Anche secondo il rapporto del Gruppo di Lavoro per la CRC, si arrivano a simili dati: sono circa 2 milioni i bambini e gli adolescenti che vivono in famiglie sotto la soglia della povertà nel nostro paese. E i bambini, in relazione alle altre fasce di età (giovani, anziani, ecc…), presentano l’incidenza più alta di povertà, pari al 17% della popolazione infantile Sul totale dei minori poveri 2/3 vive nel Sud Italia dove è povero 1 bambino su 3, con la Sicilia a detenere il triste primato con il 41% di bambini poveri.Simili condizioni favoriscono fenomeni devianti e pericolosi quali il bullismo . Con questo termine si indica generalmente nella letteratura psicologica «il fenomeno delle prepotenze perpetrate da bambini e ragazzi nei confronti dei loro coetanei soprattutto in ambito scolastico. In particolare con il termine bullismo si intende riunire aggressori e vittime in un’unica categoria».
Secondo la Polizia di Stato, questo fenomeno di prevaricazione e disagio tocca, seppur con ruoli diversi, un bambino su tre. Il problema riguarda in particolare bambini e adolescenti nelle fasce di età comprese tra i 7-8 anni e i 14-16 anni, ossia scuole elementari e gli anni a cavallo tra le scuole medie inferiori e superiori.La ricerca condotta nel 2002 dal dottor Nicola Iannacone per conto dell’Asl di Milano e della Regione Lombardia ha rivelato che, su un campione di 10.513 studenti (5.426 maschi e 5.087 femmine), dei quali 4.406 delle scuole elementari e 6.107 delle medie, il 64% degli alunni delle scuole elementari e il 50% di quelli delle medie hanno avuto a che fare, come vittime o come aggressori, con il fenomeno del bullismo. Il 48,5% dei maschi e il 39,5% delle femmine hanno invece confessato di essere stati responsabili di episodi di bullismo. Secondo i ricercatori il fenomeno è preoccupante perché i bulli hanno maggiori probabilità di una “carriera deviante che li porterà in molti casi ad avere problemi con le droghe e la giustizia prima dei 24 anni”.
I dati della ricerca della Società Italiana di Pediatria, provengono dall’analisi di un campione di 1.200 studenti di scuole medie inferiori, fra i 12 e i 14 anni. Dall’indagine emerge che il 30,2% dei teenager ammette di avere fumato almeno una volta una sigaretta, rispetto al 23,6% del 2007, mentre il 6,4% ammette di avere assunto cannabis, rispetto al 4,2% del 2007. Inoltre il 10% ammette di avere assunto alcolici, rispetto al 9% dello scorso anno. Un dato davvero molto preoccupante, arriva da un sondaggio Istat che è stato fatto sugli adolescenti del 2010, che afferma che l’80% di essi inizia a bere all’età di 12 anni. Aumentano anche i giovani bevitori fuori pasto. Si registra un trend (del 35,9%), che cresce tra le ragazze (14 – 17 anni), più in generale lievitato in 10 anni di quasi 3 punti, dal 23,5% al 26,2%.
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