Nello scorso articolo accennavo alla grande influenza della saga di Civilization sull’industria dei videogiochi e sul genere strategico. In trenta e più anni di attività, Civilization e i suoi seguiti hanno divertito molti giocatori, hanno lasciato tanti bei ricordi, e una grande impronta sul mercato.
Il capostipite uscì nel 1991. Un decennio, gli anni ’90, che mi piace ricordare come un’epoca eroica del videogioco. È stato un periodo di grande espansione e inventiva, in cui gli sviluppatori seguivano l’onda dei rapidi progressi in potenza di calcolo e grafica dei computer, e mostravano a se stessi e al loro pubblico cosa si potesse fare nel campo di quest’arte nascente.
Gli strategici per computer sono figli dei giochi da tavolo degli anni ’70 e ’80. Professionisti che avevano lavorato per le maggiori aziende produttrici americane, come Avalon Hill, parteciparono allo sviluppo di Civilization. Il legame è abbastanza chiaro; la potenza di calcolo del PC ha permesso sistemi di gioco complessi e affascinanti, e la grafica sempre più vivace e sorprendente ci ha fatto volare sopra le nostre poltrone e ci ha immerso in altri mondi.
Civilization è diventato secondo molti il padre del genere 4X, ed è nata la curiosa sindrome per cui un appassionato player si prometteva a mezzanotte di giocare «Solo un altro turno!» per poi guardare l’orologio e accorgersi che erano le 5 del mattino.
4X, che significa eXplore, eXpand, eXploit, eXterminate (eSplorare, eSpandere, Sfruttare, Sterminare) è una dicitura inventata per il primo esponente spaziale del genere, Master of Orion (1993). Si tratta in ogni caso di titoli dalle grandi ambizioni, epici, che raccontano l’epopea di interi popoli. L’arena può essere la Terra, una galassia da colonizzare o conquistare, o un mondo fantasy.
Esplorare – Di norma, nei giochi 4X si parte con un manipolo di unità, con una sola piccola città o pianeta, e una mappa quasi completamente nascosta. Cosa si nasconde nell’ignoto? Il giocatore invia esploratori per scoprire il territorio. Ci saranno risorse preziose, posizioni più o meno buone per una nuova colonia, territori ricchi o desolati, potenziali amici o pericolosi rivali. L’inizio della partita vede una mappa “aperta” e piena di potenziale, ma col passare del tempo le varie fazioni in gioco reclameranno tutti i posti migliori, e il giocatore dovrà per lo meno tenere il passo con l’IA e non lasciarsi mettere all’angolo.
Espandere – Dalla sua culla il vostro popolo si diffonderà a macchia d’olio, secondo un piano ben formulato, o più probabilmente una via di mezzo tra i due. Non si tratta solo di colonizzare nuovi luoghi (o nuovi mondi), ma di partire praticamente dal nulla per costruire un impero. Le vostre città crescono, si adattano e specializzano. La grande maggioranza dei giochi 4X eredita da Civilization la corsa allo sviluppo tecnologico, al progresso scientifico, culturale e industriale.
Dove c’erano solo territori disabitati, il giocatore e i suoi rivali costruiranno di tutto, da umili ma essenziali fattorie, cave e segherie a impressionanti monumenti, palazzi e meraviglie del mondo.
Sfruttare – La mappa possiede tesori e risorse essenziali ai vostri progressi. Edificare una civiltà vuol dire anche procurarsi un flusso costante di tutto ciò di cui la vostra gente ha bisogno. A seconda del gioco si tratterà quasi certamente di cibo, materiali da costruzione, risorse strategiche (ferro, spezie, oro, petrolio, uranio…) e capacità industriale. Le risorse possono essere più astratte, come scienza, cultura, influenza diplomatica, felicità dei cittadini. Il vostro popolo crescerà in numero, avrà città e territori sempre più sviluppati e dinamici con impianti di estrazione, fabbriche, cantieri navali. Con le sue conoscenze e un’economia fiorente, sarà capace di mettere in campo strumenti via via più progrediti: quello che avevate prima impallidirà al confronto. Armati dei vostri potenti mezzi, potrete vincere la partita.
