Freak Island, in Giappone Kichikujima, è un manga che affonda le radici nel genere horror più crudo e brutale, scritto e disegnato da Masaya Hokazono. La serie ha debuttato il 26 dicembre 2013 sulla piattaforma Web Comic Gamma ed è stata successivamente raccolta in 24 volumi. In Italia, l’opera è arrivata grazie a Star Comics, che ha pubblicato i primi volumi nella collana Kappa Extra dal 6 aprile 2016, prima che la pubblicazione venisse interrotta nel 2019 a causa di motivi burocratici. Purtroppo, lo storytelling completo del manga resta ancora un mistero per i lettori italiani, ma è stato recentemente annunciato che la serie si avvicina alla sua conclusione con il capitolo 335, lasciando un grosso punto interrogativo sui destini dei protagonisti.
La trama di Freak Island ruota attorno a un gruppo di studenti universitari di Tokyo, membri di un club di archeologia, che decidono di imbarcarsi in un’avventura su un’isola deserta, Kikuchi, alla ricerca di misteri storici da svelare. Ma ciò che doveva essere un’escursione tranquilla si trasforma rapidamente in un incubo. Poco prima di arrivare sull’isola, i ragazzi notano una colonna di fumo, segno di qualcosa di anomalo. Il leader del gruppo, Higashiyama, si lancia subito in acqua per investigare, solo per venire brutalmente attaccato da un misterioso uomo con una maschera da maiale. Questo segna l’inizio di un’esperienza di sopravvivenza disperata, in cui il sangue, la violenza e la follia regnano sovrani. L’isola, infatti, non è solo un luogo remoto, ma un terreno di gioco per un assassino spietato, dove l’unica legge è la sopravvivenza a tutti i costi.
Il manga gioca molto sulla suspense e sulla brutalità, spingendo il lettore in un vortice di violenza estrema, che non risparmia nulla. Hokazono riesce a catturare l’attenzione con scene scioccanti e dettagli splatter, mentre i suoi disegni realisti contribuiscono a rendere ogni momento ancora più inquietante. Non ci sono risparmi in termini di gore, con deformazioni, scorticamenti e scene di violenza che mettono a dura prova la sensibilità del lettore. Ma ciò che rende Freak Island davvero particolare non è solo la violenza esplicita, ma anche la maniera in cui il contesto e le reazioni dei personaggi alimentano l’atmosfera claustrofobica dell’isola. I protagonisti sono archetipi classici del genere horror: giovani troppo curiosi, insopportabili e, spesso, inverosimili nelle loro azioni. Le loro reazioni di fronte alla morte e alla sofferenza sono fuori luogo, aumentando ulteriormente il fastidio e il disagio che pervadono l’opera.
Il manga si distingue anche per il suo approccio viscerale all’horror, che non si basa tanto sulla costruzione della tensione psicologica quanto sull’orrore fisico. Le scene di gore sono violente e senza alcun tipo di abbellimento estetico, in un contrasto netto con la solita rappresentazione “romantica” della morte tipica di molti manga. Freak Island non ha paura di far sembrare le sue vittime reali, in tutta la loro umana vulnerabilità. Non c’è traccia di eroismo, e il risultato è un manga che punta direttamente allo stomaco, senza nascondere nulla.
Il fatto che questo manga non si limiti a spaventare o a fare paura, ma piuttosto a scioccare e disgustare, lo rende un’esperienza particolarmente polarizzante. Per chi cerca un horror classico, fatto di tensione e paura psicologica, Freak Island potrebbe non essere la scelta giusta. Ma per chi è alla ricerca di un’esperienza più viscerale, che esplora il lato più brutale dell’essere umano, è un’opera che non lascia indifferenti.
Il successo di Freak Island ha ispirato anche diverse opere collaterali. Nel 2019, è stato pubblicato un prequel dal titolo Zōmotsushima, sempre scritto da Hokazono, che racconta la storia di una modella di nome Alice, che si ritrova bloccata su un’isola infestata da mostri. Inoltre, è stato realizzato uno spin-off, Koisuru Kichikujima, che si distacca dal tono horror per abbracciare una commedia romantica scolastica, incentrata su Kaoru, il serial killer mascherato da maiale della serie originale. Questi lavori, pur allontanandosi dal tono cupo di Freak Island, mantengono la stessa firma stilistica e narrativa di Hokazono, continuando a esplorare temi di sopravvivenza e strane dinamiche psicologiche.
Masaya Hokazono, già noto per il suo manga Inugami, prosegue la sua carriera con opere che non risparmiano nulla in termini di brutalità e violenza psicologica. Freak Island si inserisce perfettamente in questo filone, offrendo una lettura disturbante e provocatoria, che non teme di spingersi oltre i limiti del gore. L’autore dimostra una certa maestria nell’introdurre elementi grotteschi e disturbanti nel suo racconto, riuscendo a mantenere il lettore incollato alle pagine, nonostante la natura esplicitamente orrorifica della trama.
Purtroppo, la pubblicazione italiana di Freak Island si è interrotta prematuramente, lasciando molti lettori appassionati con il fiato sospeso. Non resta che sperare che, in futuro, possano essere colmate queste lacune, permettendo al pubblico italiano di scoprire finalmente la conclusione di questa terribile odissea. Fino ad allora, Freak Island rimarrà un’opera di culto per gli appassionati del genere horror, capace di scuotere profondamente chi è pronto a immergersi in un mondo di violenza senza freni.
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