Nei contesti sociali in Giappone esiste un determinato modo di comportarsi che spesso crea fraintendimenti o incomprensioni. L’etichetta e la cultura giapponese possono sembrare estremamente difficili da comprendere per chi guarda dall’esterno, eppure questo ha una derivazione che si lega strettamente al luogo geografico in cui i giapponesi vivono. Il loro evitare conflitti a tutti i costi affonda le radici in un pensiero molto antico che è connesso alla propria sussistenza. Tutto ciò trova una spiegazione nel concetto che si esprime con due termini Honne e Tatemae.
Hon’ne corrisponde ai veri sentimenti che spesso risultano contrari al ruolo sociale o alle aspettative e proprio per questo andrebbero e vanno tenuti nascosti ma possono comunque essere rivelati ai propri amici più intimi. Questo non riguarda solo una convenzione intesa come dovere e come norma da seguire in pubblico per non risultare sconvenienti, ma anche una volontà di non ferire il proprio interlocutore. Tatemae è proprio la facciata, cioè indica il comportamento che va mostrato in pubblico. Perché è quello che la società si aspetta ma che spesso non corrispondere al proprio honne. Questo però non vuole assolutamente dire che il popolo giapponese sia composto da gente falsa e bugiarda ma va appunto interpretato alla luce dei loro doveri sociali. Un concetto di difficile comprensione per chi non è dentro questo “meccanismo” e che si lascia andare a facili giudizi.
Per una facile comprensione si può pensare alle maschere di Pirandello in Uno nessuno e centomila in cui è presente un adattamento in relazione al contesto e alla situazione sociale.
Il conflitto tra honne e giri (doveri sociali) è molto ricorrente anche nel dramma teatrale giapponese. In genere, il protagonista si trova di fronte a un bivio: rispettare i suoi doveri o inseguire un amore segreto. Tragicamente, l’unica soluzione a questo dilemma era la morte. Questo aspetto però è presente anche in molti anime che conosciamo, ad esempio in Aggretsuko, umile lavoratrice sempre pronta a dire di sì al capo che poi la sera si trasforma e si sfoga nei karaoke attraverso la musica metal.
Proprio in relazione a questo concetto gli hikikomori e i single parassiti sono considerati esempi di un problema legato a una nuova generazione incapace di affrontare questo concetto dualistico.
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