A me piace l’idea di poter scorazzare per la galassia. La trovo un’immagine positiva: quella di poter andare ovunque e trovare qualunque cosa. E che tutto è possibile. (…)
Andavo alle convention di Star Trek da giovane, prima di Guerre Stellari. Potevo ancora permettermelo. Ho iniziato a scrivere Guerre Stellarinegli anni d’oro della diffusione di Star Trek sulle reti locali[avvenuta in seguito alla cancellazione della serie da parte della NBC, che ne vendette i diritti per replicarla alle tv locali statunitensi].
Ciò che più mi affascinava di Star Trek era che tralasciava tutti gli aspetti monotoni e noiosi dello spazio, per dire dai andiamo dove nessun altro ha mai osato andare. Spetta agli artisti presentare le cose in modo emozionante. Star Trek e Guerre Stellari non si basano sulla realtà, ma sull’immaginazione. È la storia a far funzionare il tutto. E all’inizio di Star Trek non c’era altro, solo la storia, per questo era avvincente. Gene Roddenberry ha preso le sue idee e le ha adattate al mezzo televisivo, con un budget ristrettissimo. (…)
La visione di Gene all’inizio era molto specifica, era orientata alla televisione. Anche Guerre Stellari era plasmato sui mezzi che avevo, su come potevo cavarmela con il budget e la tecnologia che avevo a disposizione. E questo limita la portata di ciò che fai. (…)
La mia era più una space opera che un film di fantascienza. Star Trek era più… intellettuale, misterioso. Non era un film d’azione. Guerre Stellari era [un]film d’azione. (…)
Milioni di persone sono state influenzate prima da Star Trek e poi da Guerre Stellari. Sto alla larga dai siti dei fan perché non potrei neanche immaginare l’esito di una battaglia tra l’Enterprise e il Millenium Falcon. Insomma, è un esercizio intellettuale.
A sua volta, anche lo stesso Gene Roddenberry si espresse sulla trilogia originale di Guerre Stellari (realizzata tra il 1977 e il 1983): “Mi piace Guerre Stellari. È come il giovane Re Artù che cresce e finalmente fa fuori l’Imperatore malvagio. Non c’è niente di male, mica tutto deve fornirci una… filosofia che duri una vita intera. Ci si può anche divertire“.Fu proprio il travolgente successo internazionale di Guerre Stellari, unito a quello di altre pellicole come Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) di Steven Spielberg, a rilanciare l’interesse per la fantascienza cinematografica, creando i presupposti per la rinascita di Star Trek (nel frattempo approdato anche nel mondo dell’animazione, con la serie tv del 1973/1974), grazie al primo lungometraggio diretto nel 1979 da Robert Wise, a cui hanno fatto seguito ben altri 11 film e 4 nuove serie televisive.
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