Il 13 gennaio è una data che rimarrà nel cuore di ogni fan di Hello Kitty, soprattutto per chi, come me, coltiva da sempre una passione profonda per l’universo kawaii degli anime giapponesi. Quel giorno, nella città di Oita, sull’isola di Kyushu, ha preso vita un sogno a occhi aperti: l’aeroporto della città è stato ufficialmente trasformato nell’Oita Hello Kitty Airport, un luogo che non è solo un punto di partenza o di arrivo, ma un’autentica immersione nel mondo incantato creato da Sanrio.
Entrare in questo aeroporto è come attraversare una porta dimensionale che ti catapulta all’interno di un anime dolcissimo. Il viso iconico della gattina dal fiocco rosso – Hello Kitty, ovviamente – ti accoglie già all’esterno, dipinto sul ponte di imbarco. E da lì in poi è un tripudio di colori pastello, sorrisi familiari e dettagli adorabili: i corridoi, le scale, le sale d’attesa e persino il percorso che porta al ritiro bagagli sono punteggiati da poster e installazioni che celebrano Kitty e i suoi inseparabili amici – My Melody, Little Twin Stars, Pochacco, Kuromi, Cinnamoroll, Pompompurin. Per chi come me è cresciuta collezionando cartoleria Sanrio, guardando anime pieni di magia e leggerezza, questo aeroporto è un luogo che parla direttamente all’anima.
Questa trasformazione, va detto, non è definitiva. È frutto di un’operazione di rebranding temporanea – resterà attiva fino al 13 ottobre 2025 – nata dalla collaborazione tra Oita Air Terminal Co., il governo della prefettura e la mitica Sanrio. L’obiettivo è chiaro: attirare l’attenzione dei turisti in vista dell’Expo di Osaka 2025, promuovendo al contempo Harmonyland, il parco a tema Sanrio situato proprio nella prefettura di Oita, nel distretto di Hayami. Si tratta di un piccolo gioiello nascosto, ancora poco conosciuto rispetto a mete iper-visitare come Tokyo o Kyoto, ma capace di regalare emozioni sincere, soprattutto a chi porta nel cuore l’immaginario giapponese più tenero e colorato.
La cerimonia d’inaugurazione del “nuovo” aeroporto è stata tutto ciò che si potrebbe desiderare: sul tappeto rosso non sono mancati Hello Kitty, My Melody e Kuromi, pronte a tagliare il nastro tra scatti fotografici e sorrisi entusiasti. E per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, all’interno dell’aeroporto è stato allestito uno spot fotografico degno di nota: un gigantesco secchio da bagno (in omaggio alle celebri sorgenti termali di Oita) in cui è possibile scattare selfie insieme ai personaggi Sanrio in versione “onsen”. È un piccolo dettaglio, certo, ma è proprio in questi dettagli che si ritrova tutta la filosofia giapponese dell’accoglienza e della cura estetica.
Non è finita qui. I passeggeri in partenza ricevono tag per il bagaglio a tema Sanrio, e naturalmente c’è uno shop ufficiale dove è possibile acquistare gadget esclusivi del Hello Kitty Airport: portachiavi, T-shirt, biscotti, cartelline trasparenti… Tutto in perfetto stile kawaii, tutto pensato per far sorridere e custodire un ricordo unico del viaggio.
A completare l’offerta, è stato attivato anche un servizio di navetta diretta tra l’aeroporto e Harmonyland, che dista circa un’ora. Un’idea semplice ma geniale, che crea un filo diretto tra l’arrivo in Giappone e la scoperta di un luogo davvero speciale, troppo spesso trascurato dagli itinerari turistici tradizionali.
Per me, tutto questo rappresenta molto più di una trovata pubblicitaria. È un inno alla cultura pop giapponese, un omaggio all’immaginazione e alla dolcezza che anime come Hello Kitty riescono a trasmettere da decenni. Camminare in un aeroporto trasformato in un mondo fantastico mi fa sentire parte di qualcosa di più grande, di un sogno condiviso da milioni di persone che, come me, non hanno mai smesso di credere nella magia dei personaggi che ci hanno accompagnati fin da bambini.
E anche se l’allestimento è destinato a scomparire dopo ottobre, resta la speranza che un giorno possa diventare permanente. Perché il Giappone è anche questo: la capacità straordinaria di rendere la realtà un po’ più colorata, un po’ più gentile, e decisamente più kawaii.
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