Sterminare – In ogni 4X la partita si può vincere “alla vecchia maniera”. Si tratta di conquistare tutte le altre civiltà sulla mappa (o le loro capitali), o di stabilire il proprio dominio su un numero sufficiente di territori. I 4X però di norma non partono come “deathmatch” tutti-contro-tutti: con le altre civiltà si può cooperare, magari fino a una vittoria condivisa. L’aspetto militare è tuttavia sempre presente in qualche misura. L’IA non è una persona, e nessuno si dispiace se la umiliate sul campo di battaglia. Allo stesso modo l’IA non sentirà nulla se dovesse infrangere dolorosamente i vostri sogni di vittoria.
I giochi in cui domina la strategia militare sono più che altro dei wargame, per questo un 4X a tutto tondo offre altri percorsi per vincere la partita. A parte la conquista militare ci sono la “noiosa” vittoria a punti, la vittoria tecnologica (inviare un’astronave su Alpha Centauri in Civilization) o forse culturale, diplomatica o economica. Il giocatore solitario però spesso decide da sé di chiudere la partita quando ormai le sorti sono decise e non c’è più storia.
Affinché la partita abbia una storia, deve essere costellata di scelte cariche di significato. Queste scelte tracciano il percorso e l’epopea della vostra gente. Alcuni 4X come Stellaris (2016), Endless Space 2 (2017) e Old World (2021) vi mettono di fronte a una storia “emergente” con eventi fissi o generati in modo casuale, che influiscono sulla vostra partita.
A parte questo, il successo di un gioco 4X si deve al mix efficace di strategia, gestione e costruzione. Il giocatore deve tener d’occhio ognuno di questi ampi aspetti e prendere molte decisioni più o meno importanti. Lo stile di gioco a turni, in particolare se giocate da soli, vi dà tutto il tempo necessario per imparare e riflettere con calma.
Nei giochi della saga di Civilization, dove e quando fondare le città, produrre coloni, lavoratori o soldati, cercare relazioni pacifiche o attaccare il proprio vicino, sono alcune delle primissime scelte su cui edificherete un’intera partita della durata complessiva di dieci o più ore. Per questo i 4X sono generalmente strategici a turni improntati al gameplay a giocatore singolo, anche se hanno esercitato grande influenza sui generi “adiacenti”. Oggi esistono diversi giochi ibridi, come le saghe di Hearts of Iron, Crusader Kings e Victoria, che combinano misure diverse di strategia militare, gestione economica, gioco di ruolo e costruzione. Ci sono anche i giochi della serie Age of Empires, che hanno portato esplorazione, sfruttamento del territorio, combattimento e progresso tecnologico nel genere RTS fin dai suoi primi anni.
Col progresso del genere, meccaniche sempre più profonde hanno dato caratteristiche individuali a civiltà e popoli dei 4X. Ognuna ha look, tratti e personalità propri, in modo da garantire varietà alle partite. Il giocatore, specialmente quando si cimenta con le difficoltà più elevate, segue un piano che punta a un determinato tipo di vittoria. In molti titoli della saga di Civilization, per esempio, i Romani con le loro legioni favoriscono un approccio aggressivo alle prime fasi della partita per prendere terreno e conquistarsi un vantaggio. In assenza di rivali vicini o vulnerabili, fonderanno molte colonie, e ogni strada porta a Roma. Gli Egizi invece puntano a costruire in fretta città ricche e sviluppate cui aggiungere meraviglie come le Piramidi.
Nel corso di una lunga partita, il giocatore ha tempo di prendere familiarità con la mappa e in un certo senso di affezionarsi a ciò che costruisce mentre lo vede crescere. Avrete sempre la vostra capitale e uno zoccolo duro di città ciascuna col suo nome e le sue specialità, e un territorio scolpito dai vostri lavoratori. Il progresso della grafica ha solo reso più immersivi i mondi da scoprire, colonizzare e conquistare. Questa è la vostra vivida e vivace tavolozza. Ogni giocatore di 4X si appassiona a uno o più aspetti diversi: il desiderio di vedere il frutto della propria opera, costruire piccole meraviglie, rendere pan per focaccia a uno o più avversari, soffiare un ricco territorio all’IA, o tornare in testa dopo un inizio poco promettente.
Il picco dei 4X si è visto tra gli anni ’90 e il primo decennio del 2000. Al giorno d’oggi, anche se non raggiunge proprio i numeri da blockbuster dei grandi FPS, dei Battle Royale o dei MOBA, il genere è ancora prospero.
I 4X sono amati in particolare da giocatori che apprezzano titoli complessi col sapore dei giochi da tavolo, in cui acume, pazienza e pianificazione sono più importanti di precisione, sangue freddo e riflessi.
Aggiungi commento