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In the mood for love di Wong Kar Wai in 4K per il 25° anniversario

Lucky Red, in collaborazione con Tucker Film, è lieta di comunicare il ritorno in sala del capolavoro di Wong Kar Wai: a 25 anni dalla prima uscita torna sul grande schermo In The Mood For Love nella versione in 4K del 2021, restaurata dall’Immagine Ritrovata di Bologna e dalla Criterion sotto lo sguardo attento del regista. Per il 25° anniversario sarà disponibile nei cinema sia in versione originale con i sottotitoli che nella versione doppiata, un evento speciale solo il 17, 18 e 19 febbraio.

In the Mood for Love (花樣年華, Huāyàng niánhuá), titolo che si traduce come “L’età della fioritura”, è un film che incarna l’essenza di Wong Kar-wai: un’opera che non si limita a raccontare una storia d’amore, ma esplora in modo viscerale e delicato le pieghe più intime della solitudine e della rinuncia. Uscito nel 2000, il film si è subito impresso nella memoria di chiunque abbia avuto la fortuna di vederlo, tanto per la sua estetica impeccabile quanto per la profondità del suo tema centrale: l’amore non vissuto.

La genesi di questo film è tanto affascinante quanto il suo sviluppo narrativo. Nato come parte di un progetto a episodi dedicato al cibo, In the Mood for Love è evoluto nel tempo, prendendo la forma di un lungometraggio autonomo. Sebbene inizialmente legato all’idea di un’ambientazione sociale più ampia, il film si concentra con precisione chirurgica su un tema universale e universale: la mancata realizzazione di un amore. I protagonisti, Chow (interpretato da Tony Leung) e Su (Maggie Cheung), sono due individui che si trovano a vivere una simile sofferenza emotiva: entrambi sospettano che i loro coniugi abbiano una relazione segreta e, mentre indagano sul tradimento altrui, si ritrovano ad esplorare un legame platonico che si fa sempre più profondo, eppure irrealizzabile.

L’ambientazione negli anni ’60, durante un periodo di cambiamento politico e sociale a Hong Kong, è una cornice che non solo arricchisce la narrazione, ma diventa una metafora della condizione dei protagonisti. La città, all’epoca al centro di una progressiva occidentalizzazione, è il riflesso perfetto della loro interiorità: un luogo sospeso tra tradizione e modernità, tra desiderio e frustrazione. Ogni angolo di Hong Kong sembra chiuso, claustrofobico, con spazi angusti che rispecchiano la limitatezza dei loro sentimenti. Il film, infatti, è pervaso da un senso di isolamento, con i protagonisti che si muovono all’interno di stanze e corridoi stretti, con la macchina da presa che indugia sulle loro espressioni, sui dettagli che passano inosservati agli altri ma che raccontano il loro dolore interiore. La città diventa la protagonista silenziosa, in grado di far emergere l’angoscia e il desiderio di due persone che, pur avendo l’opportunità di amarsi, si negano quella felicità.

La regia di Wong Kar-wai è di una raffinatezza sorprendente. Ogni fotogramma è curato nei minimi dettagli, una vera e propria pittura in movimento. La fotografia di Christopher Doyle, con la sua ricerca costante di inquadrature morbide e suggestive, si inserisce in questo contesto, creando un’atmosfera che sembra sospesa fuori dal tempo. La scenografia, con le sue tonalità calde e sofisticate, si fonde perfettamente con i costumi (in particolare, i cheongsam di Maggie Cheung), che enfatizzano la sensualità trattenuta dei personaggi. Ma la vera magia di In the Mood for Love è il silenzio che permea ogni scena. I dialoghi sono scarsi, ma ogni parola pesa come un macigno, ogni gesto è misurato e preciso. L’assenza di rumori di fondo accentua la solitudine interiore dei protagonisti, rendendo il film quasi un’ode al non detto.

La musica, che inonda il film con il suo sottofondo malinconico, è altrettanto fondamentale per la sua atmosfera. Il tema di Yumeji di Shigeru Umebayashi, che riecheggia nel cuore di ogni scena, è la colonna sonora di un amore mai consumato, di una passione che rimarrà sempre un sogno. Le melodie di Nat King Cole e le composizioni di Michael Galasso intrecciano l’inquietudine e la dolcezza, creando un contrasto perfetto con le immagini di un amore sospeso.

L’alchimia tra Tony Leung e Maggie Cheung è incredibile. La loro recitazione è un balletto delicato, fatta di sguardi, gesti e pause. Le loro performance sono essenziali e mai sovraccariche, ma in esse si percepisce tutto il peso della loro solitudine, la tensione mai risolta tra loro. La bellezza del film sta proprio in questo: nella sottrazione, nella misura, nel non voler mai oltrepassare un confine che, una volta infranto, avrebbe forse reso tutto troppo volgare. I due protagonisti, consci della condizione di impossibilità del loro amore, scelgono di non cedere mai, di mantenere una distanza che li rende quasi sacri, ma che al tempo stesso li condanna a una vita di rimpianto.

La conclusione del film, che si svolge tra le rovine dei templi di Angkor Wat in Cambogia, è la chiusura perfetta per un’opera che celebra l’amore come una ferita eterna, mai rimarginata. Chow, ormai distante nel tempo e nello spazio, sussurra il suo segreto a una cavità in un muro, un gesto simbolico che chiude il cerchio di un amore che non è mai stato vissuto, ma che è destinato a vivere nei ricordi. In the Mood for Love non è solo un film, è una riflessione sull’amore stesso, sulle sue incertezze, sulle sue rinunce, sull’impossibilità di essere felici a causa di un contesto che limita e condiziona i desideri. Un’opera che resta nel cuore, dove il silenzio è l’unica risposta al rumore del mondo.

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta, creatore di Satyrnet.it, finalista nel 2019 di Italia's Got Talent, è considerato "il papà del Cosplay Italiano". Come uno dei primi sostenitori e promotori del fenomeno made in Japan in Italia, Gianluca, in 25 anni di attività ha creato, realizzato e prodotto alcune delle più importanti manifestazioni di  settore Nerd e Pop, facendo diventare Satyrnet.it un punto di riferimento per gli appassionati. Dopo "l'apprendistato" presso Filmmaster Events e la Direzione Creativa di Next Group, due delle più importanti agenzie di eventi in Europa, Gianluca si occupa di creare experience e parchi a tema a livello internazionale e ha partecipato allo start-up dei nuovissimi parchi italiani Cinecittà World, Luneur Park e LunaFarm cercando di unire i concetti di narrazione, creatività con l'esigenza di offrire entertainment per il pubblico. Per info e contatti gianlucafalletta.com

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