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Heroes of Might and Magic: Olden Era – il ritorno epico di una leggenda strategica

Cari fanatici della tattica esagonale, è giunto il momento di togliere la polvere dagli incantesimi e di affilare le spade runiche: c’è un nome che sta facendo tremare le fondamenta del genere fantasy-strategico ed è Heroes of Might and Magic: Olden Era. Non si tratta di un banale remake o di un timido spin-off, ma di una vera e propria resurrezione, annunciata con fragore durante la Gamescom 2024 e sviluppata da Unfrozen, studio noto per Iratus: Lord of the Dead, in collaborazione con i colossi di Hooded Horse e Ubisoft. Per i puristi, quelli che ancora sentono il profumo delle mappe di Heroes III, questa è la notizia che aspettavamo da anni.

Olden Era si propone come il ponte dimensionale definitivo, un titolo che onora l’eredità gloriosa della serie, pur abbracciando sensibilità moderne. Il lancio in accesso anticipato è previsto nel secondo trimestre del 2025 su PC via Steam, offrendoci un assaggio di quel che promette di essere un’esperienza strategica profonda e avvincente. Il gioco ci catapulta in una location inedita per la saga principale: il continente di Jadame. Chi ha memoria lunga ricorderà questo nome da Might & Magic VIII: Day of the Destroyer, ma in Heroes non era mai stato esplorato. È un mondo in fermento, dove gli antichi equilibri sono ormai frammentati, offrendo ai giocatori una tela narrativa ricca di intrighi e conseguenze. L’ambizione di Unfrozen non è solo quella di ricreare le meccaniche vincenti, ma di infondere una nuova linfa vitale. Aspettiamoci, infatti, un comparto visivo dinamico, un sistema decisionale non lineare e una marcata componente da gioco di ruolo che, si spera, renderà ogni scelta morale e politica cruciale per il destino di Jadame. La campagna in singolo e le mappe generate casualmente saranno affiancate da un multiplayer che, ne siamo certi, riaccenderà faide storiche tra i vecchi compagni di avventura.


Sei Fazioni e un Mistero Chiamato Schism

Il cuore di ogni titolo Heroes risiede nelle sue fazioni, e Olden Era non fa eccezione, promettendo al lancio una lineup di sei regni unici, ciascuno con la propria filosofia bellica e un imprinting di gioco distintivo.

Torneremo a schierare l’Ordine del Tempio, i classici custodi della fede e dell’ordine, i cui paladini e maghi sacri rappresentano la quintessenza dell’umanità combattiva. Di contro, avremo la solenne e cupa Necropoli, per chi ama trasformare ogni sconfitta in una risorsa strategica attraverso la resurrezione dei non morti. Per gli amanti della natura selvaggia e degli antichi spiriti, c’è la fazione Sylvan (il Bosco), che raduna forze elfiche e creature ancestrali. L’Abisso ospiterà poi il potere oscuro dei draghi e delle creature mutate dalle ombre, offrendo un approccio strategico brutale e diretto.

Ma l’introduzione più clamorosa è senza dubbio lo Sciame (Hive), una fazione demoniaco-insettiforme che riscrive la logica del campo di battaglia. Questo collettivo, guidato da una mente unica e aliena, si muove con una spietatezza e un istinto di conquista totale, stravolgendo i cliché tradizionali degli “infernali” che abbiamo conosciuto.

E poi c’è il grande enigma, la sesta fazione: lo Schism. Svelata di recente (il 29 agosto 2025, secondo alcune fonti), questa fazione è stata descritta come un gruppo di dissidenti delle nevi, eroi ribelli specializzati nella magia del ghiaccio e nei rituali proibiti, con un’estetica che attinge pesantemente dagli orrori Lovecraftiani. Sebbene avvolta nel mistero, promette un’interpretazione radicale e dualistica che, a quanto pare, si focalizzerà su danni inevitabili e sul controllo delle abilità nemiche.

In Olden Era, scegliere un regno non è solo una questione estetica, ma una vera e propria scelta di mentalità strategica, plasmata da bonus unici, edifici peculiari e regole interne che influenzano ogni decisione sulla mappa.


Tattica, Profondità e “La Sindrome del Turno in Più”

Il vero test per la serie è sempre stato il combattimento, e qui Olden Era sembra brillare di luce propria. Il sistema a esagoni, con la gestione dell’iniziativa delle unità e la necessità di coordinare le abilità attive, è tornato più fluido e tatticamente profondo che mai. Ogni mossa sul campo esagonale – un lancio di incantesimo, un posizionamento cruciale, la combinazione delle skill – può ribaltare le sorti di uno scontro, restituendo ai veterani quella sensazione tattile di potenza e controllo che ha reso la serie immortale. Le animazioni sono state ripulite e modernizzate, rendendo l’esplosione delle magie e l’impatto dei colpi un vero spettacolo visivo.

Certo, la demo non ha mancato di mostrare lievi sbavature di beta: alcune fazioni, come il Bosco, sembrano avere un boost di agilità forse eccessivo nelle fasi iniziali, mentre la Necropoli arranca leggermente con un’economia più lenta. Ma questi sono segnali di un bilanciamento ancora in evoluzione, non di un problema strutturale. Il feeling fondamentale è corretto, il ritmo è quello che amiamo, e la micidiale “sindrome del turno in più” – quella che ti fa guardare l’orologio e scoprire che sono passate tre ore – è tornata a colpire, implacabile.


Editor e Comfort Moderni

Unfrozen ha dimostrato di aver compreso che non basta scimmiottare il passato; bisogna rispettarlo, ma renderlo anche vivibile per il giocatore moderno. Olden Era integra una serie di comfort attesi: uno zoom dinamico, interfacce chiare e un’ottimizzazione per la leggibilità delle mappe e la gestione delle risorse. L’interfaccia cittadina, sebbene non definitiva, promette già un’ottima esperienza per la pianificazione e la crescita imperiale. Forse l’elemento più entusiasmante per la community sfegatata è la promessa di un editor di mappe avanzato, degno delle glorie del passato, che potrebbe riaccendere la fiamma creativa dei modder che per anni hanno tenuto in vita la serie.

Infine, per colpire dritto al cuore, il gioco può contare su una colonna sonora leggendaria. Il compositore storico della saga, Paul Romero, tornerà, affiancato dal talento di Cris Velasco (God of War, Mass Effect). A dare vita alle loro partiture ci sarà la celebre Heroes Orchestra, garantendo un ritorno sonoro che farà eco ai cori di Erathia, offrendo un’immersione emotiva totale per chiunque ricordi quei temi musicali.


Heroes of Might and Magic: Olden Era non è solo un gioco; è un atto d’amore, un tributo alla strategia classica e una scommessa audace sul futuro del genere. Lo studio ha compreso che Heroes non vive solo di statistiche e numeri, ma di emozioni e di quei piccoli dettagli che trasformano ogni turno in una nuova storia da raccontare. Certo, i margini di miglioramento ci sono, dalla modalità automatica delle battaglie – forse troppo indulgente – alla necessità di rendere le unità leggendarie più maestose, ma il feeling è quello giusto.

L’alba di questa “vecchia era” rischia di essere uno degli eventi più luminosi che la saga abbia mai vissuto, un perfetto connubio tra profondità strategica d’annata e la sensibilità narrativa contemporanea. Prepariamoci, strateghi: la magia è tornata!


E voi, quali fazioni non vedete l’ora di guidare su Jadame? La saga è tornata… ma il vostro eroe interiore era davvero pronto?

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