C’è una data che, per chi vive immerso nella cultura nerd, non è mai un giorno come gli altri: il 21 ottobre. Per il resto del mondo è una pagina qualsiasi del calendario, ma per chi conosce il rombo della DeLorean, il sorriso sfrontato di Marty McFly e l’urlo iconico di Doc Brown, è un appuntamento inciso nella pietra della cultura pop. È il Back to the Future Day, una ricorrenza che ha trasformato un semplice film in un rito collettivo, un carnevale geek capace di piegare il tempo alla passione. Tutto nasce da quel 21 ottobre 2015, data in cui Marty e Doc approdano nel “futuro” del secondo capitolo della saga. Hoverboard fluttuanti, scarpe autoallaccianti, giornali digitali: sogni che allora erano fantascienza e che, in parte, sono diventati realtà. Quando la vita reale ha raggiunto quel giorno, il mondo si è fermato per celebrare. Da allora, il 21 ottobre è entrato di diritto nella mappa delle festività nerd, accanto al May the Fourth per Star Wars.

Un viaggio iniziato nel 1985
Tutto parte dal 1985, quando Robert Zemeckis, Steven Spielberg e Bob Gale intrecciano fantascienza, ironia e cuore in un film destinato a durare per sempre. “Ritorno al Futuro” incassa quasi 400 milioni di dollari e conquista un posto nella storia del cinema. Da quel momento, il tempo non è più soltanto una linea retta: diventa un campo da gioco narrativo.
Dal 1955 in cui Marty deve assicurarsi che i suoi genitori si innamorino, passando per il 2015 delle auto volanti fino al 1885 dei duelli western, ogni epoca diventa uno specchio dei nostri desideri e delle nostre paure. È una trilogia che ci parla dei rimpianti che vorremmo correggere, delle occasioni che non vogliamo perdere e della curiosità eterna di sbirciare il futuro.
Marty, Doc e la macchina che divenne mito
Michael J. Fox e Christopher Lloyd sono il cuore pulsante della saga. Marty è l’adolescente che sogna di diventare musicista ma finisce a salvare la propria esistenza; Doc è lo scienziato folle e visionario che incarna il coraggio di chi crede nei propri esperimenti contro ogni logica.
E poi c’è lei, la vera star: la DeLorean DMC-12. Una macchina sportiva che, grazie a un flusso canalizzatore e alle portiere ad ali di gabbiano, diventa icona assoluta. Ancora oggi, se dici “viaggio nel tempo”, l’immagine che affiora non è una teoria della NASA, ma il bagliore blu della DeLorean che sfreccia nella notte.
Filosofia in salsa pop
Il titolo stesso, “Ritorno al Futuro”, è una piccola lezione di filosofia pop. Due concetti opposti che, accostati, raccontano il paradosso della nostra esistenza: guardiamo indietro con nostalgia, ma tendiamo sempre lo sguardo avanti. È un dualismo che riguarda tutti, non solo Marty e Doc. La saga ci ricorda che ogni scelta, anche la più piccola, può cambiare tutto.
Non è solo commedia sci-fi: è un racconto sull’identità, sulla possibilità di riscrivere il destino e sulla responsabilità delle decisioni che prendiamo. Un messaggio che continua a parlare a nuove generazioni di spettatori.
Una festa senza tempo: il 40° anniversario
Il 21 ottobre 2025 il Ritorno al Futuro Day si prepara a essere più epico che mai. In occasione del 40° anniversario, il primo capitolo tornerà al cinema in versione restaurata in 4K, distribuito da Nexo Studios. Sarà l’occasione perfetta per rivedere sul grande schermo il film che ha cambiato la storia, o per scoprirlo per la prima volta in sala.
Non sarà una semplice proiezione, ma un evento partecipativo. Nexo invita i fan a presentarsi in cosplay: dal gilet rosso di Marty al camice bianco di Doc, passando per le leggendarie Nike Mag. L’obiettivo è radunare il più grande gruppo di appassionati davanti agli schermi italiani e immortalarlo con l’hashtag #RitornoAlFuturoDay40. I cosplay più riusciti saranno condivisi sui canali ufficiali, trasformando la sala in una Hill Valley collettiva.
Back in Time – The Exhibition
La celebrazione non si ferma al cinema. Fino al 27 ottobre 2025, a Villa Beretta Magnaghi di Marcallo con Casone (MI), sarà visitabile la mostra-evento “Back in Time – The Exhibition”, organizzata da Infinity Events con Ritorno al Futuro Italia APS.Si tratta di un percorso immersivo di oltre 2.000 mq, con più di 100 memorabilia originali: oggetti di scena, costumi, storyboard inediti e veicoli iconici. Non mancano la DeLorean DMC-12, la Ford di Biff, il furgone dei terroristi libici e la Toyota Hilux di Marty. Saranno ricostruiti set leggendari come la Torre dell’Orologio, il Lou’s Cafe e la palestra dove si svolse il ballo “Incanto sotto il Mare”. E non è tutto: cinema e mostra si sostengono a vicenda. Chi presenterà al botteghino il biglietto della mostra avrà diritto a uno sconto sul film, e viceversa. Una sinergia pensata non solo per i fan, ma anche per una causa nobile: parte del ricavato sarà devoluto a Team Fox, l’associazione fondata da Michael J. Fox per la ricerca sul Parkinson.
Un futuro che non invecchia mai
Alla fine, il paradosso è questo: “Ritorno al Futuro” parla del tempo, ma resta senza tempo. Non importa quante generazioni lo abbiano già amato: la sua forza narrativa rimane intatta.
Forse perché tutti noi, in fondo, sogniamo di avere una DeLorean in garage. Non per fuggire dai problemi, ma per rivivere i nostri momenti più belli e intravedere cosa ci attende dietro la prossima curva.
Come direbbe Doc Brown: “Il futuro non è scritto.” Sta a noi accendere il flusso canalizzatore e scoprire dove ci porterà.











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