Nel vasto e ormai affollato universo degli sparatutto in prima persona, ogni tanto arriva una piccola meteora pronta a sparigliare le carte e ribaltare le aspettative. GLUM, il nuovo progetto firmato dallo studio indipendente danese CinderCat Games, è esattamente questo: una bomba di nonsense, azione sregolata e creatività sfrenata che arriva come un calcio ben assestato nelle convenzioni del genere. Anzi, più precisamente, un calcio nel sedere, perché sì: in GLUM, l’unica vera arma a disposizione è proprio il piede del protagonista. E che piede!
Il gioco si definisce con orgoglio e ironia un “First-Person Booter”, etichetta che è già tutta un programma. Non ci sono fucili futuristici, non ci sono incantesimi devastanti, non ci sono spade laser. C’è solo uno stivale magico. E una voglia matta di usarlo in ogni modo possibile e immaginabile. Da qui nasce un gameplay che unisce meccaniche da picchiaduro, fisica ragionata e tanto umorismo nero, creando un’esperienza videoludica assolutamente fuori dagli schemi.
Un goblin, uno stivale e tanta, tantissima irriverenza
Il protagonista della storia è Glum, un goblin scontroso, sboccato e poco incline all’eroismo. Non è certo il tipo di personaggio che ci si aspetterebbe di veder partire per una missione salvifica… ma la vita è crudele, e quando il suo tirannico capobanda viene rapito da sovrani rivali, tocca proprio a lui – riluttante e malmostoso – affrontare il regno di Damoros. Un mondo che è un delirio di assurdità, abitato da creature folli, governato da pazzi e pieno di trappole pronte a far volare chiunque al minimo calcio ben assestato.
Fin dai primi minuti, GLUM mette le cose in chiaro: questo non è un gioco che si prende sul serio. Anzi, invita proprio il giocatore a lasciar perdere ogni aspettativa convenzionale. La narrazione si apre con un narratore cinico, quasi infastidito dalla storia che è costretto a raccontare, e l’interazione costante con la quarta parete crea un effetto metagiocoso spassosissimo. Il mondo è surreale, i dialoghi sono colmi di sarcasmo, e ogni situazione sembra progettata per strappare una risata tra un calcio volante e l’altro.
Un gameplay che danza tra fisica, follia e fantasia
La vera anima di GLUM è però il suo gameplay, che si basa su un sistema di combattimento interamente costruito attorno alla fisica. Il piede di Glum diventa uno strumento di distruzione creativa, un’arma da improvvisare e padroneggiare. Ogni calcio può generare effetti diversi: sbattere un nemico contro una parete spinata, lanciarlo su una trappola, o usarlo come proiettile umano per abbatterne altri. E più l’eliminazione è spettacolare e bizzarra, più il gioco ti premia.
Durante lo Steam Next Fest, è stato possibile provare il Menace System, un meccanismo che valuta l’assurdità delle uccisioni e assegna punti Minaccia. Questi punti possono poi essere usati per sbloccare nuove varianti di stivali, tra cui il mitico Stivale d’Oro. Tra combo demenziali e colpi degni di un cartoon impazzito, si può arrivare a calciare un nemico in un gabinetto per attivare la mossa “Scarico”, o colpirlo con una salsiccia gigante nella devastante “Buffet Tedesco”.
Ogni livello si trasforma in un parco giochi per sadici creativi, dove il senso dell’umorismo si fonde con il gusto per la sperimentazione. E se pensate che l’idea possa stancare, sappiate che l’universo di GLUM è stato pensato per evolversi: nuovi mondi, nuove sfide, nuove follie. L’accesso anticipato lanciato su Steam dal 22 maggio 2025 promette aggiornamenti frequenti e tante sorprese.
Damoros: un mondo da scoprire (a suon di calci)
Esplorare Damoros è come entrare in un incubo comico e psichedelico. Gli scenari, pur non sfoggiando una grafica da tripla A, sono colorati, ricchi di dettagli e studiati per stimolare l’interazione ambientale. Ogni portale conduce a una zona con sfide uniche, missioni secondarie surreali e obiettivi che mettono alla prova non solo i riflessi, ma anche la fantasia del giocatore.
Nella demo provata, una delle missioni consisteva nel lanciare un pollo nel tritacarne per produrre un nugget. Sì, avete letto bene. Ed è proprio questo tipo di nonsense calibrato e ben orchestrato che rende GLUM una piccola perla del gaming indie.
Le boss fight non mancano e, anche se la difficoltà generale non è estrema, alcuni scontri mettono seriamente alla prova con una frenesia caotica e impegnativa. Il tutto è accompagnato da una colonna sonora scanzonata e dinamica, capace di seguire il ritmo incalzante dell’azione senza mai diventare invasiva.
Una base operativa e tanta rigiocabilità
Tra un mondo e l’altro, Glum può tornare all’hub centrale: una zona sicura dove potenziare lo stivale, sbloccare nuove mosse e collezionare calzature sempre più bizzarre, come la Crocs “The Gator”. Qui è possibile consegnare gnomi trovati nei livelli per ottenere potenziamenti, scatenando una voglia di esplorazione e raccolta che alimenta la rigiocabilità.
Per chi ama l’azione pura, è presente anche una Modalità Arena, ancora in fase di sviluppo, ma già promettente. Si tratta di una modalità pensata per chi vuole concentrarsi sul combattimento, testare combo assurde e ottenere ricompense extra. Gli sviluppatori hanno annunciato che riceverà aggiornamenti costanti con nuove arene, nemici e potenziamenti.
Stile visivo e humour da cartone animato… per adulti
Dal punto di vista estetico, GLUM non vuole stupire con effetti speciali: punta tutto su uno stile caricaturale, che ricorda certi cartoni animati sopra le righe e volutamente trash. È una scelta artistica coerente con il tono generale del gioco, che privilegia la personalità e l’ironia alla perfezione grafica.
Il cuore visivo e narrativo dell’esperienza resta il protagonista: Glum è fastidioso, insolente, eppure irresistibilmente carismatico. Le sue battute al vetriolo, le sue espressioni disgustate e la totale mancanza di rispetto per tutto e tutti lo rendono una figura iconica. Un antieroe in piena regola, come solo certi videogiochi sanno regalarci.
Calci, risate e un pizzico di genio
In un panorama videoludico che spesso si prende fin troppo sul serio, GLUM è una boccata d’aria fresca. Non sarà per tutti — e non vuole esserlo. È grezzo, caotico, irriverente. Ma chi è disposto ad abbracciare la sua follia troverà un’esperienza divertente, originale e sorprendentemente profonda nella sua demenzialità.
Con un protagonista che si fa odiare e amare al tempo stesso, un sistema di combattimento brillante nella sua semplicità e un mondo che è un parco giochi per la fantasia più sfrenata, GLUM si candida come una delle sorprese indie più pazze e riuscite del 2025.
E ora tocca a voi: vi lascerete travolgere dalla furia di uno stivale magico e dal sarcasmo di un goblin fuori di testa? Avete già provato la demo o siete curiosi di farlo? Raccontatecelo nei commenti qui sotto e non dimenticate di condividere l’articolo sui vostri social per far conoscere GLUM a tutti i vostri amici nerd — magari proprio quelli che hanno bisogno di una bella “calciata” videoludica!
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