La Fontana di Trevi, uno dei simboli più emblematici e ammirati di Roma, continua a incantare milioni di turisti e romani con la sua maestosità e il suo fascino senza tempo. Ma dietro la sua bellezza c’è una storia che affonda le radici nel passato, una storia che, tra arte, politica e leggende, racconta molto di più di un semplice monumento. Costruita tra il 1732 e il 1762, la Fontana di Trevi non è solo una delle più grandi opere barocche, ma anche un segno tangibile della grandezza della Roma antica. La sua nascita si inserisce in un contesto storico di grande fermento. Fu Papa Clemente XII, nel 1731, a bandire il concorso per la realizzazione della fontana che avrebbe dovuto celebrare la rinascita dell’Acquedotto dell’Acqua Vergine, uno degli acquedotti più antichi e ancora attivi della città. Il progetto venne affidato a Nicola Salvi, che vinse il concorso, e l’opera, completata solo dopo la sua morte nel 1751, venne conclusa grazie al contributo dello scultore Pietro Bracci. In realtà, la storia della fontana inizia ben prima, con la costruzione dell’acquedotto sotto l’imperatore Augusto, nel 19 a.C., e la sua ristrutturazione nel Medioevo e nel Rinascimento, fino ad arrivare ai lavori del periodo barocco.
La Fontana di Trevi, che oggi troneggia nella splendida piazza omonima, è una vera e propria rappresentazione della potenza e della bellezza dell’antica Roma. Al centro della scena si trova la figura imponente di Oceano, il dio delle acque, che cavalca un carro trainato da cavalli marini. Attorno a lui, le sculture di altre figure mitologiche e marine si integrano perfettamente con l’architettura circostante, fatta di colonne corinzie e dettagli che richiamano la grandezza dei templi antichi. Ma ciò che rende unica la Fontana di Trevi non è solo la sua arte, ma il modo in cui l’acqua scorre incessantemente sulla facciata del Palazzo Poli, creando un gioco visivo che mescola natura e scultura in una sintesi perfetta.
Non è solo una meraviglia artistica, ma anche un simbolo di Roma. La tradizione del lancio della moneta nella fontana è ormai leggendaria: chi lancia una moneta, con la mano destra sopra la spalla sinistra, assicura il suo ritorno nella Città Eterna. Questo rituale, che affonda le radici nella superstizione popolare, ha reso la fontana un punto di riferimento imperdibile per chiunque visiti la capitale. Ogni anno, milioni di turisti si recano a Trevi per vivere questo momento magico, sperando che la loro moneta porti fortuna e che, come recita la leggenda, li faccia tornare a Roma.
A fianco della Fontana di Trevi, c’è un altro luogo che affascina i visitatori con la sua leggenda romantica: la Fontana degli Innamorati.
Questa piccola fontanella, situata sul lato destro della grande fontana, è il teatro di un rito propiziatorio che coinvolge le coppie in cerca di un amore eterno. Secondo la tradizione, le coppie che bevono insieme dalla sua acqua sono destinate a restare unite per sempre, un gesto simbolico che richiama il legame di fedeltà e amore che supera il tempo. La leggenda ha origine in tempi lontani, quando le fidanzate usavano l’acqua della fontanella per sigillare un patto di fedeltà, prima che il loro amato partisse per il servizio militare. Ancora oggi, molti innamorati, durante una visita a Trevi, si fermano alla fontana per scambiarsi un bacio e promettersi amore eterno.
La Fontana di Trevi, con la sua storia che mescola arte, fede, politica e leggende popolari, continua a essere uno dei luoghi più iconici e visitati di Roma. Non solo un capolavoro architettonico, ma anche una testimonianza di come il passato, con le sue tradizioni e miti, sia ancora vivo nel cuore della città. Ogni angolo della fontana racconta una storia, ogni scultura ha un significato profondo, e ogni goccia d’acqua che scorre sulla sua facciata sembra raccontare il continuo fluire della storia di Roma, una città che, proprio come la fontana, non smette mai di affascinare e sorprendere.
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