere” resta sfumata: è un magnate economico? Un leader politico? Un individuo dotato di poteri sovrumani? Iñárritu ci lascia indizi, ma nulla di definitivo, alimentando ulteriormente l’hype.
Un cast da sogno per un film fuori dagli schemi
Accanto a Cruise, troviamo un ensemble di talento davvero notevole. C’è Jesse Plemons, volto sempre più ricorrente nel cinema indie e d’autore, Sandra Hüller, applaudita per Anatomia di una caduta, Riz Ahmed, Oscar come miglior cortometraggio per The Long Goodbye e candidato per Sound of Metal, e poi ancora Michael Stuhlbarg, John Goodman, Sophie Wilde e Emma D’Arcy. Un cast che fa pensare a un’opera corale, stratificata, dove i personaggi avranno tutti un peso specifico nella narrazione, contribuendo a dare forma a questa satira grottesca sulla condizione umana.
Una produzione titanica firmata Warner Bros. e Legendary Pictures
Il film, che arriverà nei cinema il 2 ottobre 2026, prende il posto lasciato libero da The Batman 2, slittato di un anno. Un’occasione d’oro per Warner Bros. Discovery, che ha appena siglato con Cruise un accordo strategico per la produzione di nuovi film. Judy è dunque anche il primo frutto di questa collaborazione, un segnale forte e chiaro che il sodalizio punta su titoli audaci, sorprendenti, lontani dalla zona di comfort del tipico blockbuster.
Alle redini della fotografia troviamo un altro nome leggendario: Emmanuel Lubezki, detto “Chivo”, che torna a lavorare con Iñárritu dopo Revenant. Una garanzia visiva che ci fa già pregustare sequenze esteticamente ipnotiche, ricche di profondità e dinamismo.
Iñárritu riscrive le regole della commedia hollywoodiana?
È piuttosto raro vedere un regista come Iñárritu cimentarsi con la commedia. Eppure, il suo modo di descriverla – come “epica”, “brutale”, “catastrofica” – fa pensare a qualcosa di più profondo. Non una semplice farsa, ma una riflessione esistenziale travestita da parodia. In fondo, anche Birdman era una commedia, ma con una vena tragica che metteva a nudo il lato oscuro della celebrità, dell’arte e dell’identità personale.
Ora, con Judy, il regista sembra voler esplorare un altro lato della follia umana, quello legato al potere, alla colpa e alla redenzione. E lo fa mettendo al centro uno degli attori più iconici e instancabili della sua generazione, capace di reinventarsi continuamente senza mai perdere smalto.
Il countdown verso il 2026 è già iniziato
Con le riprese appena concluse e il montaggio ormai prossimo, Judy inizia a prendere forma anche nell’immaginario dei fan. È uno di quei progetti che incuriosiscono, stuzzicano, dividono. Un film che potrebbe cambiare le carte in tavola, dimostrando che si può essere spettacolari anche senza esplosioni e corse contro il tempo, ma giocando tutto su sceneggiatura, regia e interpretazioni.
Insomma, Judy potrebbe diventare uno di quei film che segnano un’epoca. Ma per scoprirlo, dovremo aspettare ancora un po’.
E tu cosa ne pensi di questa inedita coppia formata da Tom Cruise e Alejandro G. Iñárritu? Sei curioso di scoprire cosa si cela dietro questo misterioso progetto? Ti affascina l’idea di una commedia catastrofica guidata da un Cruise in versione completamente nuova? Parliamone nei commenti e condividi l’articolo sui tuoi social: il confronto tra nerd è sempre l’inizio di una nuova avventura!
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